Sono nata in città, in una piccola giungla d'asfalto. Eppure riconosco fra mille l'odore di un tipo di legno, quello di abete: sentirlo e decodificarlo mi provoca un'emozione turbolenta, sospesa fra la felicità e la paura. Associo questo souvenir olfattivo al mio vecchio pianoforte. La tastiera aveva quel sentore profumato, un po' umido, sensuale, con una punta di limone, che oggi è un file nel database della memoria. Zac! E ripenso all'oggetto maestoso e magnetico che ho iniziato a suonare a cinque anni. Ne ero sedotta più che dal Cicciobello e dal Dolce Forno! Ho trascorso giornate a esplorarlo, accarezzarlo, amarlo, e così ho continuato, finché ai tempi del liceo è sparito dalla mia vita. Per colpa di un cattivo maestro. Un uomo anaffettivo, che non contemplava la bellezza dell'imperfezione e imponeva lo studio della musica con violenza verbale, gettando gli spartiti in aria, profanandone le pagine con solchi fatti con la penna. Pregavo che si ammalasse, che non si presentasse alla lezione.

Poi, un giorno, ho smesso di suonare. Taglio netto, hai presente le tele di Fontana, ecco così: un'incisione chirurgica. Non ebbi mai il coraggio di affrontarlo, né di parlare di lui in famiglia. Mi sentivo in colpa. E ora, che so di aver sbagliato, vorrei che anche tu facessi tesoro di quel mio errore. Ti è mai capitato di non riuscire a mettere a fuoco il dolore provocato da un uomo aggressivo? Di pensare che la rimozione sia la pista più praticabile, la più rispettosa perché mantiene il perimetro della sofferenza all'interno di te stessa, senza allargarla agli altri? Non è così. Il silenzio è sempre un passo falso.

«Si parla molto di violenza, ma non si insiste abbastanza su quella psicologica, che fa altrettanto male. Spesso le ferite provocate sono molto difficili da curare», dice il nostro esperto a pag. 64. Se poi passiamo al livello successivo, quello in cui l'aggressione diventa fisica, i dati sono sempre più allarmanti: secondo l'Agenzia dell'Unione Europea per i diritti fondamentali, 62 milioni di donne (il 33% della popolazione femminile in Europa) hanno subito violenza. E il record negativo sai a chi va? Ai Paesi in cui il tasso di occupazione "rosa" risulta più elevato. L'otto marzo è la nostra festa, alziamo la testa insieme! Per celebrare con forza prorompente le donne,

Cosmo pensa a fare squadra con l'universo femminile: nel numero troverai un take- away di elementi concreti per affrontare la tua vita tirando fuori quello che sei, lavorando innanzitutto sul tuo capitale d'identità (a pag. 70). Perché quello che esprime la tua voce interiore, il tuo intuito, va ascoltato, coltivato e guidato. Con l'aiuto di uno psicologo che studia la mente dei sex offender, abbiamo stilato un report per interpretare i segnali che ti fanno capire se l'uomo che hai accanto è potenzialmente pericoloso. Tranquilla, ti diamo anche le ali per volare, gli strumenti per difenderti. Tutto quello di cui hai bisogno è amore. E proprio come dice il mio verso preferito di All you need is love, "there's nothing you can do that can't be done", non c'è niente che tu sia in grado di fare che non possa essere fatto. Chiaro, vero? Denuncia chi ti fa male. Solo così arriverai a conquistare la tua armonia.

P.S. Sai che quasi quasi mi rimetto a suonare il piano?

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