Sono entrata nel backstage milanese supersegreto del Cirque du Soleil, il colosso canadese fondato dall'ex-mangiatore di fuoco Guy Laliberté, che crea show incantevoli e mozzafiato, un mix unico di arti circensi e trovate sorprendenti, coreografie, scenografie, trucchi e costumi di grande impatto visivo. Il cast sta provando lo spettacolo Allavita! che verrà rappresentato in esclusiva nell'Open Air Theatre dell'Expo 2015, dal 13 maggio al 30 agosto. 

Superata la cortina di addetti alla sicurezza grazie a un regolare appuntamento con la regista canadese Krista Monson, ideatrice dello show, mi sono ritrovata in un gigantesco capannone-palestra, dove ragazzi e ragazze provenienti da varie parti del mondo sono al lavoro da settimane a ritmi serrati. 

Aggirarsi tra burattini giganti, biciclette volanti, tappeti elastici e trampolini, funi, altalene e attrezzi mai visti prima, ti fa sentire un po' come Alice nel Mondo delle Meraviglie. Ecco che cosa ho scoperto. 

1. Un grande show può nascere in... biblioteca. 

Lo spettacolo Allavita! è nato circa due anni fa in una biblioteca canadese del Québec, tra grandi laghi e foreste millenarie. È lì che Krista Monson, appena ricevuto l'incarico, ha iniziato a raccogliere idee in solitudine, circondata solo da libri e studenti universitari. È il metodo collaudato che Krista, per anni direttore artistico di O, lo show resident del Cirque du Soleil a Las Vegas, segue di solito quando è in cerca dell'ispirazione giusta per i suoi spettacoli.

2. Tutto accade in cucina.

«Dov'è la nostra cucina?». È la domanda che si è fatta Krista Monson pensando allo spettacolo, che farà da filo conduttore allo show: un invito agli spettatori a sedersi a tavola per nutrirsi di gioia e stupore. Vero protagonista dello spettacolo, infatti, sarà il pianeta rappresentato come una gigantesca cucina vivente, in costante ebollizione e fermento. Ma in scena ci sarà anche un'altra cucina, quella intima e casalinga dove ognuno di noi celebra attraverso il cibo i valori familiari e gli affetti. Due luoghi che entreranno in sintonia tra loro con un finale (a sorpresa) che si preannuncia un omaggio all'Italia.

3. Il fattore tempo fa la differenza, ma anche no.

Cinque settimane è il tempo che hanno avuto a disposizione gli artisti per creare i numeri dello spettacolo e allenarsi, una volta superate tutte le fasi burocratiche. Pochissimo, se pensi che di solito ogni nuovo show del CdS nasce dopo 6, 7 mesi di allenamenti quotidiani. Ecco perché in sala prova l'adrenalina è sempre al massimo e gli artisti-atleti lavorano no stop con passione. Nonostante il giorno della prima si stia avvicinando velocemente, infatti, mi assicurano che il più è fatto e il risultato sarà da wow come sempre. Forse il team che gestisce l'Expo potrebbe imparare da loro a fare i salti mortali per scongiurare i preannunciati ritardi...

4. Ognuno parla una lingua diversa, ma ci si capisce lo stesso.

Il cast di Allavita! è composto da 48 artisti, dei quali circa la metà, 23, sono italiani. La lingua ufficiale è un mix di inglese e francese (l'headquarter del CdS è in Canada). Nel backstage, però, si parla anche spagnolo, russo, portoghese, polacco... Attualmente negli spettacoli del Cirque du Soleil di tutto il mondo sono presenti 50 nazionalità! 

5. Il personaggio principale è interpretato da un attore italiano.

Si chiama Giacomo Marcheschi, ha 28 anni, ma vestirà i panni di Leo, un ragazzino di 12,  protagonista dello show. Curioso e pieno di fantasia, Leo riceve in dono dalla nonna un seme magico dal quale spunterà un amico speciale. Insieme, ci guideranno in un fantastico viaggio attraverso la natura e il cibo. Giacomo è un attore e cantante di musical (ha lavorato in La Bella e la Bestia e Aladin), alla sua prima esperienza con il Cirque du Soleil.

6. Clownerie e acrobazia sono solo 2 delle 30 discipline in scena.

Si fa presto a dire acrobati: in Allavita! lavorano clown, attori, giocolieri, musicisti, skip-roper (saltatori), ballerini, hip pop dancer, biker, aerial straps artist (esperti in una tecnica acrobatica che utilizza strisce di stoffa), burattinai e la lista degli artisti coinvolti è ancora lunga... Lo show, infatti, mette in scena ben 30 differenti discipline spettacolari.

7. C'è chi riesce a ballare in cima a un palo di 20 m (e sembra facile).

Si chiamano sway pole e sono gli attrezzi scenici più incredibili che abbia mai visto. Si tratta di sottili pali flessibili alti come un palazzo, sui quali gli artisti danzano muovendosi nell'aria come fossero una loro estensione. Sembra così facile... Invece è ovviamente difficilissimo e ci vogliono anni di pratica per arrivare al top. 

8. Anche gli acrobati hanno un coach.

Il training giornaliero di acrobati e trapezisti, così come di tutti gli artisti-atleti che praticano discipline impegnative e rischiose, avviene sotto la costante guida di un coach. In questo modo, possono migliorare continuamente le performance fino a raggiungere l'eccellenza che contraddistingue da sempre il CdS. Guardarli muoversi con grazia e naturalezza mentre si allenano è già uno spettacolo, chissà che visione quando saranno inseriti nella favolosa messa in scena dello show!

9. Per far camminare un pupazzo gigante ci vogliono sei persone.  

Mentre mi aggiro nel grande spazio tutto bianco tra funi, altalene, materassini, grammofoni e prove costumi, mi imbatto in un pupazzo gigante dalla testa a cipolla. È appena nato nella fucina degli scenografi e costumisti del circo e ora sta facendo i suoi primi passi. A reggerlo e farlo camminare con perizia, ci pensano sei burattinai. Tra loro, anche l'italiana Simona Randazzo, 33 anni, che solo pochi mesi fa si esibiva come giocoliera di strada e ora sta vivendo il suo grande sogno.

10. Allavita! è uno show con la scadenza: c'è tempo fino al 30 agosto. 

Se lo stile fantastico del Cirque du Soleil ti incanta, affrettati a prenotare il biglietto per Allavita!: una volta concluso Expo 2015, infatti, non è previsto che venga messo in scena altrove.
E ricordati che il biglietto ti permette di accedere al grande teatro all'aperto all'interno del perimetro delle esposizioni che ospita lo show, ma non di entrare all'Expo.