Decluttering: 11 cose che devi buttare perché ti rendono infelice
È tempo di sbarazzarti di qualche oggetto (inutile)
In casa sei circondata da una miriade di oggetti che crea disordine? Se hai intenzione di fare decluttering, ecco gli oggetti di cui devi sbarazzarti subito per sentirti meglio
I giocattoli
Non si tratta solo dei giocattoli sul pavimento, ma dell'idea che siano sempre in aumento giocattoli, libri, accessori d'arredamento. «Il disordine rende i genitori ansiosi perché è difficile pulire e trovare qualsiasi cosa. Peggiora la sensazione che tutto sia fuori controllo, una sensazione comune tra mamme e papà e che alla lunga dà problemi» ha affermato la psicologa Susan Bartell.
La scatola dei giocattoli che trabocca è una sorta di vaso di Pandora dei mali: «I genitori si sentono sempre in una casa che non è pulita, hanno paura che gli altri li giudicheranno negativamente, quindi loro stessi si giudicano con severità perché non si sentono all'altezza come genitori. Aumenta anche la sensazione di aver sprecato denaro a comprare cose che i figli non usano ed è sfiancante cercare oggetti che servono facendosi spazio tra il disordine».
Secondo la psicologa, i giocattoli sono gli oggetti più facili da buttare «Un recente studio condotto da SpareFoot.com ha scoperto che un terzo dei genitori è convinto di potersi sbarazzare del 50% dei giochi senza che i figli se ne accorgano».
I vecchi cimeli
Tua zia aveva buone intenzioni quando pensava di conservare le sue figurine per poi passartele. Ma invece di pensare a lei, ogni volta che le vedi senti la sensazione di sconfitta che ti sale in gola. «Pensiamo che i cimeli e i regali anche se non ci piacciono, li dobbiamo tenere perché sono un ricordo e ci fanno sentire meno in colpa. In realtà creano una specie di disordine fisico. Tenere oggetti che non corrispondono al nostro gusto, significa solo togliere lo spazio che ci serve per cose che ci regalano davvero gioia».
I libri
I libri hanno un forte peso emotivo: l'idea di passare in mezzo a pile accatastate di libri, può essere sfiancante anche per chi davvero li ama. «I libri ispirano emozioni forti perché sono porte verso altri mondi e ci hanno regalato altre vite grazie all'immaginazione», sostiene Christina Waters, autrice di Inside the Flame: The Joy of Treasuring What You Already Have, tradotto All'interno della fiamma: La gioia di trovare un tesoro in quello che hai già.
«Tendiamo a tenere con noi quelli che hanno segnato momenti importanti nella nostra vita, per esmepio il romanzo preferito di quando eravamo adolescenti o il libro di poesie che ci aveva regalato il fidanzato dell'epoca e che era intriso di tutti quei sentimenti che si provavano. Privarci di un libro, è come distaccarsi da un pezzo della nostra vita».
I tuoi ricordi dell'infanzia
Non ti convincerai mai a rinunciare alla tua bambola preferita o al tuo orsetto, ma gli oggetti della tua infanzia, della tua adolescenza, di quando andavi al liceo e l'università sono difficili da buttare. Tuttavia la loro presenza è una specie di pedaggio emotivo «Di fronte al fatto che un vecchio oggetto non emani più la sua antica magia, dobbiamo ammettere di essere cambiate. E spesso quando lo realizziamo, dobbiamo chiederci: questo oggi mi regala la felicità? Il cambiamento porta con sé sempre delle domande su chi siamo, cosa vogliamo fare, cosa vogliamo dalla nostra vita. Scoprire che la nostra collezione di bambole non ci incanta più come una volta, significa ammettere che siamo cresciute. La prospettiva è sempre difficile».
Le collezioni di oggetti
Una collezione che una volta hai amato può diventare pesante quando non la riconosci più come tua. Qui non si tratta solo dello spazio che occupano, ma di quali voci interiori risvegliano: «La collezione è associata ai ricordi di un momento della vita o di una persona, la difficoltà a liberarsene deriva dalla consapevolezza che forse stai dimenticando o stai abbandonando una persona», sostiene in un podcast il Dr. Gail Saltz, psichiatra.
«Una collezione, insomma, ti aiuta a creare un piccolo monumento e potresti farlo annotando qualche appunto e trovando un posto speciale per preservare la memoria e fare in modo che tu non possa dimenticare».
Il materiale da hobby
Anni fa avevi comprato tutto pensando che un giorno, sicuramente, lo avresti utilizzato per un hobby rilassante. È passato il tempo, ma non ne hai fatto niente. «Gli oggetti legati a un passatempo che sono stati abbandonati creano una specie di disordine aspirazionale. È più semplice accumulare il materiale di un hobby piuttosto che sforzarsi davvero per portare avanti il progetto», sostiene Francine Jay, la blogger di The Joy of Less. «Fino a quando abbiamo un armadio pieno di gomitoli, ci sentiamo ancora convinte che un giorno lo faremo. Anche se in effetti non abbiamo toccato quegli ferri per mesi».
Crea anche un circolo di colpa «Ci sentiamo strane per avere speso soldi su materiali che non abbiamo mai utilizzato e conservarli ci lascia la speranza cdi non avere davvero rinunciato all'hobby che ci eravamo riproposte di portare avanti».
