L'uomo dei tuoi sogni è un grande fan del rock ma tu confondi Elvis Costello con un personaggio dei Sopranos o le Guns of Brixton con la Brexit?

E magari quando si parla di musica lui trattiene lo sdegno a fatica, ti dà una pacchetta sulle gambe e ti fa capire che sua nonna ne sa molto più di te?

È tempo di vendetta, soprattutto se lui è anche un appassionato del buon bere: conquistalo con la playlist che non si aspetta grazie ai consigli di Vini e Vinili: 45 Giri di bianco (Arcana, pp. 187, €22) di Chiara Meattelli e Maurizio Pratelli (già autore in solitaria del precedente 33 Giri di Rosso). 45 Canzoni al sapore di British Rock abbinate a 45 vini naturali; il tutto con Londra sullo sfondo, dove la giornalista Meattelli risiede da più di 14 anni intervistando i protagonisti più hot della scena musicale, con tutte le avventure e gli aneddoti del caso.

Ecco le otto canzoni per farlo capitolare. Ma con l'andamento giusto, quello di un vinile gustato insieme al calice perfetto...

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Vuoi stenderlo? Abbina la canzone giusta al vino!

1. Teardrop, Massive Attack. Seducilo con un ritmo ipnotico e la voce sensuale di Elizabeth Fraser, convincente come solo come chi canta di un amore perduto può esserlo. Se molti ricordano il videoclip con il feto che dall'interno dell'utero canta in lip synch, pochissimi sanno che è un brano dedicato al leggendario cantautore Jeff Buckley, col quale la Fraser ha avuto una breve ma intensissima relazione. Abbinala a: Gli Eremi (La Distesa). Perché questa canzone è in sintonia con un Verdicchio marchigiano in purezza a chimica zero. Un vino senza trucco, bello e genuino, raffinato ma in perfetto accordo con l'ambiente contadino.

2. Guns Of Brixton, The Clash. Hai presente? È il giro di basso più sexy di sempre. Scritto nel 1979 ma dal suono immortale ed eterno, come hanno dimostrato anche i Beats International (alias Fatboy Slim) che nel 1990 ne rubano un sample e lo rilanciano con il pezzo disco Dub Be Good To Me. Perfetto con il Pico (Angiolino Maule), la Garganega mai ruffiana di Maule, che sa bene rispondere ai tre requisiti essenziali di un grande vino bianco: bevibilità, freschezza e quotidianità.

3. Son of a Preacher Man, Dusty Springfield. «L'unico che ha mai saputo raggiungermi era il figlio di un predicatore!», canta la musicista inglese, icona degli anni Sessanta. E benvenuti ai doppi sensi. Sarà per questo che quando parte dai juke box dei locali londinesi la gente impazzisce e si lancia in danze alcoliche supersexy? Una festa dei sensi che puoi consumare con l'Ageno (La Stoppa), una Malvasia di Candia Aromatica, il vitigno a bacca bianca più coltivato d'Emilia: il capolavoro non solo bianco ma "orange" di Elena Pantaleoni e Giulio Armani.

4. Cornerstone, Arctic Monkeys. Questa è perfetta se lui è un romantico passionale, con un bel tocco di ironia: nella canzone i due si sono lasciati ma lui continua a vedere il volto di lei in ogni angolo della città e chiama con il suo nome le donne che incontra. È un pezzo dolce, ricco di pathos, commovente. E c'è un finale a sorpresa: lui si mette con la sorella della ex... Ascoltala a cena mentre brindate con un Levato di Gronda (Calafata), tocco di Vermentino toscano, accarezzato da Moscato, Malvasia e Trebbiano: un vino deciso e ricco di personalità.

5. Oh La La, Faces. Questa è davvero una chicca per farlo zittire se se la tira per le sue conoscenze musicali. Con le sue ariose chitarre acustiche e una melodia immediata, Oh la la, scritta nel '73, è fatta di una bellezza sorprendente, che fa rima con semplicità. "Se solo avessi saputo quello che so adesso quand'ero più giovane, quand'ero più forte!" canta nel pezzo il mitico Ronnie Wood (sì, proprio lui, il chitarrista dei Rolling Stones!), che qui ruba il mestiere al frontman Rod Stewart. Qui si parla di donne che spezzano il cuore, come dice Ronnie. E a volte si prendono anche il vino: soprattutto quando è diretto e profumato come il Brucisco bianco, (Marco Merli), un "piccolo demonio che seduce con i suoi angoli gentili"...

6. Sunshine, Donovan. Questo è un pezzo-calamita, irresistibile: una canzone d'amore e psichedelia. Perfetta per stenderlo. È la lettera d'amore di Donovan alla futura donna della sua vita, Linda, anche se lei ancora gli sfugge, nascondendosi nel deserto del Mojave per ritrovare se stessa dopo avere avuto un figlio da una rockstar (lo spericolato Brian Jones dei Rolling Stones, denominato «l'inseminatore dei swinging sixites»). "Perché tanto l'ho deciso che sarai mia", canta lo scozzese. E la storia gli ha dato ragione. Tosto come la Ribolla Gialla di Superman Radikon, uno dei produttori più sinceri e integri d'Italia.

7. D'yer Mak'er, Led Zeppelin. Ecco un bel reggae per rompere il ghiaccio ma soprattutto per sorprenderlo: tutto si potrà aspettare dalla rock blues band più potente del pianeta, fuorché un andamento caraibico. E invece... "Every breath I make oh oh oh, every move I make, oh baby please don't go!" canta la voce super sexy di Robert Plant e pure Sting da casa prendeva appunti per una sua futura hit. Inevitabile un Vigne della Brà (Cantina Filippi), un bianco veronese che non ha paura del tempo, una bottiglia che sa invecchiare e rendere ancora più felice chi ha la pazienza di aspettare...

8. Touch The Leather, Fat White Family. Tieni a portata di mano questo pezzo nella playlist quando la situazione si fa hot e va decisamente oltre e abbinalo con un bianco da urlo, pieno di calore trentino. Qui non ci sono più inibizioni: un po' come succede al frontman di questa giovane punk rock band londinese quando ai concerti si cala le braghe senza pensarci due volte. Ancora non avete capito a quale cuoio si riferisce il titolo?! E Anisos (Agricola Rosi), un Nosiola con un magico tocco di Chardonnay e Pinot Bianco. Da provare.