Nel deserto del Nevada c'è una città fantasma che si anima una volta all'anno grazie a uno dei festival più famosi del mondo: il Burning Man. La manifestazione richiama sempre molti partecipanti che per 7 giorni consecutivi si trasformano in perfetti abitanti di Black Rock City e si adeguano a una serie di rigide regole vivendo però nella totale anarchia. E, anche questa è una buona occasione per avvistare qualche star che si aggira tra le dune. Nella nuova città, dal 30 agosto al 7 settembre, hanno fatto capolino Cara Delevingne, Katy Perry, Jared Leto, Karlie Kloss e altri non identificati, bardati come se andassero su Marte.
Ok, se hai immaginato una manifestazione simile a Woodstock, Glastonbury o Coachella, sei lontana dalla realtà.
Meglio cominciare dall'inizio. Nel 1990 tre ragazzi, Kevin Evans, John Law e Michael Mikel, dal piglio forse un po' mattacchione, decisero di fare un esperimento sociale di autorganizzazione. Presente le autogestioni da liceo da cui tutte noi nella carriera scolastica siamo passate? Bene, prova a immaginare la stessa cosa fatta in grande, molto in grande. I tre amici, fin dall'inizio, hanno pensato proprio a tutto: hanno costruito una città con un impianto urbanistico degno di Manhattan, hanno dato un nome alle vie per agevolare (probabilmente!) l'arrivo della posta e dare delle coordinate geografiche (per quanto sia possibile in un deserto), hanno imposto che non circolasse denaro, ma ci fosse come sistema di scambio solo il baratto.
In questa neonata ed effimera società, molto ben regolamentata, però si può fare tutto e ogni espressione artistica di sé è la benvenuta. Non ci sono palchi, non ci sono artisti famosi, ma ognuno può organizzare la sua installazione, il suo corso di yoga, la sua seduta zen, il suo tavolo da bricolage e il suo concerto di cembali. Altre idee?
Un piccolo dettaglio? Bisogna essere totalmente autosufficienti se si vuole partecipare, che, altrimenti detto, significa recuperare tutto quello che è necessario a vivere in condizioni ostili nel centro di un deserto che non ha nessun servizio, neanche il minimo. Arrivare preparati fa la differenza: ci vuole un camper super attrezzato, acqua, cibo e una resistenza da iron man alle tempeste di sabbia improvvise e a temperature che superano i 40 gradi con disinvoltura.
Se speri di superare tutto all'interno della tua macchinina e fare quella di passaggio dalla città nel deserto, ti sbagli. Per circolare liberamente hai bisogno che ti venga rilasciato il permesso dal "dipartimento delle automobili mutanti". Sì, sei veramente su Marte!
Nonostante queste possa sembrare un po' scoraggiante, quelli dell'organizzazione ti offrono due cose per tirarti su il morale: il ghiaccio per combattere l'arsura e il caffè per ritemprarti nel caso la sera prima tu abbia fatto bagordi.
Alla fine della festa, dopo 7 giorni in piena liberà e regolamentazione, viene bruciata l'attrazione principale del Burning Man: il Burning Man stesso, un fantoccio di legno gigante che scompare insieme a tutto quello che è stato costruito. Alla fine i partecipanti prendono armi e bagagli tornando alla loro vita senza lasciare traccia di sé nel deserto, che ritorna, anche lui, a essere disabitato come sempre.
E le star tornano come sempre su red carpet meno polverosi.
Ma eccoli alle prese con le attività da Burning Man:
Jared Leto
Mezzi di locomozione da Burning Man
Fuochi da Burning Man
Katy Perry
Mezzi di locomozione da Burning Man
Maschere antisabbia da Burning Man
Karlie Kloss
Mezzi di locomozione da Burning Man
Visioni alienate da Burning Man
Cara Delevingne
Compagnie da Burning Man
Mezzi di locomozione da Burning Man
Facce da Burning Man (e da Cara Delevingne)
Suki Whaterhouse
Case da Burning Man
Asilo da Burning Man
Cibo da Burning Man
Susan Sarandon
Look da Burning Man
Fuochi da Burning Man