Il 27 settembre, su Rai1 alle 21.15 andrà in onda la prima delle 6 puntate della serie tv L'allieva, con Alessandra Mastronardi e Lino Guanciale, tratta dai libri che la scrittrice messinese Alessia Gazzola, classe 1982, ha dedicato alla specializzanda in medicina legale Alice Allevi. 

Il primo libro della serie, L'allieva, è uscito nel 2011. Da allora Alessia Gazzola ha pubblicato (sempre con LonganesiUn segreto non è per sempre, Sindrome da cuore in sospeso (un prequel, nel quale scopriamo com'è nata la passione di Alice per la medicina legale), Le ossa della principessa e Una lunga estate crudele

In questi giorni, in concomitanza con l'inizio della serie tv, arriva in libreria una nuova puntata della saga di Alice Allevi: Un po' di follia in primavera (sempre Longanesi, € 16,90), nella quale la protagonista si troverà ad avere a che fare con l'omicidio di uno psichiatra molto in vista. 

La serie tv è tratta dai primi tre libri: L'allieva, Un segreto non è per sempre e Sindrome da cuore in sospeso.

Ecco cosa c'è da sapere su Alice Allevi e il suo mondo, dalla A alla Z.

A come Alice. 

La signorina Allevi risponde così a chi le chiede di cosa si occupi nella vita: «Io non faccio il medico legale. Io sono un medico legale». Perché per lei questo lavoro è una missione, la cosa che ama di più al mondo. Peccato che, un po' per la sua innata distrazione che la fa risultare imbranata e inaffidabile, un po' perché piuttosto insicura, combini un sacco di pasticci e finisca con l'essere spesso rimproverata dai suoi capi. Fortunatamente Alice è anche dotata di un intuito medico-investigativo di tutto rispetto ed è questo, ogni volta, a salvarla. Ha un rapporto di amore-odio con il suo capo Claudio Conforti ed è innamorata di un reporter giramondo di nome Arthur. In tv avrà il volto di Alessandra Mastronardi.

B come Boschi. 

Valeria Boschi, detta anche Wally, prof. dell'Istituto di medicina legale, non nutre alcuna simpatia per Alice. Di più: pensa che sia un'incapace e non perde occasione per farglielo notare.

C come Claudio Conforti. 

È il diretto superiore di Alice: «Bello come James Franco nella pubblicità del profumo Gucci by Gucci». Figo è figo. Brillante è brillante. Stronzo è stronzo. Fa lo scemo con le specializzande, ma è anche estremamente professionale. Alice lo stima più di chiunque altro. Quando litigano (e succede spesso!) le manca moltissimo. Quando lo vede in intimità con la collega perfettina Ambra si innervosisce moltissimo. Sullo schermo sarà interpretato da Lino Guanciale.

D come domenica. 

È il giorno in cui Alice va a pranzo dai suoi genitori a Sacrofano, vicino Roma. Una delle poche occasioni che ha per mangiare sano, visto che non sa cucinare nemmeno un uovo e sopravvive grazie a cibi pronti e surgelati (a meno che non sia la sua coinquilina a cucinare per lei!).

E come entusiasmo. 

Quello che Alice cerca di tenere sempre alto nel suo lavoro. E non è facile. Perché deve vedersela con Conforti che la umilia in continuazione, con la Wally che la odia, con Ambra che gode delle sue disgrazie e con la sua incapacità di essere precisa e puntuale. Ma è anche una donna coraggiosa e le basta azzeccarne una (e capita, certo che capita!) per riacquistare vigore.

F come fratello. 

Alice ne ha uno: Marco. Un tipo stravagante che usa la crema al cetriolo per il viso, si smalta le unghie di nero e fa il fotografo (o, almeno, ci prova). Alice è convinto che sia gay, ma in realtà saranno proprio le sue amiche a rivelarle che... non è esattamente così!

G come Giappone. 

Dal Paese del sushi arriva la deliziosa coinquilina di Alice, Yukino, che è sempre disponibile per fare due chiacchiere notturne, preparare gli onigiri e proporre ad Alice qualche bel cartone da guardare (soluzione ottimale, secondo lei, per qualunque tipo di problema). Si trova a Roma per studiare l'italiano, ma su alcune cose non riesce proprio a fare progressi, come quando ha bisogno di un favore da Alice e la supplica con: «Ti pecoro!» (che sarebbe: «Ti prego!»). Sarà interpretata da Jun Ichikawa.

