«Se le persone ti giudicano per come sei, la risposta migliore è essere ancora di più te stessa». Parole magiche, Taylor Swift! Sintesi dell'artista-icona della generazione Millennials, è educata, sicura di sé, con valori positivi. Sottile come un'opera di Giacometti, sinuosa, di una bellezza gentile e con un piglio da leader: la nostra covergirl di questo mese sa cantare, comporre, suonare, gestire un business. E, conoscendola da vicino, sai qual è il suo punto di forza più bello? Le amiche. Da Lorde a Lena Dunham: ragazze creative, spregiudicate, affettuose. «Parliamo spesso di femminismo. Dobbiamo imparare a non buttarci giù una con l'altra: se una ha successo, non significa che tu sia una fallita». Taylor, sei una di noi. Avere amiche (e colleghe) con cui fare rete è un po' come stare sotto una lampada che ti illumina di idee e ispirazioni. Grazie, intelligenza di pancia: noi donne sappiamo quanta saggezza racchiude l'istinto.

Apri gli occhi a questa possibilità e unisci i punti immaginari, inizierai a vederne l'evidenza ovunque. In questo numero parliamo tanto di legami fra girls: femminismo è il rispetto di codici non scritti (chi ha violato questa "legge" se n'è pentita, vai a pag. 68). Non è un club, un'etichetta: è il diritto di fare la scelta che vogliamo, il dovere di pretendere uguaglianza e parità. Una meta da conquistare insieme agli uomini e, perché no, in tacchi a spillo. Non credi?

Sono stata adolescente negli anni Anni 80, andavamo in discoteca con le spalline imbottite da Mazinga e mi chiudevo in casa nel weekend a studiare pianoforte con la stessa passione. Odiavo i maglioni oversize delle compagne di Università. Non mi sentivo una vera femminista. Ecco perché sono rimasta fulminata da Bad Feminist, il provocatorio libro di Roxane Gay, scrittrice e blogger americana (non perdere le sue riflessioni a pag. 41): «Quando ero giovane, sentirmi dare della femminista era quasi un insulto. Voleva dire che ero arrabbiata e odiavo gli uomini. La verità è che siamo uguali e abbiamo il diritto di guadagnarci il rispetto. Ciò non è in contraddizione con il fatto che il mio colore preferito sia il rosa».

E, visto che siamo a dicembre, ti lancio una sfida per il 2015: trovare ogni giorno ispirazione in una figura femminile. Inizio io? Dico Fabiola Gianotti, prima donna a capo del Cern di Ginevra. La sua frase-mantra: «Le note di Schubert, il mio compositore preferito, mi riempiva l'anima. Ora il mio tempo è tutto nella musica della nuova fisica».

Francesca Delogu

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