Quando abbiamo saputo che un'agenzia di lavoro di Londra aveva messo degli annunci riservati a "donne attraenti", alcuni dei quali specificavano pure la taglia di reggiseno che le candidate avrebbero dovuto avere, abbiamo pensato di indagare sul sessismo e le esperienze di discriminazione femminile che capitano alle donne quando cercano un lavoro.

È deprimente verificare che, nonostante siamo nel 2016 e dovrebbe essere ovvio che uomini e donne debbano essere trattati allo stesso modo, non sempre succede. E queste donne lo hanno scoperto a loro spese...

1. «Il manager mi ha chiesto se a mio marito e ai miei figli sarebbe dispiaciuto che io facessi i turni di notte. Io non ho né l'uno, né gli altri».

«Quando ho fatto un colloquio per lavorare in un hotel, il manager continuava a domandarmi se a mio marito e ai miei figli sarebbe dispiaciuto che io facessi i turni di notte. Non ho né l'uno, né gli altri e l'ho detto chiaramente. "Be', l'importante è che il suo fidanzato non venga qui a creare problemi". 

Ho avuto il posto e ho raccontato la mia esperienza a una collega, la quale mi ha rivelato che il manager si era comportato con lei allo stesso modo. Le aveva detto cose tipo: "Non capisco perché lei voglia per forza lavorare, con quello che costano le baysitter". Insomma... né io né lei abbiamo  figli. Ma siccome siamo donne, secondo lui ne facciamo uno all'anno!».

2. «Il feedback che mi hanno dato riguardava soprattutto il mio abbigliamento e il fatto che non uso make-up»

«Ho fatto uno stage piuttosto lungo in un'azienda e quando alla fine ho chiesto un feedback sul mio lavoro, la maggior parte di ciò che mi è stato detto riguardava il mio abbigliamento e il fatto che non mi trucco. Nella fattispecie: il mio abbigliamento andava bene (usavo gonne e camice), ma avrebbero dovuto essere più chic, avrei dovuto indossare dei gioielli e truccarmi ogni giorno. 

È anche venuto fuori un dibattito su collant versus le parigine (nonostante io indossi gonne  abbastanza lunghe da rendere impossibile notare la differenza). Trovo surreale che le persone discutano la mia biancheria intima in un luogo di lavoro: a meno che non mi vedano andare in giro con la lingerie a vista, oppure che sia evidente che non la indosso». 

3. «A essere assunto sarà un uomo meno qualificato di lei» 

«L'altro giorno una mia amica è andata a un colloquio con una cacciatrice di teste. Alla fine la sua interlocutrice le ha detto: "Guardi, io la metto in pole position per questo lavoro, ma la verità è che ad essere assunto sarà sicuramente un uomo meno qualificato di lei. Si tratta di un'azienda molto maschilista e dubito che vorranno inserire una donna in quella posizione». 

4. «È sposata?»

«Mia madre mi ha raccontato di un colloquio di lavoro che fece negli anni 70 presso una grande azienda del settore chimico. Aveva un curriculum impressionante, un paio di master in materie scientifiche (meccanica ed elettronica) e importanti esperienze di lavoro nel settore pubblico. Le prime due domande che le fecero furono: "È sposata?" e poi "Ha intenzione di fare figli a breve?". 

Mia madre è una tosta. Ha risposto di sì alla prima domanda e come reazione alla seconda si è alzata ed è uscita dalla stanza».  

5. «Ci sono già troppe donne in questo team»»

«Un collega maschio, non appena ha scoperto che avevo proposto una mia ex compagna di università per un colloquio, ha esclamato: "Hai proposto una donna? Porca miseria, non ce ne sono già abbastanza in questo team?". (Io ero l'unica).

6. « È sicura che sarebbe in grado di lavorare in un ambiente prevalentemente maschile?» 

«Mi sento sempre addosso delle strane occhiate quando dico che voglio lavorare come ingegnere (molte volte mi hanno detto che è "un lavoro per uomini") e nella maggior parte dei colloqui mi sono pure sentita dire: "È sicura che sarebbe in grado di lavorare in un ambiente prevalentemente maschile?". Non credo che se un uomo si proponesse per un lavoro "femminile" gli porrebbero la stessa domanda.

7. «Sa come sono le donne. Non appena si sposano, lasciano il lavoro e stanno a casa, mentre gli uomini lavorano tutto il giorno».  

«Mi sono proposta come insegnante in una scuola privata e ho fatto il colloquio con due uomini. A metà dell'incontro uno dei due ha notato il mio anello di fidanzamento. Si è girato verso l'altro e gli ha detto: "Mannaggia, sta per sposarsi. Sai cosa vuol dire?". 

Quando l'altro non ha "colto", sono stata io a domandare: "Cosa vuol dire?". Lui mi ha risposto: "Be', sa come sono le donne. Non appena si sposano, lasciano il lavoro e stanno a casa, mentre gli uomini lavorano tutto il giorno". Ma davvero? Imbecille. 

(E, no, NON ho accettato il posto).

DaCosmopolitan UK