Ti ricordi Boosta, il tastierista dei Subsonica che ha fatto mille cose tra musica, televisione e libri? Siamo andate alla presentazione del primo progetto solista e abbiamo scoperto cose che lo rendono più pop di quanto immaginassi. Ehi, va bene l'elettronica, l'alternative rock, il pop-rock-elettronico, ma noi su alcuni temi, il pop, vogliamo andare al sodo!

Prima di tutto cominciamo dalle cose importanti: l'album da solista La stanza intelligente esce il 28 ottobre e con lui hanno collaborato nomi che forse non ti suoneranno nuovi, Marco Mengoni, Nek, Malika Ayane, Luca Carboni, Raf, Giuliano Palma, Cosmo, Briga, Enrico Ruggeri e Diodato. Wow!

Non solo, in una notte buia e tempestosa, mentre là fuori pioveva e forse i lupi ululavano, Boosta ci ha regalato un piccolo concerto in acustico e noi, improvvisamente, tra quelle poltroncine in velluto, ci siamo sentite fortunate. Ora vogliamo raccontarvi tutto.

Ecco cosa devi sapere subito di lui:

1. Vola

Letteralmente. Allora, ci spieghiamo meglio. Negli anni ha fatto della sua passione musicale un lavoro e sembra che tutto sia filato liscio, poi, a un certo punto, è stato colto dalla folgorazione del volo e ha deciso che doveva prendere il brevetto per diventare pilota di linea, così per hobby. Noi, mentre lo diceva alla presentazione come se fosse stata la cosa più ovvia del mondo «Sai com'è, non so neanche perché lo sto facendo, ma adesso voglio prendere questo brevetto», abbiamo avuto una sola immagine che ci illuminava a intermittenza.

Ciao Maverick-Boosta, come te la cavi con le moto? Awwww.

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2. Non ama il decluttering

La filosofia del decluttering, quella per cui bisogna liberarsi di cose vecchie e inutili per sentirsi meglio, non sembra un riferimento per Boosta. Ne siamo certe da quando abbiamo letto il suo commento alla canzone La stanza intelligente, che è la stessa che dà il titolo all'album e che è una delle poche, sono tre in tutto, che canta da solo. Sul testo dice «È il punto più privato della coscienza di ognuno di noi. Quel luogo in cui ci si può rivelare a se stessi senza paura di rimanere soli. È la costruzione dell'Io, per quanto frastagliato possa essere. La stanza in cui puoi chiuderti per aprire ogni baule, borsa, scatola e scatolone perché, alla fine, nessuno butta via niente per davvero». Siamo d'accordo con lui: è tutta una questione di decluttering, giusto?

3. Crede in Santa Kaos, ma in realtà assomiglia a Billy Bob Thornton

L'albero di Natale, le lucine, il camino acceso e Santa Kaos in mezzo a una tempesta di neve. Boosta ci prova a crearti quelle immagini poetiche che ti inseguono fin dalla tua infanzia, ma poi ci ripensa e fa sempre un casino, anzi, no, un caos. Ci sono personaggi più importanti di Babbo Natale, quello vero,... il Grinch, Babbo Bastardo ecc. ecc.

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4. Ha un debole per le percentuali, come l'allegro chimico

Ogni canzone dell'album La stanza intelligente è presentata con un elenco delle percentuali delle sue componenti, un po' come se fosse una soluzione chimica. Per esempio, la seconda canzone, Mezzo uomo, ha per il 30% i miei anni 90, per il 5% il viaggio, per il 35% le immagini dentro una melodia, per il 35% ritmica a singhiozzi e per il 5% disturbi elettronici in forma di (quasi) assolo sul finale del pezzo. Abbiamo dato uno sguardo anche a tutte le altre e poi ci siamo fermate alla prima: c'è 50% di ricordi, 12,5% possibilità, 20% visioni di un futuro diverso, 5% elettricità come prima dei temporali, 12% suono a crescere come nei temporali. Ehi, aspetta un attimo, manca uno 0,5%. Ok, abbiamo una soluzione per la soluzione: lo 0,5% è il nostro amore per lui, che però è una percentuale più alta, molto più alta di questa. Potremmo chiedergli di rifare i calcoli per noi, no?

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5. Ti spiega l'amore con i fumetti

Nell'album c'è una canzone d'amore, Noi, che canta con Malika Ayane. Alla presentazione l'ha fatta in acustico e ha raccontato di come sia stata la canzone più semplice che abbia scritto, anche solo perché è basata musicalmente sul giro di Do. Insomma, ok che parliamo d'amore, ok che l'amore è complicato, ok che potrebbero scorrere fiumi di parole, però almeno la veste musicale vuole essere immediata, facile. Magari fosse così. 

In realtà all'interno dell'album il booklet riporta il disegno di un corpo umano e della sua anatomia in stile fumetto. Si intitola: Tavola illustrata sintomatologica del mal d'amore amaro. C'è tutto quello che l'amore ti può scatenare, le notti insonni, i denti cariati causati dal miele, la pietrificazione cardiaca, il colorito pallido e cianotico causato da lacrime d'amore. Grazie Boosta, è bello ♥.

6. Ama il calcio

Fa parte della Nazionale Cantanti di calcio e parla per metafore calcistiche anche per La stanza intelligente. Tipo «In questo album (NdR. il primo da solista senza i Subsonica) ho fatto come i bambini al parchetto. Il pallone è mio e ci gioco come dico io». Perfetto! Esiste uno sport più pop del calcio?

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7. È uno che si scorda le cose

C'era tutto quello che serviva alla presentazione in acustico e anche di più: flauto traverso, violino, viola, atmosfera da musica da camera, anzi musica da stanza in stile Chopin. Mancava solo il suo plettro per la chitarra. Quello dovrebbe essere come il rossetto rosso per le donne, sempre in borsa. Lo ha detto Boosta a Cosmopolitan!

8. Che alla fine, anche se sei arrivato alla traccia numero 13, va tutto bene

Insomma, la scaramanzia si esorcizza anche così: lo dice l'ultima canzone che si intitola appunto Tutto bene.

Ora ci piacerebbe vederlo live per tante buone ragioni, soprattutto perché per portare tutti i suoi collaboratori ai concerti invece di muoversi con il classico pulmino che sfreccia sulle strade d'asfalto, avrà un bellissimo aereo di linea! In bocca al lupo per il brevetto.

Ehi, anche se era timidissimo, Boosta vi saluta!