Quante volte sei capitata a una festa nei tuoi anni di liceo (ma anche dopo...) pensando: "Stavolta sarà diverso: stavolta incontrerò gente interessante, mi rilasserò, riderò, passerò una serata divertente." Invece non è stato niente di entusiasmante e sei andata a letto pensando di aver perso due ore della tua vita.

Non trovi che Facebook, ma anche altri social, spesso siano soltanto questo? Non-luoghi dove trovi sempre le stesse cose e dove alla fine non ami scambiare davvero qualcosa con qualcuno. Ecco 3 dinamiche da festa malriuscita che si innescano anche su Facebook.

1. L'effetto tappezzeria

Scorrere la timeline di FB senza commentare, lasciando un like ogni tanto, è come stare appoggiata al muro e ricambiare un sorriso o uno sguardo, di tanto in tanto, senza spiccicare parola o iniziare una conversazione con nessuno. Confonderti con la tappezzeria in fondo è la cosa che ti viene meglio. Stai lì, in un angolo, sperando di mimetizzarti con la carta da parati. Osservi, ma non interagisci, non ti esponi, non sei attiva. Non perché non ami le relazioni umane, ma perché alla fine percepisci che, esattamente come alle feste del liceo, non è quello il luogo per coltivare delle vere relazioni.

Il lato positivo. Quanto è bello a volte guardare senza essere visti? Senza contare che potrebbe regalarti tanti spunti di riflessione sul genere umano...

2. L'assenza di contatto umano

Come in ogni party che si rispetta sei circondata di gente, e a volte è pure troppa. All'interno di quella "stanza" non c'è una vera interazione: conversazioni frammentarie e fugaci in mezzo al frastuono, mordi e fuggi. Per un motivo o per un altro non ci si guarda mai negli occhi. Sui social è lo stesso: non si parla mai davvero, tantomeno ci si guarda in faccia (foto profilo a parte) e c'è sempre tanto sottofondo di pseudo-contenuti, senza approfondimento.

Il lato positivo. A volte ci vuole anche questo, no? Restare in contatto con le persone che conosci, osservare le loro vite da lontano per non perdersi. Ma anche sentire cos'hanno da dire i tuoi amici più cari e farci un riflessione, al limite dire la tua e leggere cosa ne pensano gli altri. O passare oltre, senza sensi di colpa e senza troppo impegno.

3. La sindrome FOMO

Al party del liceo ci devi andare per forza: è cool, è must, è quello che devi assolutamente fare per non sentirti tagliata fuori dal tuo mondo. Devi esserci a tutti i costi. Ma in realtà non ci vai mai volentieri: ci vai per noia o per assuefazione. E quando sei lì, a un certo punto vorresti andartene, ma rimani controvoglia per non si sa bene quale motivo, presa dall'inerzia. Su Facebook è lo stesso: devi esserci (caspita, ci sono tutti, come puoi mancare?!), ma alla fine non ci trovi mai nulla di interessante, leggi cose straviste e sentite, o di cui non te ne importa granché, in fondo ti sembra una gran perdita di tempo.

Il lato positivo. Puoi farci qualcosa: invita alla festa chi vuoi! Segui le fonti giuste: siti di notizie che ti interessano, pagine che ti divertono, gruppi di persone che hanno le tue stesse passioni. Metti in "hide" gli amici noiosi, fai le grandi pulizie tra i tuoi contatti. Una "festa" meno affollata, e con le persone giuste, sarà di certo più divertente.

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