1- Le auto d'epoca danno dipendenza (come i tacchi)

Il battesimo del fuoco dell'equipaggio femminile di Cosmo al volante di un'auto d'epoca in una gara di regolarità era già avvenuto un paio di mesi fa in terra sicula, in occasione della Targa Florio Classic (leggi com'è andata qui). E siccome alle cose belle ci si abitua velocemente, eccoci di nuovo on the road, questa volta alla conquista della Germania (niente battute calcistiche, please...). L'occasione per rivivere il brivido questa volta si chiama Bosch Boxberg Klassik, e si tratta di un evento che definire originale è dir poco... Nata quasi per gioco da un'idea di Bosch
Automotive Tradition, cioè la sezione di Bosch Automotive Aftermarket
dedicata alle vetture d'epoca
, la competizione è giunta quest'anno alla sua 17esima edizione, e dalle poche decine dei primi anni, oggi gli equipaggi in gara sono ben 150 (con lista d'attesa già attiva in vista dell'edizione 2017). 

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2- Le auto d'epoca sono meglio di una personal shopper

Nel senso che ti fanno scoprire luoghi dove magari non metteresti mai il naso di tuo, e che invece, poi, entrano nella top ten dei tuoi posti preferiti. La location di partenza della gara fa esattamente questo effetto. La Bosch Boxberg Klassik prende il via dal Motorworld di Böblingen, una sorta di autorimessa a metà tra museo e luogo di culto per appassionati, rigorosamente a ingresso libero. La struttura, che durante la prima guerra mondiale ospitava un aeroporto, oltre a uno shop interessante, oggi custodisce e si prende cura di supercar, auto e moto d'epoca di proprietà di privati e concessionari (ah, appesi al soffitto ci sono anche un paio di aerei, tanto per non farsi mancare nulla...). E se vuoi dormire qui, c'è anche un hotel molto originale, il V8 Hotel, dove tra le tante camere a tema, arredate con mobili ricavati da auto e moto, puoi addirittura passare la notte "al fresco" nella stanza autolavaggio...

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3- Le auto d'epoca ti fanno sentire una star

Il Motorworld per chi ama i motori, è il classico luogo senza tempo  dal quale non vorresti uscire più. Eppure oggi abbiamo un buon motivo per mettere il naso all'esterno: nel piazzale antistante, infatti, si stanno schierando le auto che domani prenderanno il via alla gara, tra le quali luccica anche la nostra Volvo P 1800 del '71, che oltre ad essere elegantissima, ha un passato celebre. Ti ricordi Roger Moore? Ecco, negli Anni 60 fu protagonista di una serie TV di successo più o meno planetario: si intitolava "Il Santo" e il personaggio letterario a cui si ispirava (Simon Templar, una sorta di Robin Hood moderno dal fascino indiscutibile) ne guidava una pressoché identica. E averla a disposizione per questa due giorni con i nostri nomi sulla portiera ci rende molto, molto orgogliose...

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4- Gestire un'auto d'epoca è un po' come gestire un guardaroba

Non serve spenderci un patrimonio, se hai gusto e passione... In Italia, se pensi alle auto d'epoca, la mente vola ai miti su quattro ruote che vedi sfilare alla Mille Miglia, automobili prestigiose, generalmente costosissime (e quindi estremamente esclusive), molte uniche nel loro genere. L'equivalente di un Valentino Haute Couture, per intenderci. Qui, invece, il concetto e la mentalità di base sono diversi. Non mancano le chicche, ovvio, ma in Germania ci si diverte e si partecipa alla competizione anche con auto più democratiche: Fiat 500, berline BMW e Mercedes, Maggiolini Volkswagen da surfers e persino una Citroën Méhari, anche nota come "spiaggina". Insomma, la passione è a portata di mano (e il vintage non passa mai di moda!).

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5- Le auto d'epoca sono come un nuovo fidanzato

Guidarle ti spinge a metterti alla prova, a percorrere strade nuove, a vivere esperienze inedite. Durante il primo giorno della Bosch Boxberg Klassik, tra i panorami collinari verso Abstatt e i tipici paesini del Baden-Württemberg, affrontiamo sì una crono classica, ma anche altri test di abilità più creativi, come fermare l'auto a una certa distanza da un ostacolo laterale o mantenerla esattamente al centro di una carreggiata ideale, ad esempio. E il meglio arriva il secondo giorno, quando entriamo al Boxberg, uno dei centri prova (o meglio, un paio di colline stile parco giochi dell'auto) nei quali Bosch testa i propri prodotti, tra i quali quelli della gamma di riproduzioni e ricambi originali per le auto storiche che Bosch Automotive Tradition mette a diposizione degli appassionati (per farti un'idea delle dimensioni del catalogo, per curiosità, dai un'occhiata qui). Ecco, tra prove di frenata su fondo scivoloso, discese in folle giù per la collina, slalom e crono in circuito, riesco a mettere un altro tag alle mie personali "100 cose da fare prima di morire": girare in un ovale ad alta aderenza affrontando una parabolica! Per darti un'idea dell'inclinazione della pista dai un'occhiata alle foto qui sotto e capirai cosa intendo...

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