Questo degli emoji, nel caso in cui qualcuna nutrisse ancora qualche dubbio, sta diventando un vero proprio linguaggio. Gli ultimi contributi, dovuti agli aggiornamenti, hanno rinfoltito le fila delle faccine, con, tra gli altri, nuovi mestieri e nuovi cibi per il brunch.

Ora, però, la faccenda si fa complicata, perché la lingua è un organo vivo, cambia in continuazione, ma soprattutto è un codice che va decodificato secondo precise regole condivise. Detto in altre parole? Ci potrebbero essere dei problemi di traduzione e le difficoltà sono già emerse in diverse occasioni. Per esempio non tutti sono d'accordo sul significato del cactus, delle lanterne rosse e del campi di golf (sì, esiste un emoji con il campo di golf).

E cosa succede quando una lingua non è comprensibile in tutti i suoi elementi, vedi le sue parole? Semplice, si cerca un traduttore in simultanea.

A Londra c'è chi si muove veloce per trovare una soluzione e Jurga Zilinskiene, il CEO di Today Translations, ha raccontato alla BBC di aver aperto una posizione per un traduttore che si occupi di un vocabolario dall'emoji all'inglese e viceversa. Cioè stanno cercando con il lanternino un tizio (o una tizia) che sappia definire le «incomprensioni interculturali delle mini faccine e compili un report ogni mese con le varie tendenze».

E deve essere uno che di mini faccine se ne intenda davvero perché per candidarsi bisogna superare lo scoglio del test che prevede due prove, una con l'interpretazione degli emoji in inglese e l'altra con l'interpretazione dell'inglese attraverso il linguaggio emoji.

Potrebbe diventare il lavoro dei sogni... un po' come scrivere le lettere di Babbo Natale per i bambini!

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Il fantastico mondo degli emoji: