Valerio Massimo Visintin è un critico gastronomico d'altri tempi, se mai in altri tempi ce ne sono stati come lui: un talebano della professione, un agente segreto del giornalismo.

Nonostante nel settore abbia raggiunto un meritato livello di notorietà e una sostanziosa dose di credibilità, è uno dei pochi ad avere mantenuto come clausola imprescindibile del proprio lavoro l'anonimato.

Incredibile ma vero: quest'uomo scrive di cibo da oltre 20 anni (principalmente per il Corriere della Sera ma anche per altre testate ed editori), è autore di circa 4000 recensioni di ristoranti, eppure nessuno sa chi è. Com'è possibile? L'ho chiesto direttamente a lui – naturalmente a mezzo posta elettronica – e mi ha risposto seraficamente che "basta non presentarsi mai".

Arriva, mangia, paga e se ne va, come un cliente qualsiasi. Non dà nell'occhio, non stringe rapporti d'amicizia con i ristoratori, non distribuisce cenni d'intesa e non vuole favori da nessuno. Molti lo amano, altrettanti lo detestano, tutti lo temono perché il nostro "cronista mascherato", libero pensatore e penna appuntita, sa essere molto caustico quando le circostanze lo richiedono.

Io lo seguo ormai da anni sul Corriere e ho imparato ad apprezzarlo sempre di più anche grazie al blog Mangiare a Milano dove Visintin parla non solo dei locali milanesi che visita ma più in generale di ristorazione, di cuochi e di critici, di guide gastronomiche, di foodblogger e di tutto ciò che in qualche modo rappresenta uno spaccato del variegato e caotico settore del cibo in Italia.

Molti di questi brillanti articoli sono oggi riproposti - insieme ad alcuni inediti - nel libro Osti sull'orlo di una crisi di nervi - Viaggio in incognito fra tic e manie della ristorazione italiana (Terre di Mezzo Editore, 10 euro).

Vi piacerà se guardate Masterchef ma anche Cucine da incubo; se leggete le riviste di cucina e i foodblog; se il cibo è per voi una passione ma non mancate di spirito critico; se non vi accontentate di quello che vi mettono nel piatto al ristorante ma siete curiose di sapere cosa ci sta dietro, nel bene e nel male. Più semplicemente, non perdetevi questo volumetto se volete farvi due risate… perché è davvero divertente.

Un esempio per tutti? Se al ristorante, al momento del conto, vi presentano un foglietto scritto a mano oppure una specie di ricevuta farlocca con la dicitura "non fiscale" o "preconto", non lamentatevi: più semplicemente, prendete la buona abitudine di custodire nel portafoglio qualche banconota da 50 euro fotocopiata e marchiata con la scritta "presoldo" (troverete il modello da ritagliare e fotocopiare nel libro). Sarà la miglior moneta con cui pagare il ristoratore disonesto, almeno fino a quando non vi avrà presentato un regolare scontrino.

Vi ho incuriosite? Osti sull'orlo di una crisi di nervi verrà presentato a Milano mercoledì 12 giugno, alle 18, presso la Biblioteca Parco Sempione di via Cervantes. Ingresso libero. Interverrà l'autore: rigorosamente mascherato!

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