Eleonora Abbagnato è un esempio per tutte le ragazze: sin da piccola ha coltivato con determinazione il suo sogno di diventare ballerina e, una volta realizzato, non ha rinunciato all'amore e alla famiglia. L'étoile dell'Opera di Parigi oggi dirige il Corpo di Ballo del Teatro dell'Opera di Roma e sogna di insegnare ai giovani talenti a diventare dei professionisti della danza, trasmettendo tutto ciò che ha imparato dai grandi maestri e dalla sua carriera piena di successi. Tra teatro, cinema e televisione, Eleonora continua a coltivare la sua passione, la danza, senza mai smettere di ballare. Qualche giorno fa a Milano, l'abbiamo vista esibirsi a al teatro Litta ne "La danza del tempo", organizzata dalla casa orologeria Breguet.

1) Sei Direttrice del Corpo di Ballo del Teatro dell'Opera di Roma, che cosa rappresenta per te questo ruolo? 

«È per me un grande onore e sono felice di poter fare finalmente qualcosa di importante per la danza nel mio paese. Naturalmente è anche un grande impegno che vivo con amore e senso di responsabilità».

2) Hai detto più volte che hai voglia di insegnare ai ragazzi quello che tu hai imparato nel corso della tua carriera, come nasce questo desiderio?  

«Avendo lavorato per lunghi anni con i più grandi coreografi all'Opéra de Paris e durante le varie tournée nel mondo, ho sempre sentito con naturalezza il desiderio di trasmettere a mia volta le mie esperienze ai giovani, perché così  la danza non morirà mai...». 

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Eleonora Abbagnato e Audric Bezard

3) Qual è l'insegnamento più importante che hai ricevuto e che vuoi trasmettere ai nuovi ballerini?   

«Bisogna credere con forza in ciò che si fa, ma anche essere capaci di rimettersi in discussione quando è necessario».

4) Un mantra o un motto che vuoi regalare a chi sogna di avere una carriera come la tua.  

«Sogna i tuoi obiettivi, ma usa la disciplina più rigorosa per raggiungerli».

5) Nella tuo percorso hai anche fatto cose diverse dalla danza, come la tv e il cinema, che cosa hai imparato da queste realtà diverse dal teatro? E le consiglieresti ai giovani ballerini? 

«Sono curiosa e attratta dal cinema e dalla tv. Trovo sia state tutte esperienze arricchenti e  interessanti anche perché mi hanno dato la possibilità di avvicinare un vasto pubblico anche di giovani, al mondo della danza. Se il cinema e la tv aiutano a diffondere la danza ben vengano esperienze come le mie. Certo non bisogna dimenticare che la grande danza richiede determinazione e  impegno costante».


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6) Ci sono dei luoghi che fanno parte della tua vita e che sono nel cuore, come Palermo la tua città, e Parigi la città che ti ha adottata: come hanno contribuito alla tua formazione?

«Palermo è la città dove sono nata, dove è esplosa la mia passione per la danza e dove ho compiuto i primi studi nella scuola di Marisa Benassai che si trovava  proprio sopra alla boutique di mia mamma. Ricordo di aver rivolto, nei momenti di tristezza, tante volte i miei pensieri alla spiaggia di Mondello quando da piccola ero a Parigi, lontano dalla mia famiglia. Parigi è il luogo in cui mi sono formata professionalmente e dove vivo ormai da molti anni. È una città a cui devo molto e da cui non posso stare lontana a lungo. E adesso anche Roma è diventata una città importante e che mi ricambia con tanto calore. È una città che amo molto e dove vive marito con le tre bimbe, mentre il piccolo Gabriel mi segue quasi sempre in tutti i miei trasferimenti».

7) Tu che lo scandisci a ritmo, cos'è per te il tempo? 

«Il tempo scandito dal mio Breguet  è prezioso e non basta mai per le mille cose che ogni giorno desidero fare. Direi che il tempo è la dimensione fondamentale della mia esistenza, sia dal punto di vista artistico che da quello umano, privato. E' come un flusso vitale che scorre dentro e intorno a me».