Il potere della geolocalizzazione è come la forza dei Jedi: non conosce confini. E Pokémon Go, il gioco che ti fa catturare i mostriciattoli paffuti nella realtà virtuale, ha peggiorato la situazione. Da grandi poteri derivano grandi responsabilità (cit.). 

C'è, infatti, chi ha sviluppato solo una piccola dipendenza da gioco come è accaduto con Candy Crush Saga, chi non riesce a dormire di notte perché si sente osservato dai Pokémon e chi è stato scoperto in flagranza di tradimento.

Sono tutte storie vere, soprattutto l'ultima, quella peggiore.

Pokémon Go, infatti, per poter funzionare ha bisogno, attraverso la geolocalizzazione, di individuare nello spazio il tuo alter ego e quello di altri giocatori. Si può anche capire dove vengono catturati i vari Pokémon, anche perché a quel punto devono sparire dal tuo raggio d'azione.

E così è successo l'inevitabile.

Evan Scribner, un ragazzo che abita a New York (dove il gioco è disponibile dal 6 di luglio), ha scritto al New York Post per raccontare la sua storia finita male:

«La mia ragazza ha visto che avevo catturato un Pokémon mentre ero a casa della mia ex».

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Evan Scribner ha subito fatto la sua ammissione di colpa: «È stato un errore giocare dopo tutte quelle effusioni con la mia ex».

Hai ragione, Evan, è proprio quello l'errore.

Occhi aperti! Sta diventando tutto piuttosto preoccupante.

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