L'opera lirica ti sembra una cosa davvero troppo vintage e ai do di petto dei tenori preferisci i giri di do di un maschio alfa chitarrista e rocchettaro? Anch'io la pensavo come te (e in parte continuo a pensarlo, ovvio). Eppure... Eppure mi sono dovuta in parte ricredere. Perché per noi che siamo come Carrie Bradshaw non solo delle shopping-maniache ma anche delle romantiche patologiche, l'opera è un mondo perfetto! Del resto, in quale altro universo parallelo puoi trovare nello stesso posto passioni così forti, abbinate ad outfit esagerati e spettacolari (sopra e sotto il palco)? 

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Carrie Bradshaw va all\'Opera nella terza stagione di Sex And The City

Metti un invito ad assistere a La Cenerentola di Gioacchino Rossini (una delle opere buffe più amate al mondo) al Teatro Regio di Torino (fino al 24 marzo 2016), direttore d'orchestra Speranza Scappucci, una donna eccezionale (sul numero di maggio di Cosmo in edicola scoprirai cosa ci ha raccontato), aggiungi la compagnia di un'amica melomane che mi ha fornito qualche chiave di lettura in più, ed ecco che è scattato il colpo di fulmine. Non ci credi? Ecco 5 cose che ti potrebbero far cambiare idea.

1. Ti puoi vestire come una principessa al ballo

Anche se non stai andando alla prima della Scala e non farai il tuo ingresso sul red carpet in diretta tv e sotto i flash dei fotografi, puoi finalmente indossare quell'abito spaziale da principessa per il quale finora non avevi trovato la location giusta (in discoteca lo strascico è decisamente scomodo). Carrie per accompagnare Charlotte all'Opera in una puntata mitica di Sex and the City aveva scelto un abito a frange superscollato, tu puoi ricoprirti di strass o swarovski, esibire un décolleté sul lato B, osare gli effetti ottici di trasparenze "vedo non vedo"... All'opera tutto è permesso, purché si faccia notare. E se vuoi aggiungere un dettaglio di classe, cercati una pochette dove ci stia un ventaglio meglio se giapponese in stile Madama Butterfly (che tu sia in platea o in un palco, farsi vento è molto charmant).

2. Ti immedesimi in Cenerentola, ma senza l'incubo di perdere una scarpa

Diciamolo: è sempre stata la nota dolente di questa fiaba. L'idea di perdere una scarpa, magari una preziosissima Manolo Blahnik, per poi dover attendere con ansia il lieto fine, ovvero che il principe azzurro te la riporti, non prima però di averla provata sui piedi di mezza popolazione del reame, è davvero una tortura!  Be' nella versione operistica di Gioacchino Rossini questo incubo non c'è. Il riconoscimento, infatti, avviene attraverso due bracciali gemelli: Cenerentola prima di fuggire ne regala uno al principe (mi fermo qui, ho già spoilerato abbastanza).    

3. Ammiri l'energia del direttore d'orchestra Speranza Scappucci

Nel mondo i direttori donna importanti si contano sulle dita di una mano. Una di loro è italiana, si chiama Speranza Scappucci ed è proprio lei che dirige l'orchestra ne La Cenerentola al Teatro Regio. Di solito lavora all'estero, soprattutto a Vienna e New York, dunque è un'occasione da non perdere se vuoi vederla in azione e apprezzare la sua forza e bravura. E anche la sua capacità multitasking: oltre a dirigere l'orchestra, suona il fortepiano (un antenato del pianoforte) durante le parti recitate. Alla fine del primo tempo per chiudere usa un gesto circolare con il pugno chiuso come ama fare anche Riccardo Muti, con cui in passato ha lavorato. La mia amica intenditrice che si diverte a dare il voto ai direttori in quanto energia sul podio (alcuni si agitano al punto da cadere, altri non si muovono quasi) le dà un bel 10.

4. Diventi un'intenditrice del "crescendo rossiniano"

Il primo è già nell'overture così impari presto a riconoscerlo e a farti contagiare dalla sua forza propulsiva. Altro che rock'n roll! Il "crescendo rossiniano" ha il ritmo della tarantola e di un pezzo metallaro frullati insieme e passati attraverso un traduttore armonico. Per noi digiuni di lirica è una sorprendente e improvvisa accelerazione musicale, travolgente e mozzafiato che cattura ed emoziona. Insomma, come se qualcuno avesse azionato il tasto forward con il sonoro a tripla velocità. Musicisti e cantanti suonano e cantano sempre più veloci in un crescendo quasi indemoniato. Il che, va detto, in un'opera buffa è parecchio divertente.

5. Fai lookwatching nell'intervallo (e puoi anche rimorchiare)

Durante l'intervallo, mentre la tua amica tabagista è fuori al freddo e al gelo a fumare la sua sigaretta (il giaccone in ecopelliccia è custodito nel guardaroba all'ingresso, altrimenti avreste avuto bisogno di una poltrona in più), tu ti rilassi aggirandoti nel foyer osservando con l'occhio della fashion blogger che non sei i look delle signore. E anche dei signori, naturalmente. Vincono i più eccentrici e colorati e questo è un dogma unisex. Ogni tanto qualcuno potrebbe distrarti tentando un approccio in tema operistico («Non ci siamo già visti alla prima dell'Aida a ottobre?»). Al momento la tua ignoranza in materia e il soggetto poco affascinante non ti invogliano a bluffare, ma al prossimo tentativo chissà. 

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Nella foto in alto: il baritono Paolo Bordogna (vestito di bianco) e il tenore Antonino Siragusa (a  destra, con il basco) in una scena di La Cenerentola di Gioacchino Rossini rappresentata al Teatro Regio di Torino, direttore d'orchestra Speranza Scappucci, regia di Alessandro Talevi.