Ogni anno, secondo l'Istat, circa 100 mila persone si trasferiscono all'estero per motivi di lavoro. Anche tu vuoi vivere un'avventura da expat ma non sai da dove iniziare senza il salvagente dell'Università e dei suoi programmi dedicati alla mobilità studentesca? Niente paura: abbiamo in serbo per te sei praticissimi consigli che ti porteranno fuori dall'Italia per un'esperienza di stage o professionale che arricchiranno il tuo curriculum, il tuo vocabolario e le tue amicizie!

1. Lavorare all'estero: le mete più gettonate

La ricerca di Expat Insider sulle 10 destinazioni top amate da chi si trasferisce all'estero per lavoro rivela che tra le preferite in Europa spiccano Austria, Malta, Repubblica Ceca e Lussemburgo, oltre alle evergreen Londra e Berlino. Oltreoceano Taiwan, Nuova Zelanda e Australia rimangono le mete predilette da chi sceglie di fare un'esperienza lavorativa a volte estrema dall'altra parte del mondo.

2. E adesso, da dove comincio?

Se non hai le idee chiare e vuoi cominciare a integrarti nel mondo del lavoro partendo dalla gavetta dura e pura, puoi metterti alla prova come addetta alle vendite, bartender o lavapiatti in qualsiasi Paese straniero tu voglia: sul sito italiansinfuga.com trovi molte offerte di lavoro in Europa che fanno al caso tuo. Vuoi mettere alla prova le tue skill da insegnante? Sul sito del Miur puoi accedere a diversi bandi per diventare assistente di lingua italiana o insegnante nei centri culturali stranieri: così ti interfaccerai con una lingua nuova, continuando ad "allenare" la tua.

3. Cv e lettera di presentazione: SOS inglese

Non sei una cima in inglese e vuoi partire proprio per migliorarlo? Per proporti come risorsa in un'azienda estera evita le traduzioni strampalate di Google e costruisci il tuo cv e la tua cover letter in modo efficace: dai largo spazio alle competenze più importanti ed evidenza altre esperienze all'estero, le attività di volontariato, le certificazioni linguistiche e i livelli conseguiti. Almalaurea, il consorzio Interuniversitario che crea un ponte tra mondo accademico e lavoro, consiglia di scrivere la lettera di presentazione in modo breve, conciso e diretto: stai comunicando in una lingua non tua, meglio non esporsi troppo!

4. Di che permessi ho bisogno per lavorare all'estero?

In Unione Europea puoi farlo senza nessun permesso particolare, mentre se stai pensando di tentare la fortuna in America, sappi che puoi ottenere il Visto E2 Essential Employee solo se un'azienda che vuole assumerti lo richiede per te. Stai pensando all'Australia, meta super apprezzata dagli italiani (l'anno scorso risultavano residenti in 140 mila!)? Esistono diversi tipi di Visto, tra cui quello che ti fa lavorare massimo 20 ore a settimana se sei ancora studente e la Working Holiday Visa, con cui puoi lavorare full time ma per un massimo di dodici mesi. Che sono comunque sufficienti per farti vivere un'esperienza bellissima!

5. Stage all'estero: da neolaureata è più semplice

Se hai appena finito l'università, il tirocinio all'estero è perfetto per te, perché puoi ancora usufruire delle agevolazioni studentesche che ti faciliteranno non poco la vita. Su scambieuropei.info trovi diverse opportunità in questo senso, anche in settori molto "ambiziosi". Sei appassionata di diritti umani e i tuoi studi sono compatibili? Puoi partire con Euromedrights.org che propone in giro per il mondo diversi tirocini formativi con indennità mensile (una sorta di rimborso spese)

6. Paese che vai, abitudini che trovi

Lo sapevi che gli inglesi socializzano meglio davanti a una pinta di birra che dietro alla scrivania? E che i francesi tengono decisamente in considerazione gli studi universitari e il prestigio dell'ateneo di provenienza prima di assumerti? Babbel, app per l'apprendimento veloce e smart di nuove lingue, ha raccolto le abitudini più strane dei principali paesi stranieri apprezzati dagli expat: in Germania ad esempio è normale fare colazione a lavoro, anche grazie alle cucine attrezzate che si possono trovare negli uffici. Dovrai adeguarti non solo a nuovi ritmi lavorativi per integrarti al meglio: lavorare all'estero è una sfida non da poco, ma puoi farcela ed eventualmente tornare in Italia più ricca ed esperta di prima. Anche di rapporti quotidiani dei colleghi stranieri!