Se sei una geek non farti sfuggire Interstellar, il kolossal fantascientifico, diretto dal mago dei flashback e dei flashforward Christopher Nolan: il suo ultimo lavoro non ha nulla da invidiare a Memento e Inception! Se invece sei una bad girl col poster di Kill Bill davanti alla scrivania, fatti contagiare dall'entusiasmo che Tarantino ha espresso per la complessità del mondo creato da Nolan: «Era dai tempi di Matrix che non vedevo l’ora di vedere un film, senza neanche sapere di cosa parla. È da un sacco di tempo che qualcuno non se n’è uscito con una visione così ampia, con qualcosa che ti aspetti da Tarkovsky o Malick» ha dichiarato Tarantino al Guardian.

Il cuore della vicenda è il legame tra il pilota Cooper, interpretato da Matthew McConaughey nella versione cupa ed emaciata che ci ha affascinate in True Detective, e la figlia Murph. Il protagonista prende parte a una missione che ha come obiettivo quello di salvare la specie umana da irreversibili cambiamenti climatici che la porteranno all'estinzione, grazie a un cunicolo spaziotemporale che permette di raggiungere più rapidamente altri sistemi solari in cui cercare un pianeta abitabile.

La trama intreccia la missione più alta (salvare l'umanità) con i valori personali del protagonista, come il bisogno di dedicarsi ai propri affetti e alla figlia. Ma ci sono momenti in cui si è costretti a fare delle scelte e sacrificare «le necessità dei pochi o di uno solo» per tutelare gli interessi dell'umanitò intera, come diceva Spock nell'Ira di Khan. Anche Cooper deve fare i conti con questo dilemma, prima di partire per un viaggio che lo porterà lontano dalla figlia sia nello spazio che nel tempo, col rischio di non vederla mai più.

I pionieri dello spazio incontrano pericolosi imprevisti. Un montaggio dal ritmo serrato alterna i claustrofobici interni della navetta ai vertiginosi esterni, simili alle immagini che ci mostrano i satelliti lanciati nel cosmo. Il crescendo di tensione è accompagnato da una colonna sonora assordante ma, nel momento culminante, cala un silenzio che ti dà la sensazione di essere lì, galleggiante nel vuoto dello spazio intergalattico. Libri, piatti, macchine... Tutto è ricoperto da uno spesso strato di sabbia; ogni oggetto quotidiano, a te famigliare, è tanto impolverato da darti un senso di repulsione. La tonalità sbiadite e i panorami desolati della sequenza iniziale ti portano faccia a faccia con le miserabili condizioni di vita di questo futuro distopico.

Presto ti rendi conto che gli esploratori interstellari e gli scienziati non sono eroi che combattono contro un nemico, ma contro l'ineluttabilità di una forza sovrumana, quella della natura: «La natura è spaventosa ma non è maligna», dice Amelia, l'astronauta tanto saggia quanto fragile, interpretata da Anne Hathaway, che contorce il viso in un'espressione avvilita ad ogni brusca manovra della navicella. Le donne e gli uomini in questa missione lottano per sopravvivere, si muovono in disequilibrio gravitazionale e devono rimettere continuamente in discussione ciò che è giusto o sbagliato. Emblematica la frase che l'esploratrice Amelia sussurra, con le lacrime agli occhi, pensando all'uomo che ama: «L'amore è l'unica cosa che trascende il tempo e lo spazio».

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