Sarà perché è stato sei anni in guerra nell'esercito inglese, anche in Kosovo, e di lavoro faceva il ricognitore, cioè quello che va ad esplorare il territorio nemico e poi torna alla base e racconta tutto ai compagni. Sarà che voleva fare l'artista indie e invece con il suo primo album, quello con You're Beautiful, è diventato una star mondiale (18 milioni di dischi venduti bastano?). Sarà che un sacco di celeb hanno ceduto al suo fascino (ma lui da signore non ne parla)... Sarà che non perde occasione per supportare Médecins Sans Frontières e l'associazione inglese che si occupa dei veterani... Insomma mettila come vuoi, ma James Blunt, 39enne cantautore inglese, è un figo vero. Di quelli gentili e autoironici, che non hanno bisogno di dimostrare niente a nessuno. Gli basta essere se stesso. Cosmo lo ha incontrato stamattina per parlare del suo nuovo disco Moon Landing (esce martedì 22 ma lo puoi già preascoltare su iTunes). Ecco che cosa ci ha raccontato!

Che cosa ti ha spinto a scrivere questo album? «Questo è il mio quarto lavoro. Con il terzo volevo consacrarmi come popstar, riempire i palazzetti dello sport, scrivevo per commuovere gli altri. Questo invece l'ho scritto per me stesso, parlando delle mie fragilità. Ho suonato quasi tutti gli strumenti e ho lavorato con il produttore che mi aveva aiutato con il primo album, Tom Rothrock e l'abbiamo registrato come se fosse un lavoro indie».

È vero che la canzone Miss America parla di Whitney Huston? «Sì. È dedicata a lei. Tutti noi eravamo lì a guardare il suo lato oscuro, quasi dimenticandoci che era un'artista bravissima con una splendida voce. Ci sono altre donne che hanno avuto un destino tragico come lei, Amy Winehouse, la principessa Diana... E bisogna riconoscere che anche noi, con la nostra mania del gossip e dei paparazzi, siamo stati un po' artefici della loro caduta, certo in modo indiretto, ma non possiamo negarlo».

In Bones invece dici che non ti è mai piaciuto il suono della tua voce. Possibile? «Be' dai, a chi piace sentire il suono della propria voce (ride, ndr)? In questa canzone ho messo tutti i pensieri di quando ero un ragazzino: non ero bellissimo, non ero cool. Che male c'è a dirlo? Nella vita quello che conta è essere onesti. Con se stessi e gli altri!».

A proposito di gossip, spesso sei oggetto di critiche online. Come la prendi? «Bene, io leggo tutto quello che scrivono di me! E spesso ritwitto i commenti acidi che mi fanno, è divertente (ride, ndr). I tanti anni nell'esercito mi aiutano a ridimensionare il tutto, a dare a queste cose la giusta importanza. Molti dei miei famigliari e dei miei amici più cari sono nell'esercito, impegnati attualmente in operazioni sul campo. Alcuni non ci sono più, altri sono feriti. E io dovrei essere triste perché un'intervista magari va male? In ogni caso non credete alle critiche, molte probabilmente sono scritte da mia madre: lo fa per tenermi con i piedi per terra! ».

James Blunt sarà in concerto in italia il 18 marzo 2014 al Forum di Milano. I biglietti li trovi su www.livenation.it