H come Haruki Murakami. 

Lo scrittore giapponese è uno dei preferiti di Alice, che quando ha un attimo di tempo ha sempre il naso infilato in un libro.

I come Istituto di medicina legale. 

Altrimenti detto il "Santuario delle umiliazioni". È il posto che Alice ama e odia di più al mondo. Perché lì si sente sempre inadeguata, giudicata, sotto pressione. Però è sempre lì che si esercita quella che per Alice è la professione più bella del mondo.

L come Lara. 

L'unica collega di cui Alice si fidi e con cui fa squadra. Non è bella (e questo, secondo quel maschilista di Conforti, la penalizza), ma è la più brillante e affidabile del team.

M come Malcomess, ovvero Arthur. 

Quando il biondo giornalista si presenta ad Alice con il suo cognome, lei reagisce con la più classica delle gaffe: «Malcomess, come quello stronzo del mio capo!». Ovviamente Arthur è suo figlio. Ma non avendo grandi rapporti con il padre, la prende a ridere. Poi invita Alice a uscire, la chiama Alice in Wonderland e, insomma, piano piano i due si innamorano. In tv avrà il volto di Dario Aito. 

N come Nonna. 

Quella di Alice si chiama Amalia ed è un'anziana signora vispissima alla quale Alice racconta tutto della sua vita. In Sindrome da cuore in sospeso la vittima di turno sarà la sua badante: ed è in occasione di questa morte sospetta che Alice incontra per la prima volta Conforti. Guarda caso, proprio dopo quest'incontro deciderà di specializzarsi in medicina legale.

 O come odiosa. 

Nessun aggettivo si presta meglio per riassumere chi è Ambra Negri della Valle: la collega più figa, sexy, secchiona e manipolatrice dell'Istituto. Detta anche Ape Regina, ovviamente è la preferita da tutti: anche, e soprattutto, da Conforti. Sullo schermo sarà interpretata da Martina Stella.

P come polizia. 

Quando c'è una morte sospetta gli agenti e i medici legali lavorano gomito a gomito, si sa. In particolare, nella prima indagine in cui viene coinvolta, Alice incontra l'ispettore Calligaris: uno a cui non daresti due lire, ma che si rivela un bravo investigatore. Talmente attento che riesce a vedere al di là dell'imbranataggine di Alice e le propone di collaborare con lui.

Q come quotidiani. 

Sono quelli su cui Alice si aggiorna quando un'indagine le sta particolarmente a cuore, un'autopsia non la convince... ma non può agire direttamente! (O, almeno, non potrebbe...).  

R come relazioni. 

Alice non ha le idee proprio chiarissime in campo sentimentale. È innamorata di Arthur, che però vuole fare il reporter in giro per il mondo. Ed è affascinata da Conforti, con il quale però un rapporto serio non sarebbe ipotizzabile e nemmeno consigliabile. E quindi? Sta in bilico tra i sentimenti. Come molte di noi.

S come Supremo. 

È l'appellativo che Alice ha affibbiato al professor Malcomess, il supermegacapo dell'Istituto di medicina legale, inavvicinabile e temutissimo. Quando, però, Alice si fa scappare il soprannome che gli ha dato, a lui non sembra dispiacere affatto. I due non hanno in comune solo la professione: Arthur, di cui lei è innamorata, è suo figlio.

T come tacchi. 

Quelli che Alice adora: li porta non appena può e sempre piuttosto alti. Peccato che camminarci non sia il suo forte e le capiti spesso di cadere...

U come umiltà. 

Caratteristica che manca totalmente a Conforti (il quale, quando incontra Alice per la prima volta si definisce: «Il miglior medico legale della sua generazione») e che invece abbonda fin troppo in Alice, che si fa sempre buttare giù dai commenti dei superiori e dei colleghi.

V come virtopsy. 

Ovvero autopsia virtuale, punto centrale di un progetto dell'Istituto al quale Alice rinuncia dichiarando candidamente: «Non sono molto interessata all'argomento». Affermazione che manda su tutte le furie la Wally, che già la odia.  

Z come zodiaco. 

Nel primo libro della serie Alessia Gazzola si premura di farci sapere che CC, il mitico Claudio Conforti, è del segno del Leone. Così, giusto per anticiparci con chi avremo a che fare: un personaggio egocentrico, protagonista, sbruffone e… terribilmente affascinante!