Mi stavo chiedendo quante cose potessero venire in mente nominando Kurt Cobain. Ne butto lì qualcuna che mi balza alla mente: Nirvana, bimbo che nuota nella piscina, un biondino irrequieto che grida ed esprime rabbia con voce straziata e melodica. A te cosa viene in mente? Ti andrebbe di condividerlo con me a piè pagina nei commenti? Dico davvero ne sono molto curioso.

Il 5 aprile sono vent’anni dalla sua morte, ma come spesso accade nel caso di persone che hanno toccato i cuori e gli stomaci, il mito e il ricordo è diventato immortale.

Esattamente come sono convinto che il mondo non è uguale per tutti, ma è quello che ognuno di noi vede, con il valore aggiunto che spostando un punto di vista abbiamo la facoltà di cambiarlo, anche Kurt e le sue vicende vivono in tutti noi con un condimento personale dato anche dal nostro vissuto, da quello che riconosciamo in lui che amiamo o che rifiutiamo.

Quindi quante vite ha avuto Kurt Cobain? Una? Si una per ognuno di noi. Visto che nella nostra mente è possibile accedere ad una sezione dove tutto è magico c’è chi lo continua a far suonare… o lo continua a far vivere.

Per provare ad immergerti in un paio delle vite possibili di Kurt mi sento di consigliarti se mi è possibile un romanzo in versione e-book uscito proprio il 5 aprile 2014. Si intitola Rewind: le due vite di Kurt Cobain. Lo ha scritto Vera Spadini grande amante della musica che da diversi anni è inviata per Sky e Sky sport.

Vera non ha solo immaginato cosa sarebbe successo se fosse ancora vivo, ma gli ha anche regalato una vita piuttosto serena dal momento “dell’incidente” in poi.

Ho fatto quattro chiacchiere con lei e le ho chiesto se era perché amava i lieti fine che ha romanzato e reso felice la vita di Kurt? Lei mi ha risposto «Ho voluto regalargli un po’ della serenità che non ha mai avuto… Ma non è esattamente un lieto fine… però non lo posso svelare!». Inoltre potendo indagare sulla vita “reale” ha avuto modo di apprezzare altri lati della sua personalità che sono emersi durante le ricerche:«Ho scoperto che non c’era solo rabbia, ribellione, rifiuto delle ingiustizie e delle apparenze sociali in lui – cosa che emerge dai suoi testi. Leggendo bio e i suoi Diari ho scoperto anche una profonda sensibilità, e dolcezza; una ricerca disperata di amore e l’incapacità di esprimerla. E poi una grande ironia e intelligenza. Nonché cultura. Sapevate che Kurt Cobain amava Shakespeare?».

Indubbiamente sensazioni contrastanti che riguardano molti di noi. Il bene e il male, l’amore che diventa sofferenza e viceversa. Spesso nei suoi testi ci sono queste contrapposizioni anche nella stessa frase a rendere esplicito l’eterno scontro interiore tra le due personalità predominanti che sembrano non aver mai fatto pace e creato solo tormento.

Tornando al magico e al ricordo ho chiesto a Vera: senti di avere fatto un regalo al ricordo che lui ci ha lasciato di ragazzo straziato dalla rabbia e dalla sofferenza? «Mi piacerebbe tanto…» è stata la sua risposta!

Chiuderei con una canzone minore ma non per questo meno emozionante anzi… Something in the Wayuna rara ballad della sua produzione.

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