Sai cosa rende tutti sicuri di se stessi? Drogarsi! Scherzo. Non farlo. Non sono sempre stata sicura di me. C'è stato un periodo nella mia vita in cui quando ero in mezzo agli altri non ero in grado di staccarmi dai pensieri che mi rimbalzavano in testa: "Come sono le mie mani? Sto gesticolando troppo? Esagero a tenerle ferme? Mi sentivo fuori luogo, non all'altezza dell'ambiente che frequentavo. Mi sentivo una sfigata per buona parte del tempo. Insomma, sentivo di essere un bluff, e pensavo che prima o poi qualcuno se ne sarebbe accorto.

Credo si trattasse di quella che nel mondo imprenditoriale viene chiamata la "sindrome dell'impostore". Se sei un vero esemplare di narcisista, non sperimenterai mai tutto questo. E se metti l'asticella delle tue pretese molto in basso, avrai altrettanta fortuna! Ma per le persone normali, insomma per noi che abbiamo sogni, speranze e aspirazioni, sentirsi così, inadeguate, è un evento abbastanza comune.

Per me le cose sono andate così: mi hanno osannata perché sono una ragazza e perché ho raccontato la storia vera e spericolata di come ho affrontato il mondo senza una qualifica. In realtà tenere testa al mio stesso successo mi terrorizza tantissimo. Intendiamoci: spero proprio di arrivare viva al giorno in cui una vittoria come la mia non farà più i titoli dei giornali. Nel frattempo, però, non è sbagliato che io mi prenda il merito di ciò che ho fatto. Prova a fare lo stesso anche tu: puoi amare te stessa, essere sicura di te e restare umile (ma non definirti "umile" davanti agli altri. Fa strano).

Ricapitolando: sicurezza in te stessa + dubitare di te + capacità + autoriflessione = umiltà.

Coltiva il tuo talento, ma non lasciare che diventi la tua identità. Scopri se hai migliorato la tua autostima dandoti un'occhiata severa allo specchio e lanciando qualche insulto nella tua direzione. L'argomento regge? Vai avanti. Affina le tue abilità, e una volta che sei diventata davvero in gamba lo saprai perché il mondo reagirà. Ogni tanto poi fermati a riflettere: chi sei, cosa stai facendo, chi stai diventando... A tal proposito: io penso che noi diventiamo la somma di ciò che facciamo e delle persone con le quali lo facciamo.

Alla fine, la sicurezza in se stesse è una scelta. È un po' come un muscolo. Devi scegliere di usarlo per mantenerlo forte. E poi, puoi fletterlo nei momenti in cui ti senti un po' sopraffatta. Quando sei con gli altri, per esempio, non diventare un gruviera. Non lasciare che quelle frecce invisibili spedite dalle persone nella tua direzione ti attraversino. Guarda la freccia e continua a essere un felice, sicuro e solido pezzo di grana. Fondamentale, poi: muta sempre consciamente, amica mia. Una volta credevo che il networking fosse inquietante; pensavo fosse una parola volgare, come dire che si debba uscire solo per aumentare le dimensioni della "tua rete". Ma ora penso che collezionare contatti sia semplicemente un altro modo per essere assertive, e lo coltivo anch'io. Gli ho resistito a lungo perché pensavo di poter risolvere tutti i miei problemi senza l'aiuto di nessuno o che non avessi niente da imparare perché la mia storia era differente.

E sì, la mia storia è diversa, ma si possono apprendere cose nuove da chiunque. E in effetti nel corso della mia vita ho conosciuto tante persone disposte ad aiutarmi, a darmi un consiglio, a presentarmene altre. Ora sono io a fare la stessa cosa. Mi dà molta soddisfazione, perché quando hai l'opportunità di aiutare gli altri, fai del bene anche a te stessa: ti stacchi dai tuoi problemi.

Quando hai tante cose in ballo, essere capace di concentrarti su qualcun altro è davvero una gioia. Alcune delle persone che ho incontrato sono cresciute nel benessere, o hanno frequentato la scuola perfetta, o non sono mai state imprenditori, oppure sono dei megamanager in multinazionali importanti. Insomma: non sono come me, anzi tra di noi esistono molte differenze fondamentali. Ma oggi ho più in comune con loro di quanto la "vecchia me" avrebbe potuto immaginare. Ho imparato a essere più aperta e meno critica e ho trovato il modo di apprezzare le persone per chi sono piuttosto che per la musica che amano. Grazie a Dio, questa cosa l'ho capita: se non l'avessi fatto, oggi non avrei amici.

Sophia Amoruso (nella foto) è la fondatrice di Nasty Gal e autrice di #GirlBoss. Come ho creato un impero commerciale partendo dal nulla (Sonzogno, € 17,50)