Ti è stato insegnato che al lavoro certi argomenti sono tabu. Ovvero, che su alcune cose è sempre meglio mantenere il riserbo, anche con la tua vicina di scrivania o con altri colleghi coi quali sei a stretto contatto. Ma ci sono regole fatte per essere infrante. Infatti, parlare apertamente di alcuni temi un tempo considerati "sensibili" può al contrario rafforzare i rapporti con i collaboratori, ridurre lo stress e la frustrazione e renderti più sicura e produttiva. Ecco come affrontare sei discorsi delicati in modo intelligente e costruttivo.

1. Quanto guadagni

Confrontare la tua busta paga con quella di un collega una volta era considerato un passo falso, sempre e comunque. Ma il career coach Roy Cohen osserva che tenere la bocca cucita sull'ammontare della tua retribuzione mensile non è una mossa furba: «Che altro modo hai di determinare il tuo valore e la posizione che occupi nella "catena alimentare" del lavoro?», sottolinea. Bada solo a riservare questo tema di conversazione ai colleghi con cui hai un rapporto di fiducia, e scegli un approccio che non metta l'interlocutore alle strette. Cohen ti suggerisce di introdurre il discorso dicendo qualcosa come: «Sono stata contattata da una recruiter che mi ha detto che sono sottopagata in modo clamoroso, e adesso mi sto domandando se è proprio così». Se il collega si mostra interessato ad approfondire il tema, puoi passare a parlare di cifre concrete, confrontando i vostri rispettivi stipendi fra loro e con la media di mercato.

2. Congedo di maternità

Al momento dell'assunzione probabilmente ti è stato fornito un "manuale del dipendente" dove, alla voce benefit, troverai illustrate le politiche aziendali ufficiali in materia di congedo di maternità, congedo parentale e permessi retribuiti per controlli medici in gravidanza, allattamento o in caso di malattia dei figli. «Tuttavia, le colleghe che ci sono già passate possono essere una preziosa fonte di informazioni in più», osserva Cohen. «Rivolgiti in privato a qualche mamma che lavora con te e della quale ti fidi, chiedendole se è disposta a darti qualche dritta in via del tutto confidenziale. Se accetta, chiedile quando, come e con chi secondo lei dovresti condividere la notizia della tua gravidanza, quante ore di permesso extra potresti ottenere, e se lei ha avuto anche la possibilità di negoziare opzioni come lavorare da casa o fruire di rimborsi spese o voucher per l'asilo nido».

3. Molestie sessuali sul luogo di lavoro

Che il problema sia il tuo capo o un malcostume generalizzato nel tuo ambiente di lavoro, Roy Cohen sottolinea che non devi subire in silenzio. Denunciare quello che accade serve a tutelarti, oltre a ridurre la sensazione di vergogna che ti procura l'essere vittima di comportamenti lesivi della tua dignità. Detto questo, Cohen aggiunge che si tratta di una questione delicata della quale dovresti discutere solo con persone fidate: rivolgiti al tuo mentore, se ce l'hai, o a qualcuno dell'ufficio Risorse Umane che possa consigliarti la migliore linea di azione.

4. Stress e frustrazione

Se sei scontenta e tesa, parlarne con i colleghi non solo può essere catartico per tutti ma può aiutarti a trovare delle soluzioni. «Le donne sono spesso scoraggiate dall'esprimere le proprie frustrazioni sul posto di lavoro, e invece la loro intelligenza emotiva è una risorsa che varrebbe la pena sfruttare al meglio», dice Natalie Moore, psicoterapeuta olistica specializzata in gestione dello stress sul lavoro. «Per evitare di essere percepita come inutilmente lamentosa, prima di parlarne con il tuo team o il capo prenditi il tempo necessario per mettere a fuoco le tue intenzioni e gli obiettivi traditi che si celano dietro ogni tua insoddisfazione», consiglia Moore. Scegli termini specifici, limitati alla tua personale esperienza (evita di parlare per gli altri, dicendo per esempio: «Noi pensiamo che…»), e accompagna sempre l'osservazione con un suggerimento per migliorare lo stato delle cose.

5. Politica

Di sicuro non è una buona idea metterti a litigare con qualche collega dalla mente ristretta. Tuttavia, Natalie Moore osserva che dimostrare una particolare attenzione per la politica ha un'enorme influenza su come le donne sono trattate sul posto di lavoro (pensa ai diritti delle lavoratrici madri o alla parità salariale). Su alcuni temi, quindi, è giusto parlare, ma limitati a eventi che abbiano attinenza con il lavoro e attieniti alle "regole di ingaggio" suggerite dal buon senso. «È possibile avere un confronto intelligente e produttivo con qualsiasi altra persona, a patto che entrambe le parti siano calme e non trascendano», avverte l'esperta. «Finché tu e il tuo collega rispettate le opinioni di ciascuno e vi concentrate su soluzioni creative a possibili problemi conseguenti a questioni politiche, il dialogo sarà positivo. Meglio, invece, chiudere la discussione non appena il tono si fa difensivo o aggressivo».

6. Problemi personali

Certi discorsi sono sempre fuori luogo in ufficio (non occorre che i tuoi colleghi sappiano per forza che il tuo ragazzo ti sta mandando una serie di messaggi irritanti...). Ma rendere partecipi i tuoi vicini di scrivania di un tuo problema di salute, di una preoccupazione familiare o di un cambiamento nel tuo status relazionale che ti sta rendendo difficile la concentrazione, non è una cattiva idea. «Per quanto ti piaccia pensare che sia possibile lasciare le questioni personali fuori dalla porta dell'ufficio, è un'evenienza assai poco realistica», osserva Moore. «Inoltre, se a casa sei costantemente sotto stress, è più facile che ti saltino i nervi con il capo o un collega». Condividi soltanto le informazioni strettamente necessarie (niente particolari scabrosi) e ricorda che tutto quello che dici potrebbe essere riportato.

DaCosmopolitan US