Buone notizie per lo sport italiano! Ai Mondiali di nuoto di Budapest 2017 Giorgio Masini, il sincronetto che fa coppia con Manila Flamini, ha conquistato l'oro sbaragliando la concorrenza che sul nuoto sincronizzato misto aveva una tradizione più affermata. Primi fra tutti la Russia e gli Stati Uniti, con il syncro boy Bill May, il precursore e pioniere di una specialità che fino a qualche anno fa era preclusa agli uomini. L'apertura è giunta nel 2015 quando anche loro sono stati ammessi.
È stato un vero successo. Giorgio Masini, 21 anni, è stato il primo in Italia a specializzarsi ed è un figlio d'arte del nuoto: la mamma Susanna De Angelis è stata tricolore, il padre Roberto è giudice internazionale e la fidanzata, Eleonora Cordeschi è compagna di squadra.
Il nuoto sincronizzato, infatti, è più facile associarlo alle leggiadria delle donne, che si muovono nell'acqua come cigni, piuttosto che ai nerboruti uomini. Eppure funziona come nella danza e quella prestanza fisica prestata alla specialità li trasforma in veri sirenetti, anzi sincronetti, capaci di armoniche evoluzioni tra i flutti.
Giorgio, 21 anni e di Ladispoli (Lazio), e Manila, 30 anni e di Roma, sono usciti vincitori contro ogni aspettativa, anche quella dei loro allenatori, e hanno una storia di allenamento recente. Il sincronetto ha cominciato nel 2015 a Kazan portando a casa un bronzo e la sirenetta, con una storia alle spalle più lunga, ha attraversato qualche successo e qualche delusione.
A Budapest si sono presentati con un esercizio intitolato A scream from Lampedusa, curato da Michele Braga con la coreografia di Anastasija Ermakova.
L'obiettivo era raccontare la storia di chi scappa da guerra, povertà e persecuzioni per trovare rifugio in Italia. Il numero è esploso al grido di Giorgio Minisini che, trattenendo la compagna morta tra le sue braccia, si è tuffato con lei per cominciare a spiegare, al passo del nuoto sincronizzato, una vicenda tragica, una come tante, che vuole far riflettere sulla disperazione di chi cerca libertà.
L'allenatrice Patrizia Giallombardo, che fin da subito ha messo insieme la coppia, ha lavorato per coinvolgere musicisti e registi di teatro e a La Repubblica ha dichiarato: «All'inizio mi sembravano non in sincrono, ho tartassato i miei allenatori perché trovassero il pelo nell'uovo, alla fine è arrivato questo oro in cui non speravo. Credo che, senza togliere nulla a Giorgio, è una medaglia che dobbiamo molto a Manila che dopo le delusioni ha continuato a crederci».
Insomma, bravi tutti, e benvenuto Giorgio tra i nostri sincronetti preferiti.
Le foto sono spettacolari:
PS. Anche il gatto di Giorgio Minisini è capace di acrobazie. È una questione di famiglia.