La fortuna è cieca, dicono. E ultimamente, dal tizio carinissimo che non ti ha più richiamato, ai quei due chili che hai messo su "senza rendertene conto", sembra che la fortuna abbia deciso di non vedere soprattutto te. Vuoi ricatturare la sua attenzione? «Innanzitutto non farti prendere dallo sconforto e non cadere nel copione del "capitano tutte a me"», spiega Francesco Aquilar, psicoterapeuta cognitivista. «Se ti autocommiseri, peggiori solo la situazione. Perché esiste un fattore psicologico noto come "memoria selettiva": quando sei preoccupata, ansiosa o sfiduciata, tendi a concentrarti solo sugli eventi sfavorevoli e a ricordarti tutto quello che nella vita è andato storto, dimenticandoti tutti i momenti belli che ti hanno fatto felice». Eliminare l'autocommiserazione però non basta: dal pensiero positivo al Feng Shui, Cosmo ti suggerisce 5 metodi attirafortuna. Provali e vedrai!

Guarda il bicchiere mezzo pieno

Se pensi positivo attirerai la fortuna, perché l'ottimista si crea delle aspettative favorevoli. «Diversi studi hanno rilevato che con l'atteggiamento ottimistico hai la mente più libera e pronta a trovare più facilmente soluzioni ai problemi», assicura Luigi Anolli, docente di psicologia della comunicazione all'Università di Milano Bicocca e autore del long seller "L'ottimismo". «In più ti ammali meno perché aumenta il numero dei linfociti, che ci difendono da batteri e virus». La buona notizia è che con un po' di allenamento e una buona tecnica puoi imparare a pensare positivo. Prova il diario emotivo. «Tutte le sere ritagliati un quarto d'ora per scrivere come ti sei sentita durante i vari eventi della giornata», consiglia l'esperto. «Ti servirà a sviluppare la consapevolezza metaemotiva, cioè a ragionare sulle tue emozioni, per regolarle in modo naturale. Bastano 15 giorni per un cambiamento».

Impara a trasformare i tuoi errori

Hai presente le grandi campionesse dello sport come Federica Pellegrini e Carolina Kostner? Sono bravissime, e talentuose, ma la loro fortuna se la sono costruite da sole. Anche grazie ai consigli di Daniele Popolizio, lo psicoterapeuta e il mental coach che le supporta, autore di "Vincere nella vita". E proprio lui ci ha rivelato che, quando in gara qualcosa non va per il verso giusto, invece di dare la colpa al destino, le due campionesse si assumono la responsabilità dell'errore e cercano di superare il loro limite. «Leggere gli eventi in maniera più corretta e oggettiva ti può aiutare a non ripetere più gli stessi errori nel futuro», spiega l'esperto. Così, la prossima volta che ti troverai nella stessa situazione, agirai in modo diverso, più produttivo. Ti sembrerà, così, di essere più fortunata. In realtà sei tu stessa che, con le tue azioni, hai modificato il destino e ti sei creata delle buone chances.

Pulisci i pensieri con il Feng Shui

Tutti conoscono il Feng Shui come un antico sistema cinese che insegna ad arredare la casa in armonia con l'universo. In realtà è molto di più: si tratta di una scienza che abbraccia l'intera persona e che sostiene che la fortuna di ognuno di noi sia influenzata in parti uguali dal Cielo, dalla Terra e dalle azioni che compiamo. Come si fa a interagire in questo ciclo e quindi ad assicurarsi la buona sorte? «Il segreto è avvicinarsi il più possibile al proprio sé più autentico», spiega Pierfrancesco Ros, Feng Shui Master. E per raggiungere questo stato non ci sono soltanto le regole per arredare la casa in modo armonico, ma anche esercizi di meditazione. Come questo che ti consigliamo. Appena sveglia, annota mentalmente quali sono le prime immagini che si formano nella tua testa: sono i pensieri guida della giornata. Ti accorgerai che spesso si tratta di liste di "cose da fare": le commissioni, lo studio, gli appuntamenti della giornata... Cambia registro. Concentrati sul respiro, sull'aria che entra dalle narici, ti pulisce ed esce. Accetta il presente, le tue sensazioni. Nessun obiettivo, nessuna aspettativa. Quando i pensieri arrivano, non giudicarli e torna sul respiro: 5 minuti al mattino e alla sera sono un buon allenamento per imparare a stare nel presente e per riconnetterti con i tuoi veri desideri. Vedrai che le cose, come per magia, cominceranno a girare per il verso giusto.

Sintonizzati sul tuo bioritmo

Ti è mai capitato di fare una performance riuscitissima che superasse le tue aspettative? Forse, senza saperlo, era un giorno "biologicamente" favorevole per il corpo. Almeno secondo la teoria dei bioritmi, ideata da due studiosi tra l'800 e il 900. «I bioritmi sono cicli interni dell'organismo che valutano le nostre funzioni emotive, fisiche e intellettuali e sono calcolati dalla data di nascita: ogni ciclo raggiunge il punto massimo e poi scende a zero. Il punto in cui un ciclo incontra la linea zero rappresenta una giornata critica, in cui è più probabile che ci siano infortuni o altri episodi negativi. Ma ci sono anche giorni di picco positivo. E si possono conoscere in anticipo», assicura Matteo Antonelli, ideatore della community dei bioritmi. «Una compagnia di taxi giapponese, comunicando ai suoi tassisti il giorno critico di ognuno, ha rilevato una diminuzione degli incidenti del 50%», continua Antonelli. «Se puoi mettere colloqui o presentazioni di lavoro nei tuoi giorni biologicamente favorevoli, avrai certamente una marcia in più».

Risveglia il tuo potenziale energetico

Secondo il buddismo, tutti possiamo procurarci il nostro karma positivo, cioè la nostra fortuna. Bastano una pratica costante del mantra e un atteggiamento di gratitudine verso la vita. Se non ci hai mai provato e vuoi iniziare con un metodo fai-da-te, scrivi "Daimoku" su Google. Troverai i video di YouTube in cui alcuni buddisti della corrente Sokka Gakai cantano il mantra Nam-Yo-Renge-Kyo: prendi il ritmo e ripeti quella frase con loro concentrandoti su un obiettivo concreto. Certo all'inizio è un atto di fede e si fa un po' di fatica. «Ma l'energia che hai dentro si muove, entri più in armonia con te stessa e con il tuo ambiente e inizi a realizzare il cambiamento. E prima o poi arriverai anche al tuo obiettivo perché la trasformazione interiore produce un movimento nell'universo», racconta Romano Jeran, che cura le relazioni esterne dell'Istituto Buddista italiano della Soka Gakkai. Vuoi saperne di più? Leggi il libro "Il Buddista riluttante", di William Wollard: l'approccio di uno scettico che dopo anni di interviste ai praticanti ha cambiato idea.

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