Chi non sa cosa sia Sònar alzi la mano. Tutte conosciamo il festival di musica elettronica che ogni estate a Barcellona richiama artisti e spettatori da tutto il mondo, eppure non tutte ancora conosciamo Sònar+D, l'area del festival dedicata a tecnologia e creatività. Per capire meglio di cosa si tratta (in preparazione al prossimo giugno, venticinquesimo compleanno del festival) ne abbiamo parlato con il curatore Jose Luis de Vicente. A Milano per intervenire ad IF! Italians Festival (28-30 Settembre, Teatro Franco Parenti) ci ha rivelato tutti i segreti del suo lavoro, ma soprattutto la sua visione del mondo e della sua città del cuore, Barcellona.

Jose prima di Sónar+D. Ho iniziato la mia carriera come giornalista digitale poi mi sono reso conto che quello che desideravo veramente era sviluppare progetti riguardanti trasformazione digitale e nuove forme di creatività che iniziavano ad emergere grazie allo sviluppo tecnologico. Prima di Sònar ho lavorato quindi in diversi festival, organizzato simposi e conferenze, curato un buon numero di mostre in musei e centri di arte e design e preso parte come speaker a diversi eventi in tutto il mondo.

Cosa fai per Sonar? Sono parte di un grandissimo team che lavora sulla produzione di 120 mila festival ed eventi di digital culture a Barcellona e in altre 4/5 città nel mondo. Il mio ruolo è definire le tematiche e le linee guida per quanto riguarda D+. Dalle conferenze, ai workshop, passando per mostre e live, mi occupo di creare connessioni attraverso i diversi mondi coinvolti: musica elettronica, AR, sound art, comunità scientifica, mondo accademico, start-up e imprenditoria: chi più ne ha più ne metta!

Una cosa che ami e una che ti annoia. Mi piace particolarmente scoprire il lavoro degli artisti emergenti e di creatori che non conosco, vedere qualcuno di promettente maturare e sviluppare progetti di volta in volta migliori, è come ricevere un regalo. Trovo invece noiosissimi i giorni passati a mandare e rispondere ad email. Devo sempre una risposta a qualcuno: le email dovrebbero essere proibite!

Dicci allora tre creativi da tenere sott'occhio. Jenny Odell (jennyodell.com),Mario Klingemman (quasimondo.com), Domestic Data Streamers (domesticstreamers.com)

Sónar+D non ha segreti per te e sei ormai un maestro del networking. Non mi piace il concetto di networking, preferisco l'idea dell'incubatore di innovazione, ha una connotazione sociale e di crescita che preferisco. È così che mi immagino quindi Sònar+D, come un luogo dove si possono trovare uno scienziato, un produttore di musica elettronica, un MBA e un hacker seduti allo stesso tavolo a bere birra e fare progetti. È qualcosa che accade davvero, lo giuro.

Cosa sta accadendo oggi nel mondo e dove stiamo andando. Il cambiamento climatico, l'ineguaglianza sociale, il collasso del neoliberalismo, la crisi dei rifugiati, il desiderio di post-capitalismo, le battaglie attorno all'identity politics: questo è quello che accade oggi. Per il resto, odio fare predizioni ma ho l'impressione che stiamo andando incontro a un paio di decenni di profondo cambiamento strutturale con livelli di agitazioni non indifferenti.

Parliamo di Barcellona: cosa ami, cosa no. Quello che mi fa impazzire di Barcellona è il suo essere una trafficata città europea dove moltissime cose, socialmente e politicamente importanti accadono ogni giorno e al contempo il suo riuscire a mantenere lo spirito di una tranquilla e rilassata città mediterranea, quale è sempre stata. È questo che la rende speciale e che mi manca quando sono lontano. Quando atterro e lascio il terminal e sento la brezza del mare nell'aria, mi sento a casa. Quello che non mi piace invece è come a volte sembri piccolissima a causa di tutte le diverse "Barcellona" che convivono al suo interno e si sovrappongono. C'è la Barcellona dei turisti, dei vicini, degli espatriati: a volte sembra che se appartieni ad una tu sia condannato ad essere ignorato dall'altra.

E con tuo nipote parli di... Star Wars ovviamente, e di gatti.

Quando vuoi prenderti una pausa? Ho una spiaggia segreta (non rivelerò dove si trova) posso dire che che è quasi al confine con la Francia, lì ritrovo la pace. Se ho qualche giorno di più invece, Londra e New York alla scoperta di mostre e cafè sono il mio weekend ideale.

La prima cosa che leggi al mattino e l'ultima la sera. Le email sul mio telefono, qualche pagina di un libro sul mio kindle.

Cosa faresti se non lavorassi per Sonar? Farei il curatore. Che poi è quello che faccio quando non sono impegnato con Sònar.

Perché è importante parlare di creatività come fa IF! Italians festival. Penso che la creatività possa produrre un modello di innovazione sempre migliore e possa essere utilizzata per concentrarsi su quei valori che altri approcci dirompenti all'innovazione sembrano incoraggiare. Questo è quello che conta quando si parla di creatività.