Vuoi cominciare al meglio la settimana? L'incipit di Confesso che ho vissuto di Pablo Neruda ci ha ispirato riflessioni e consigli. Leggi qui!

Comincerò col dire, dei giorni e degli anni della mia infanzia, che il mio unico personaggio indimenticabile fu la pioggia. La grande pioggia australe che cade come una cateratta dal Polo, dai cieli di Capo de Hornos fino alla frontiera. In questa frontiera, o Far West della mia patria, nacqui alla vita, alla terra, alla poesia e alla pioggia.
Pablo Neruda, Confesso che ho vissuto.


Comincia così l'autobiografia del poeta cileno Pablo Neruda. E tu, in questo 2016 che è appena iniziato - con la pioggia, tra l'altro (e finalmente, ché in alcune città da Nord a Sud non si respirava più!) - a che cosa senti di essere nata? Su quali prospettive, sogni, intuizioni stai aprendo gli occhi mentre ti appresti a cominciare la prima settimana del nuovo anno? Il tempo dei bilanci è finito con il 31 dicembre. Ora è tempo di guardare avanti, affrontando con fantasia e coraggio i 362 giorni che hai davanti. Sarà solo godendoti al massimo ciascuno di essi (con il sole, ma anche con la pioggia o le nuvole) che, quando arriverà la fine dell'anno, potrai anche tu dire, come il poeta Neruda: «Confesso che ho vissuto».
In bocca al lupo e buon anno!

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