La postura che assumi comunica le tue emozioni: quando entri in una stanza, il modo in cui ti muovi (che tu ne sia consapevole o no), invia un messaggio ai presenti. La psicologa sociale Amy Cuddy, però, fa notare un elemento fondamentale: la prima e principale destinataria di questa comunicazione sei tu! «Siamo tutti sempre attenti a come ci presentiamo al mondo e a ciò che il nostro corpo dice agli altri, però dimentichiamo che siamo noi stessi i primi a ricevere quei segnali».

Insomma: tu trasmetti il messaggio in codice e sei pure la prima a decifrarlo. Sei il filtro che decide in quale maniera e a quale grado le tue emozioni si proietteranno sia all'esterno, sia dentro di te. Ed è un ruolo importante. Ti fermi mai a rileggere quei messaggi prima di trasmetterli o premi "invio" senza riflettere? In ogni caso, niente panico: le leggi della comunicazione non verbale sono semplici e noi le abbiamo decodificate per te, in modo che tu possa padroneggiare il linguaggio del corpo in pochi minuti!

Iniziamo dalla teoria...

Sfida la gravitá

«Ogni moto che va contro la forza di gravità è positivo, mentre quelli che la assecondano sono negativi», spiega il sociologo Thomas McVay. Per esempio: quando sorridiamo, la nostra bocca fa uno sforzo per incurvarsi verso l'alto; nei momenti di gioia saltiamo staccandoci da terra. Al contrario, quando siamo tristi lasciamo cadere le spalle e se siamo avviliti abbassiamo la testa. Questi moti, positivi e negativi, ci vengono spontanei. «Però possiamo anche opporci deliberatamente alla gravità», dice l'esperto. «Se simuli un sorriso per 15 secondi, il tuo umore migliorerà davvero, perché con il sorriso si liberano sostanze chimiche che agiscono a livello cerebrale, modificando le emozioni».

Espandi te stessa

Pensa ai gorilla o ai serpenti: ogni specie, per dimostrare superiorità, cerca di apparire di dimensioni maggiori. È una costante nel regno animale e noi dovremmo fare lo stesso. Puoi espanderti in qualunque settore della tua vita: intervenendo in pubblico senza mostrare timidezza o prendendo possesso della tua scrivania in ufficio. «Lo spazio che occupi ha una relazione diretta con la tua fiducia in te stessa, che arriva fin dove riesci ad allargarti», afferma McVay. Ciò non significa invadere lo spazio dei colleghi, ma dominare il tuo. Quando sei da sola, prova a mettere i piedi sulla scrivania e tenere le mani dietro la testa: ti sentirai più potente.

Inverti la polaritá

Mettiamo che tu debba sostenere un colloquio di lavoro e ti senta nervosa. Il tuo linguaggio del corpo sarà negativo: ti ritrai, abbassi la testa, non trovi una posizione comoda. «Puoi migliorare il tuo stato mentale passando a una positiva. Stiracchiati come se ti fossi appena alzata, guardati allo specchio, nota quanto ti sta bene il rossetto: comincerai subito a sentire una differenza. Con questi piccoli gesti il corpo parla alla mente, modificando la percezione che hai di te», dice McVay. Non toccarti le mani e non fare movimenti bruschi con i piedi: comunicheresti a te stessa la paura. Invece assumi una postura rilassata: la tua testa capirà che tutto va bene.

E poi passiamo alla pratica... in 3 mosse

Noi donne tendiamo a sentirci meno potenti degli uomini, perciò dobbiamo lavorare di più su questo fronte. Ecco come imparare a dire le tue "prime parole" non verbali.

1. Non toglierti dai piedi

«Le scarpe puntano nella direzione in cui si vorrebbe davvero andare», dice il sociologo McVay. «Se il tuo interlocutore ti guarda, ma i suoi piedi sono rivolti da un'altra parte, significa che non ha voglia di stare dov'è. Quando noi esseri umani dovevamo metterci in salvo da tigri e orsi, i piedi erano la nostra principale difesa: l'istinto di fuga permane ancora oggi, predisponendoci ad allontanarci da ciò che percepiamo come un pericolo o che ci mette a disagio». Perciò se qualcuno, per esempio il tuo capo, ti intimorisce, ma non vuoi che se ne accorga, posizionati proprio di fronte a lui e ti sentirai più rilassata.

2. Metti le mani avanti

Una situazione che tipicamente induce molta ansia è un colloquio di lavoro. «Siediti di fronte all'intervistatore con le mani bene in vista», consiglia McVay. «Ci si fida di più delle persone di cui possiamo vedere le mani. È come se dicessi alla persona che sta valutando la tua assunzione: "puoi fidarti di me"».

3. Escine a testa alta

«Quando parliamo con qualcuno, il nostro istinto non è ripetere ciò che l'altro dice, ma replicare. Lo stesso accade con il linguaggio del corpo», dice Cuddy. Per esempio: se il tuo interlocutore fa sfoggio di potere, tendi non a rispecchiare il suo atteggiamento, ma a fare l'opposto: ti fai piccola, riconoscendo la sua superiorità. Se però non ti lasci intimorire e mantieni un atteggiamento vincente, uscirai dal confronto a testa alta: letteralmente.