Le tende pesanti
Le tende di velluto ci sono sempre sembrate una gran trovata, ma hanno trasformato il living in una grotta e hanno accumulato un sacco di polvere. Ogni volta che le guardi, il tuo cuore affonda. «In generale più i mobili o i tessuti d'arredo sono pesanti, più si appesantisce l'atmosfera» sostiene Laura Benko, esperta di design naturale e autrice del libro The Holistic Home: Feng Shui for Mind Body Spirit Space, tradotto La casa olistica: il Feng Shui per uno sazio connesso con la mente e il corpo. «Ci sono dei momenti in cui uno spazio richiede una revisione sostanziale, bisogna scegliere tessuti che non siano drappi pesanti e che diano luce e ariosità agli ambienti».
Se stai pensando di sostituire le tende, è meglio essere più realistici e valutare bene il tempo che hai a disposizione per la pulizia e la cura.
«Qualsiasi materiale ad alta manutenzione ti appesantirà il lavoro e avrà un impatto negativo sul tuo umore. Scegli sempre tende che non si debbano lavare a mano, che non richiedano il lavaggio a secco e che siano facili da gestire». Insomma, come dice Laura Benko, pensaci due volte prima di acquistarle.
Il colore sbagliato
Il colore ha un impatto psicologico (dimostrato) sull'umore. Sappiamo che i toni del rosso, dell'arancio, del fuoco sono altamente stimolanti, che il blu e il verde sono più rilassanti e che il grigio e il beige sono neutrali. È importante scegliere i colori che ami e non tanto quelli di tendenza.
«Se hai una particolare predilezione per il rosso, non puoi stare in una stanza completamente rossa. Allarga il pensiero e tenta di capire che hai bisogno anche di spazi rilassanti».
Se hai scelto tonalità sul beige, puoi creare luminosità nella stanza in qualsiasi momento con gli accessori colorati. Almeno fino a quando non hai voglia ancora di tinteggiare e cambiare.
Le stoviglie rotte
Ogni volta che apri l'armadio, eccola: la tazza d'epoca rotta che ti sta maledicendo perché è ancora in bilico e rischia di cadere per l'ennesima volta. Ancora, nonostante tu l'abbai riparata più volte, non ti sei decisa a buttarla. «La mia teoria è che si tratti di una sensazione di mancanza evocata dall'oggetto», sostiene Anjie Cho, architetto e consulente certificata Feng Shui «Abbiamo paura di non avere abbastanza e di rimanere poveri. Significa anche che non ci sentiamo abbastanza sicuri di noi stessi e abbiamo timore a buttare via le cose».
Anjie Cho sostiene che si tratti anche di aver paura di accorgerci un giorno di aver buttato qualcosa che ci sarebbe servito e che ora dobbiamo ricomprare. Si tratta di un processo mentale estenuante e che viene rielaborato dalla mente ogni volta che vediamo l'oggetto. «Coltiva in perpetuo la mentalità della povertà e il fatto che tu sia circondata da oggetti rotti crea un'energia negativa esterna e interna. Inoltre ti fa disperdere le forze, anche perché ogni volta che vedi un oggetto che ha bisogno di essere sistemato ti senti in colpa».
Le scartoffie
La cosa peggiore di un mucchio di scartoffie accatastate è sapere che possono contenere qualsiasi cosa, dai documenti di 10 anni fa ai cataloghi delle vacanze. «Il lavoro "da ufficio" è noioso e pesante. I vecchi biglietti d'auguri o la corrispondenza ci riportano spesso vecchi ricordi alla mente e persone che hai paura di lasciare andare», sostiene Collette Shine, che si occupa dell'organizzazione di Organize and Shine.
«Le grandi pile di documenti ingombrano, generano ansia, la sensazioni di essere sopraffatte, vergogna e stress. È anche difficile smaltire un grattacielo di carte, hai bisogno di molto tempo e attenzione».
Cominciare dal basso può aiutarti psicologicamente ad affrontare l'impresa. Non funziona ancora? Chiama un'amica in soccorso.
Gli oggetti ottenuti gratuitamente
Sì, è stato divertente ricevere in regalo (promozionale) quella tazza alla fermata dell'autobus, ma è arrivata l'ora di sbarazzartene. Oppure hai qualche flusso di ricordi collegato anche al volantinaggio?
«Questo tipo di disordine è fastidioso ed è difficile sbarazzarsi di questo tipo di oggetti. Il malloppo che hai recuperato alla conferenza stampa sembra sempre utile, ma di solito poi finisce sotto il sacchetto della spazzatura in cucina. È difficile buttare qualcosa che hai ottenuto gratuitamente o per cui ti sembra di aver fatto un buon affare».
Il decluttering come gentilezza
Anche se hai capito che alcuni oggetti ti generano sensazioni negative, è difficile buttarli. Dovresti pensare al decluttering come atto di gentilezza nei tuoi confronti. Francine Jay dice «Valorizza il tuo spazio così come fai con i tuoi oggetti. Hai bisogno di spazio per impegnarti nelle attività che ami: giocare con i tuoi figli, fare yoga nella tua camera da letto, ballare il tango nel living. Quello che facciamo e le nostre esperienze creano ricordi memorabili».
Chiedi aiuto
Se hai la sensazione che non riuscirai a liberarti delle tue cose, chiedi una mano a un esperto «A volte non essere in grado di buttare gli oggetti, significa avere un disturbo ossessivo- complessivo legato all'accumulo», sostiene il dottor Gail Saltz. «Questo lo avverti di più se hai molte collezioni di oggetti svariati, come giornali, riviste, rossetti, cose che riguardano esclusivamente te. Se separarti dalle tue cose ti crea ansia e senti che il tuo spazio viene violato, allora può essere utile un aiuto professionale, un terapeuta che agisca sul tuo disturbo da accumulo compulsivo».
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