"Io cammino, a passo sostenuto anche, ma non corro. Sono moralmente contraria alla corsa, a meno che non sia in procinto di perdere un aereo o un treno." Così ho esordito il giorno in cui ho incontrato il Dott. Gabriele Rosa e il suo team nel centro Marathon a Brescia dove il Dottore segue a 360° tutti i tipi di sportivi, non solo runner, sia amatoriali che sportivi. Ed è proprio qui che ha inizio un'esperienza che definirei illuminante.

Se non sai chi è, il Dott. Rosa è un rinomato cardiologo e medico sportivo, conosciuto nell'ambiente come Mister Maratona per i successi ottenuti sul campo dai suoi atleti. Come inizio non c'è male.

Qualunque sia il motivo per cui hai deciso di iniziare a correre, dal perdere perso al mantenerti in forma o semplicemente hai deciso di farlo seriamente per gareggiare, questa dovrebbe essere una tappa fondamentale. Io ci sono andata per capire come affrontare al meglio la Cosmo Beauty & Body Run del 13 maggio, ma anche per capire quale fosse il modo migliore per perdere un po' di peso e vorrei che in futuro riuscisse a diventare uno stile di vita piuttosto che un allenamento casuale.

Dopo un'intervista iniziale sulle mie abitudini sportive, cioè se e quante volte vado in palestra e a quale tipo di attività mi dedico (2/3 volte la settimana e faccio cyclette e running), mi hanno pesata e misurata e come se non fosse abbastanza mi hanno messa sul tapis rulant per una prova sotto sforzo progressivo per capire la reazione del mio corpo ai diversi livelli di intensità dell'allenamento. Per capirlo hanno usato una combinazione di controllo del battito cardiaco e dell'acido lattico: il battito cardiaco lo hanno misurato con il cardiofrequenzimetro mentre l'acido lattico lo hanno prelevato facendomi un buchino al lobo.

Inizio della prova sotto sforzo 5km/hpinterest
A 5 km/h è davvero una passeggiata! Riesco ancora a farmi i selfie!
Prova sotto sforzoa  7 m/hpinterest
A 7 km/h sto correndo. E non farti ingannare! Sto sorridendo, ma sto facendo pensieri brutti.

Il risultato? Avevo ragione io! Non sono fatta per correre. Fino a 6km/h brucio grassi e il mio acido lattico è a livelli normali, ma appena inizio ad andare a 7km/h il mio acido lattico va alle stelle e con lui i miei battiti cardiaci. Questo significa che lo sforzo che faccio è fine a se stesso, ma in realtà non mi aiuta a dimagrire: quando i livelli di acido lattico si alzano troppo, usi troppo velocemente gli zuccheri che hai in corpo, che sono quelli che mantengono la macchina funzionante e sono fondamentali perché ti fanno bruciare i grassi. Meglio camminare a lungo e concentrarsi sul tempo piuttosto che sulla velocità. Io non mi sono mai, e ci tengo a sottolineare MAI sentita in colpa quando in palestra vedo qualcuno che letteralmente si ammazza di fatica correndo sul tapis rulant, ma ora che ho una prova scientifica a supporto, nulla potrà scalfirmi. Quindi se sei una di quelle che in palestra non va oltre una certa velocità, forse non hai tutti i torti. In realtà questo è ciò che è giusto per me, ma non è una regola generale e quindi non vale per tutte.

Dott. Gabriele Rosapinterest
Il Dott. Rosa mi parla del mio piano di allenamento settimanale. 1h/ 4 volte la settimana così suddivisa: 20 minuti a 5 km/h, 20 minuti a 5.5 km/h e 20 minuti a 6 km/h. Mmmmhhhhh, potrei quasi farcela. Credo.

E poi c'è l'alimentazione, componente fondamentale quando si decide di praticare un qualunque tipo di attività fisica. Io sono già seguita da un nutrizionista, ma ho comunque parlato con la Dottoressa Sara Campagna, specializzata in Medicina dello Sport con un Master in Nutrizione Umana. Durante il colloquio ti chiede il peso massimo e minimo raggiunti, della tua storia con le diete e del rapporto con il cibo. E ti spiega i risultati della visita impedenziometrica iniziale, cioè la quantità di massa magra, massa grassa e acqua che hai in corpo, del tuo IMC ( se il tuo peso è giusto o se sei in sovrappeso e di quanto) e cosa devi fare per entrare nella fascia del normopeso. Di solito fa un programma nutrizionale personalizzato, ma non ha toccato il mio, seguo una dissociata, e si è raccomandata di far combaciare i giorni in cui mangio i carboidrati a pranzo a quelli degli allenamenti in palestra.

Non sono uscita dal centro cambiata, ma piuttosto sono diventata consapevole del fatto che non è necessario ammazzarsi di fatica e sudare sette camicie una volta ogni tanto e poi mollare il colpo perché ci vogliono giorni per riprendersi dallo shock: è meglio essere costanti e sapere cosa è giusto per il proprio corpo.