Cosa ti viene in mente quando vedi cosa scrivono gli haters su Facebook? Alessandro Cattelan e Bebe Vio, durante la trasmissione in seconda serata su Sky Uno E poi c'è Cattelan, hanno lanciato una campagna ironica per dirlo a chiare lettere: "Dona un neurone a un hater". Così almeno, come ha detto il conduttore, «Se gliene doni uno, avrai già raddoppiato il numero dei suoi neuroni». Tutti dovrebbero unirsi a questa raccolta di neuroni per il bene collettivo e per combattere chi incita all'odio sui social network e in gruppi che dovrebbero sparire dalla circolazione. E c'è poco da scherzare, almeno sul contenuto della campagna!

Nei giorni scorsi, infatti, Bebe Vio è stata vittima di gruppi su Facebook che l'hanno minacciata di violenza sessuale con parole ed espressioni tanto terribili da fare accapponare la pelle.

Bebe Vio si è mossa subito per denunciare l'accaduto: «Ho appena denunciato gli autori della pagina Facebook che mi prendeva di mira, ci vuole una risposta decisa a questi comportamenti. Sono amareggiata perché sono anni che do tutta me stessa e lotto per gli altri. Sono delusa perché mi fanno tristezza le persone che usano internet per insultare». Anche noi siamo amareggiati.

Non si riesce a capire come una donna come lei, che si è mossa sempre in prima linea su temi come il mondo della disabilità, lo sport paralimpico, le vaccinazioni per la meningite, possa essere insultata in quel modo. Eppure gli haters esistono e bisogna combatterli con tutti gli strumenti a disposizione. Tutti, senza eccezioni. Sia con il Segnala gruppo che mette a disposizione come strumento Facebook, sia attraverso il Codacons e la Polizia Postale.

Ha agito sulla vicenda anche il Codacons, ovvero il Coordinamento delle Associazioni per la Difesa dell'Ambiente e dei Diritti degli Utenti e dei Consumatori. Secondo una nota, dopo le ripetute segnalazioni inviate degli utenti di Fb, ha presentato un esposto alle procure di Roma e Venezia per individuare i responsabili e attivarsi con provvedimenti sanzionatori: «Tale pagina inneggiando pratiche violente e sessuali nei riguardi di una disabile, facendo leva sul suo stesso handicap, non rispetta affatto gli standard del sito, dal momento che attraverso essa vengono veicolati messaggi di incitamento all'odio, al razzismo, alla discriminazione per una disabilità, alla violenza».

Tra gli altri Laura Boldrini, che qualche tempo fa si era mossa con una lettera a Mark Zuckerberg per denunciare l'odio contro le donne su Facebook, ha mostrato il suo sostegno:

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Bebe, insieme ad Alessandro Cattelan, sta combattendo la sua battaglia – che è anche la nostra – con la sua solita ironia. Il video di E poi c'è Cattelan è molto divertente e ci trova d'accordo su un sacco di cose. Per esempio di fronte a battute come «Cosa passa nella loro testa, Alessandro?» «Penso un c***.... proprio niente». Ecco.

Comunque è tempo di unirsi tutti nella lotta "asociale" contro tutti «quei disagiati che passano le loro giornate chiusi nelle loro stanzette a insultare degli estranei».

Fai anche tu la raccolta di neuroni!