A 0-11 anni: Ti voglio tanto bene mamma. Non lasciarmi mai, per favore.

A 12 anni: Mi porti per favore a comprare un rasoio? Okay, grazie. Adesso vattene.

A 13 anni: Mi porti a comprare gli assorbenti? Okay, grazie. Adesso vattene.

A 14 anni: Mi accompagni per favore che devo uscire con le mie amiche, e mi dai 20 euro per mangiare e comprarmi un top? No? Perché no? Non è che ti servano per farci chissà che. Sei vecchia, il tuo lavoro è accontentarmi. Sei un'egoista.

A 15 anni: No, è un ragazzo ma è solo un mio amico. Cazzo, spii tutto quello che faccio come un poliziotto. Mi avrai anche messo una cimice nel telefono, perché sei ossessionata dalla mia vita fantastica. Solo perché sei invidiosa e ti rode che io sia giovane non vuol dire che tu debba prendertela con me. Ti odio.

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A 16 anni: Ciao mamma, ti voglio bene. Questo è Luca. Non lo conosci, ma ti va bene se viene in camera mia e sta con me tutta notte? Perché no? È camera mia, posso portarci chi voglio. Sei davvero impossibile.

Profilattici? Come? No. Non parlarmi di sesso. Basta. Blablablabla. Non ti sento. Sei davvero la persona più imbarazzante che io conosca e non credo proprio che i tuoi consigli anni settanta in fatto di ragazzi mi servano.

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A 17 anni: Oh cavolo non posso mai fare niente. (Che vuol dire, non mi lasci andare in giro a sbronzarmi).

A 18 anni: Mammina per favore puoi scaldarmi il latte? Sono sbronza e fra un annetto non ci sarò neanche più e ti mancherò così tanto e vorrai avermi preparato tutte queste colazioni.

A 19 anni: Libertà! Finalmente sono libera di fare tutto quello che voglio, senza dover lavare i piatti, fare le pulizie o mangiare quelle schifose lasagne che prepari! Addiooo!

Aspetta, aspetta. Mamma, mi manca quello che mi cucinavi, i piatti pronti sono carissimi e i vestiti mi si sono tutti ristretti, le mie coinquiline non puliscono mai e la casa ha un odore a metà tra la pattumiera e l'alcol. Per favore posso venire a casa?

A 20 anni: Mi rispiegheresti come si fanno le uova sode?

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A 21 anni: Va bene se ti tengo al telefono due ore per parlare di che cosa cavolo voglio fare della mia vita e di come non farmi venire un esaurimento nervoso quando devo fare le mie scelte? Bene, grazie. Probabilmente ti richiamo anche dopo, quando torno da casa della mia amica. Insomma, in caso mi sono persa qualcosa delle prime due ore che abbiamo passato al telefono.

A 22 anni: Come si fa a togliere le macchie di vino rosso da un tappeto? E dai vestiti?

A 23 anni: Come cavolo hai fatto a lavorare e a crescermi? Avevi qualche super potere per caso? Io sono così stanca che non riesco neanche a muovermi. Sei la persona più fantastica che io conosca.

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A 24 anni: Mamma, pensavo veramente che lui fosse innamorato di me ma era uno stronzo e basta. Tu e papà come vi siete conosciuti? Perché gli uomini sono così idioti? Adesso cosa faccio? Aiutami. Per favore, dimmi tutto quello che sai sulle relazioni.

A 25 anni: Mi dispiace, questo fine settimana non ci sono, vado a casa a trovare mia madre.

A 26 anni: Ci prenotiamo un weekend in una spa? Non riesco mai a vederti per più di due giorni. Ti ricordi che bello quando passavamo insieme tutte le vacanze estive? Era bellissimo.

Dai 27 anni in su: Cavolo mamma ti voglio troppo bene! Ti prego stai sempre con me!

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