Piccoli dispetti
«Beatrice è sempre stata la mia nemica/amica: simpatica, ma anche dispettosa e... tirchia! In tanti anni di aperitivi, non ha mai pagato lei. Un giorno in biblioteca ha perso 50 euro ed era fuori di sé. Quando si è alzata per andare via, ho visto che la banconota era scivolata sotto al suo tavolo. Sono stato indeciso sul da farsi, poi però non le ho detto niente, ho preso i soldi e ho portato la mia ragazza a fare l'aperitivo... alla sua salute». Lorenzo

Una pessima gaffe
«Il mese scorso la mia migliore amica mi ha invitata per un aperitivo. Ci siamo sedute vicino a una coppia con un bambino piccolo che non faceva altro che urlare e sbattere oggetti sul tavolo. Esasperata, ho detto alla mia amica: "Ele, se fai un figlio ti strozzo, sono insopportabili!". Lei si è quasi messa a piangere e mi ha rivelato: "Veramente ti avevo invitata per dirti che io e Andrea aspettiamo un bambino...". Sarei voluta sprofondare. Per fortuna Eleonora ha capito che non dicevo sul serio, ma... io continuo ancora a scusarmi per la brutta uscita». Lorella

Chi la fa, l'aspetti
«Lavoro come commessa in un negozio e il mio ex collega Andrea mi ha sempre messo in cattiva luce con i titolari. Ora che lavora in un'altra boutique mi sono vendicata: ho scritto al suo nuovo capo fingendo di essere una cliente che Andrea aveva trattato male. So che lo hanno rimproverato... Be', se lo merita!». Silvia

Riunione hot
«Prima di un meeting importante con un cliente mi sono macchiato la camicia di sugo. In ufficio l'aria condizionata era guasta, si moriva di caldo, ma non avevo scelta: ho tenuto su la giacca durante la riunione, sudando visibilmente. Il capo mi ha guardato male, ma io ho sostenuto stoicamente il suo sguardo... e i 40 gradi!». Stefano

Addio alla privacy
«Il mio responsabile è odioso. Una volta ha controllato la sua posta dal mio pc e poi si è scordato di disconnettersi. Ne ho approfittato per leggere le sue mail e ne ho trovata una in cui pregava - letteralmente - la stagista di andare a letto con lui. L'ho fatta girare tra i colleghi: da quel momento lo prendiamo tutti molto, ma molto meno sul serio!». Luciana