L'ultimo libro di Chiara Gamberale è una fiaba.

In Qualcosa (Longanesi, € 16) c'è infatti una Principessa che si chiama Qualcosa di troppo e che vive male la sua emotività perché è circondata da Ragazzini Abbastanza: mai né troppo felici, né troppo tristi. In seguito a un grande dolore incontra il Cavalier Niente che prova a insegnarle a godersi la vita così com'è: ma Qualcosa ci metterà un po' a capire la lezione. Prima di impararla, infatti, passerà attraverso una serie di relazioni con uomini "sbagliati", che forse sono tali perché è lei a non essere davvero pronta per l'amore

Insomma: l'autrice si serve del meccanismo narrativo e del linguaggio delle fiabe per veicolare in maniera semplice alcune verità che ci riguardano molto da vicino. Tipo: la paura di essere diversi dagli altri e, quindi, il tentativo disperato di omologarci per essere accettati; il vuoto interiore che ci spinge a riempirci di cose da fare pur di tenere lontana la temibilissima noia (che ci costringerebbe a guardarci dentro); la convinzione che per trovare l'equilibrio e vivere per sempre felici e contenti sia sufficiente trovare la nostra "altra metà".

In realtà, se ci guardiamo un po' intorno ci rendiamo conto facilmente che nessuna delle convinzioni che abbiamo corrisponde alla realtà. Eppure ci crediamo tutti: maschi e femmine... ma soprattutto noi ragazze!

E quindi?

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E quindi è il momento di cambiare atteggiamento.

Ecco quali sono le 5 trappole mentali più diffuse e perché vale la pena liberarsene.

La parola a Chiara Gamberale:

1. Bisogna sempre essere "Abbastanza": non va bene essere se stessi fino in fondo, specialmente se questo comporta un eccesso di qualunque tipo.

Aiuto! La protagonista del mio romanzo, non a caso, si chiama Qualcosa di Troppo: soffre di non essere come le Persone Abbastanza che popolano il suo mondo. Ma una Persona Abbastanza potrebbe mai essere una protagonista? No. Nè di un romanzo, né della sua vita. Figuriamoci di quella di un'altra persona.

2. La Noia è qualcosa da cui non farsi toccare mai.

«Non vedo l'ora di annoiarmi con te», mi disse, nei primi tempi, quello che poi sarebbe diventato mio marito. E a me è parsa la più bella dichiarazione d'amore che avessi mai ricevuto. A voi no?

3. È importante essere sempre connessi: i social riempiono la vita.

E invece rischiano di svuotarcela. Perché a furia di stare connessi con tutto e con tutti, non ci connettiamo più con l'unica vera fonte di nutrimento che abbiamo a disposizione: noi stessi. E se non siamo connessi con noi stessi, come possiamo essere DAVVERO connessi con qualcun altro?

4. I vuoti interiori possono/devono essere colmati da un'altra persona.

Ma in questo modo, proprio come succede a Qualcosa di Troppo, succederà anche a noi di avere solo bisogno di stare con qualcuno: non voglia. E allora, tanto vale farci pace, con quel vuoto interiore: ci nasciamo, come nasciamo con i denti o con i piedi. Fa parte di noi. Tocca volergli un po' bene.

5. L'amore romantico è l'unica cosa per cui valga la pena vivere.


Senza dubbio l'amore è il premio più prezioso di questo nostro pazzo, spesso insensato stare al mondo. Ma, come imparerà Qualcosa di Troppo, «è il puro fatto di stare al mondo la vera avventura». E se lo riconosciamo, io credo che a quel punto tutto sia possibile. Anche incontrare l'amore: quello ancora più prezioso dell'amore romantico. L'amore vero.