Ha appena vinto il premio come miglior attore protagonista in un film drammatico per la sua interpretazione dello scienziato Stephen Hawking in La Teoria del tutto (nelle sale dal 15 gennaio) ed è lanciatissimo agli Oscar. E se lo merita tutto, perché Eddie Redmayne, 33enne attore londinese, non è soltanto un grande professionista, ma anche galante, educato, capace di parlarti mezzora di "cose alte" senza strapparti mai uno sbadiglio. Insomma, un principe mancato. Non a caso era a scuola, a Eton, con il principe William, e quel suo modo di fare da gentleman lo ricorda parecchio. Diciamolo subito: un difetto ce l'ha, si chiama Hannah Bagshawe, sua fresca mogliettina (che ha ringraziato a lungo nel discorso ai Golden Globes). Nel film, che racconta la storia vera dello scienziato, dal grande amore con la grintosa Jane Wilde fino alla malattia che finisce per paralizzarlo, Eddie è bravissimo: mai caricaturale, sempre convincente... Ecco che cosa ci ha raccontato di questa sua incredibile esperienza.

Cosmo: Per prepararti fisicamente ti sei allenato con una ballerina, vero?

Eddie: Verissimo, dovevo imparare da capo una nuova fisicità, come fosse una danza. Mi ha seguito la dancer e coreografa Alexandra Reynolds per quattro mesi, la cosa più difficile è stata comprimere i muscoli, tenere posizioni complicate per ore e ore.

Cosmo: E fare un sacco di smorfie sofferte, ma credibilissime.

Eddie: Per riuscirci mi piazzavo davanti allo specchio, provavo a usare certi muscoli facciali e inibirne altri. Oppure sperimentavo espressioni nuove davanti all'Ipad, registrandomi, e poi le rivedevo per capire quali scartare. Ok, non sarà il modo più glamour del mondo, ma pare abbia funzionato.

Cosmo: Cosa ti ha insegnato questo film?

Eddie: Quando accetti un ruolo come questo sai che stai per tuffarti a capofitto in una di quelle esperienze che ti cambiano la vita e che ti capitano una volta sola. Mi ha segnato nel profondo e insegnato tantissimo. Ho parlato per mesi con i malati di Sla, persone che come Hawking hanno una forza enorme, invidiabile. Ho imparato che quando il tuo corpo si ferma, non ti lascia altra chance che dare tutto quello che hai e fare del tuo meglio, ogni giorno, al massimo delle tue possibilità. Finito il film, per un po' non ho voluto fare altro, è stata una prova intensa e totalizzante.

Cosmo: Cosa provavi, a fine giornata, quando lasciavi quel set?

Eddie: Mi sentivo fortunatissimo: malgrado i doloretti, battuto l'ultimo ciak io potevo alzarmi da quella sedia a rotelle e riprendere in mano la mia vita. Tanti miei coetanei non possono dire la stessa cosa, purtroppo.

Cosmo: Il film racconta anche una grandissima storia d'amore, di quelle difficili, potenti, senza scontati happy end...

Eddie: Racconta bene come tutti i grandi innamoramenti vivano di alti e bassi, e possono sempre fallire. Conoscere Jane dal vivo è stato meraviglioso. È una donna straordinaria.

Cosmo: Racconta: quando ti ha visto vestito e truccato da giovane Stephen che ha detto?

Eddie: Ah beh, c'è una cosa che non dimenticherò mai. Stavamo girando una scena in cui interpretavo Stephen che passeggia per l'università di Cambridge. Lei mi vede, mi corre incontro e senza avvisarmi mi spettina tutti i capelli. "Più disordinato, tesoro- mi sussurra nel mentre - Ecco, così va meglio". Quando penso alla loro storia d'amore realizzo che sono due persone davvero fuori dal comune, straordinarie in senso letterale: il loro amore è stato eroico, hanno superato ostacoli giganti insieme, e poi sono rimasti ottimi amici. Tuttora si sentono, si vedono, tengono unita la famiglia e si vogliono bene: sono un vero modello di coppia per me.

Cosmo: Per te tira aria da Oscar, sei tra i superfavoriti nelle previsioni. Cosa provi?

Eddie: Se ti fermi ad ascoltare le voci che girano su di te a Hollywood diventi matto, e poi per onestà bisognerebbe dar retta sia le voci positive sia quelle negative no? (Ride, ndr). Per ora il più grande premio è che Hawkings abbia visto il film e ne sia stato contento: non dico per dire, ero davvero terrorizzato, sentivo una forte responsabilità addosso. Andata questa, tutto il resto si vedrà.