La scorsa settimana si sono esibiti a Milano gli Skunk Anansie. La band di Skin dal vivo è energia pura. Il rock sanguigno e dirompente macinato dai musicisti crea una solida base ai vari umori vocali della talentuosa cantante Skin la quale affascina le folle sia con i suoi sorrisi, sia con la sua dolcezza, ma anche quando mostra i denti! Una delle canzoni più recenti della band inglese si intitola I Believed in you. La prima volta che la sentii rimasi colpito dal ritornello: «ho creduto in te, ma mi sbagliavo». Immediatamente mi saltò alla mente un altro testo, You’re a lie scritto dal bravo e bel cantante Myles Kennedy per il secondo disco solista Apocaliptic love dello storico ex chitarrista dei Guns n Roses: Slash. «Sei una bugia, una chiacchera, tutta la mia fede è andata persa».

Lo stesso concetto, ma da due punti di vista sessualmente opposti. In certi casi sembra proprio che nelle dinamiche affettive il sesso di appartenenza non abbia alcun rilievo. Si perché a generare l’“illusione” che tanto ha fatto arrabbiare i nostri musicisti è un comportamento che li ha delusi, che è cambiato o che forse ha creato un’aspettativa non rispettata cosa che può succedere tra partner, ma anche tra amici, colleghi, parenti, compagni di classe.

Quando gli affetti in campo sono forti, la vera dannazione, ciò che genera la scossa sismica tra le meningi, ciò che shakera i livelli emotivi come gli ingredienti di un potente cocktail è quella drammatica parola che questi atteggiamenti “non costanti” sembrano portare con se: forse! La combinazione di queste cinque lettere scatena una logorante partita al fantamore!

Telefonate chilometriche con la migliore amica piene di «ha detto questo, ma poi anche questo»; «ieri è stato carino, oggi era un orso»; «non gli piaccio abbastanza» oppure con amici dell’altro sesso: «Hey Edo, tu che sei un uomo, ma quando dite questo cosa intendete?» e viceversa. Un numero di persone viene insignito della carica di “esperto” per contribuire a sviscerare cosa si celi dietro a quello che sembra un rompicapo della settimana enigmistica. Per non parlare della categoria di esperti preferita: “gli sconosciuti” o meglio “i conosciuti da pochissimo”. Dapprima sembrano i più obiettivi, poi vengono screditati perché “ci sono delle cose che non sa, non può capire”. Quante scuse!
Perché? Perché nessuno dice in modo credibile: «fa così ma in fondo ti ama».

Ovviamente dipende dai casi, ma sembra, a giudicare dalle canzoni delle quali parlo, che sia piuttosto frequente questo meccanismo.
Non dimenticarti che sei tu e solo tu che puoi scegliere. Sei sicura che quella persona ti piaccia veramente? Spesso quando c’è illusione c’è anche idealizzazione e poi non sempre l’illusione è generata in cattiva fede. La sofferenza che ti genera porta a sottovalutare quali possano essere i motivi, i vuoti, le insicurezze che influenzano gli atteggiamenti dell’altra persona nel farti credere in lei.

Che ne sai perché fa così, che ne sai di cosa c’è nel suo passato? La risposta potresti anche trovarla dentro te. In genere quando si è vittime in una situazione si è carnefici in altre molto simili. Quindi non rimane che smettere di esaminare al microscopio ogni minimo evento e guardare la situazione dall’alto, capendo quali sono i veri sentimenti che ti genera, accettando qualsiasi verdetto “perdonando” chi ti ha fatto star male.

Perdonare, che sia chiaro, non vuol dire far tornare tutto come prima, assolutamente no! Ma stabilire una nuova relazione fisica e/o emotiva con il soggetto in questione che può anche portare all’esclusione totale dalla propria vita. Perdonare farà bene prima di tutto a te, fallo per te, perché il rancore lo provi tu e non fa altro che logorarti e appannarti! Un mio amico su facebook ha postato la foto di un biglietto attaccato ad un palo che recitava “15 anni fa, 12 febbraio 1998, ore 17,15 proprio qui in questa piazza io incontrai un uomo di merda! Bastardo tagliati le vene!” Quindici anni e non gli è ancora passata? Non vorrai mica finire come lei? Capito Myles, capito Skin?