Lui è la superstar degli effetti ottici, delle mutazioni grafiche, del crossing tra storia dell'arte, geometria, cristallografia e arte del tridimensionale su carta.

Avrai capito che stiamo parlando di Maurits Cornelis Escher, artista olandese vissuto nel Novecento, a cui Palazzo Reale dedica un mostra che apre oggi.

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Autoritratto, 1929 - litografia

Spesso si parla di lui come di un virtuoso della grafica, ma in realtà Escher è un artista a 360°, che come tale è stato oggetto di dibattiti e a cui sono state attribuite etichette che non rendono giustizia al ruolo che ha avuto nella storia dell'arte. Tra le altre, quella di essere il guru (involontario) di una certa cultura hippie-psichedelica degli anni Settanta, che ha ripreso a piene mani l'iconografia escheriana (vedi sotto). 

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di Hip Products, Dragon - poster

Al di là di quanto gli è stato attribuito, Escher è un talento tutto da riscoprire: timido, affascinante, innamorato dell'Italia di cui ha ritratto degli scorci incredibili, per lui vale una frase, che riabilita la sua figura meglio di qualsiasi critica positiva: il tutto è più della somma. Durante uno dei suoi viaggi all'estero, l'artista fu folgorato dall'Alhambra di Granada, tanto che per molti nella sua opera esistono un prima e un dopo.

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Emblema VI, Palma - xilografia

La mostra di Palazzo Reale è una celebrazione del suo genio, ma soprattutto permette di entrare nelle sue invenzioni ottiche grazie all'interattività di cui è disseminata. Tra i tanti elementi "extra", spicca l'installazione di Studio Azzurro 'Scale Sognanti', ispirato a 'Relatività': tutto da vedere!

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Casa di scale-Relatività, 1953 - litografia

A proposito della possibilità di interagire con le sue opere, in più punti del percorso espositivo siamo invitati a entrare letteralmente in ambienti ricreati ad hoc (la sfera riflettente, il poliedro, la spirale optical, la sala degli specchi...). Fatti un selfie e postalo utilizzando l'hashtag #eschermilano

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Mano con sfera riflettente, 1935 - litografia

Di Escher sono in mostra litografie, xilografie, tavole con un'incredibile varietà di soggetti e dimensioni: si va dalla lunghissima 'Metamorfosi', una striscia palindroma e policroma, ai minuscoli ex libris fino ai biglietti d'auguri realizzati su commissione. Siamo rimaste ipnotizzate dal video che racconta la genesi di 'Galleria di Stampe' e che mostra quanto dietro l'opera ci sia un complesso calcolo matematico che l'artista non è riuscito a risolvere (ma l'hanno fatto, anni dopo, due studiosi dei numeri). 

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M is een Muis (Mouse), 1953 - incisione

Ma la sorpresa più grande, almeno per quanto ci riguarda, è 'Giorno e Notte', una tavola dove Escher celebra la bellezze paesaggistica e naturalistica del suo Paese, l'Olanda. Siamo rimaste folgorate dalla sua capacità di ricreare i paesaggi italiani, tra cui 'Notturno romano: la Basilica di Costantino' e il chiostro di Monreale trafitto da un raggio di sole. Quest'ultimo è stato paragonato dai critici all'incredibile esecuzione del 'trillo del diavolo' di Paganini!

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Strada a Scanno, Abruzzo, 1930 - litografia

Vuoi scoprire i segreti di Escher, capire cosa si intende per 'effetto Droste' e stupirti davanti alla quantità impressionante di sfumature che si possono ottenere con il black & white? Questa mostra, tra le più complete mai realizzata su di lui, è per te.

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Scarabei, 1935 - xilografia

La mostra Escher, composta da 200 opere dell'artista olandese divise in 6 sezioni, inaugura oggi a Palazzo Reale e resterà aperta fino al 22 gennaio 2017.