Le Paralimpiadi di Rio 2016 sono state le prime a cui ha partecipato e lei Beatrice Voi, detta Bebe, considerata una promessa della scherma, non ha disatteso le aspettative e ha vinto l'oro nel fioretto di Categoria B.   

La storia di Bebe sta facendo il giro del web, perché il suo talento e la passione per la scherma si sono scontrate con la malattia avuta da bambina, una meningite che l'ha portata a perdere entrambi gli avambracci e le gambe da sotto le ginocchia. 

Beatrice oggi, a 19 anni, gioca con le protesi, ma soprattutto con una grande carica e una grande disciplina. Non solo, nella sua vita c'è la scuola e lo studio e l'associazione che ha fondato con i suoi genitori, Art4sport, per aiutare attraverso lo sport i bambini con le protesi. 

Del suo periodo in ospedale non ama molto parlarne e se lo fa, come nel libro uscito l'anno scorso Mi hanno regalato un sogno: La scherma, lo spritz e le Paralimpiadi (edito da Rizzoli), lo fa solo per dire che anche se ti capitano momenti difficili puoi fare cose grandi. 

Bebe ha fatto tanti sport sin da piccolissima, per un po' ha praticato ginnastica artistica, ma anche pallavolo finché ad appena 5 anni ha capito che la scherma era il suo vero amore. 

Ma è soprattutto una ragazza determinata, come ammette lei stessa «finché non ottengo quello che voglio non mi fermo e la scherma mi ha aiutato moltissimo. Anche far capire agli altri che senza tre dita ce la potevo fare è stata dura, ma alla fine ce l'ho fatta». Fin da subito ha dichiarato che a Rio non sarebbe andata solo in vacanza, ma con l'idea di farla bene. E ci è riuscita!

In questo video racconta l'emozione e il percorso che ha fatto per prepararsi alle paraolimpiadi

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