La giornalista libanese Rima Karaki in questi giorni è diventata un simbolo di resistenza femminista. Come? Rifiutandosi di sostenere una conversazione con un interlocutore arrogante, che ha cercato di zittirla. Il fatto che fosse un uomo è un dettaglio trascurabile: il rispetto non è una questione di genere.

L'episodio che l'ha resa un'icona. Rima Karaki, conduttrice della trasmissione Bidoun Zaal, stava intervistando lo sceicco Hani Al-Siba'i, a proposito dei gruppi estremisti come l'ISIS. Un argomento di grande attualità, che meritava un approfondimento. L'ospite, anziché rispondere alle domande della conduttrice, è partito per la tangente parlando delle radici dell'estremismo, anziché stare sul pezzo. Quando Rima Karaki gli ha chiesto di tornare a bomba sul tema dell'argomento e di "focalizzarsi sul presente" lui ha iniziato a dare in escandescenze, come si vede in questo video:

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«Senta, non parli mentre sto parlando io! Rispondo quello che voglio. Non rispondo nel modo che vuole lei, perché sono qui a portare avanti le idee in cui credo. Stia zitta e mi lasci parlare!» ha inveito lo sceicco. 

«Come posso rispettare uno sceicco come lei che intima una conduttrice televisiva di tacere? O c'è rispetto reciproco o la conversazione è finita». E con questo, la conduttrice ha fatto chiudere il microfono dell'ospite e ha chiesto di interrompere il collegamento.

Cosa ci dice questa faccenda? Che Rima Karaki si è comportata da vera Cosmogirl: ha reagito con fermezza a un sopruso. Non ha chinato il capo davanti all'arroganza del suo interlocutore. Ha usato il dialogo come arma di difesa davanti a un attacco verbale: ha difeso la sua posizione in modo assertivo, senza alzare la voce né arrivare allo scontro. Non si è lasciata abbattere, né spaventare, né condizionare dal ruolo di sottomissione che nel suo paese viene imposto alla donna. 

Un esempio di coraggio di grande esempio per le donne di tutto il mondo.


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