Ogni giorno mandi e ricevi decine (se non centinaia!) di email. Che tu scriva a un cliente, a un collega, a un datore di lavoro scrivere una email con cura è un biglietto da visita importante, che la dice lunga sul tuo modo di porti, oltre che una forma di rispetto verso chi la riceve e ti dedica del tempo. 

«Se per di più la tua email contiene una richiesta è imperativo scegliere bene le parole ed evitare questi 3 errori, molto più comuni di quanto pensi. Evitarli ti porta dritta al risultato!» spiega Annamaria Anelli, business writer e autrice dell'ebook Scrivere Email, costruire relazioni. Tecniche per non finire nel cestino (Zandegù) ti svela come evitare i 3 errori più comuni.

1. Presenti il tuo curriculum con parole scialbe e senza grinta? 

Puoi fare di meglio, dai! Se devi mandare una email di accompagnamento al tuo CV che magari è in formato Europass, quindi standard e senza sussulti di passione, devi aggiungere un po' di sale. Scrivi come fosse il lavoro che hai atteso da tutta la vita (e magari lo è!):

  • Inizia con una breve frase che racchiude chi sei e perché scrivi a chi scrivi.
  • Fai capire che ti sei informata, prima, sulla posizione lavorativa alla quale aspiri e metti in luce perché tu sei la persona adatta.
  • Evita espressioni come spero che possiate darmi una possibilità.

Il segreto è usare proprio nelle primissime righe parole con un pizzico di personalità che aggancino l'attenzione di chi legge e va di fretta, sia che tu scriva alle Risorse Umane, sia al titolare o al manager della divisione in cui ti candidi. Le aziende sono fatte di persone! 

Ecco alcune formule vincenti, che vanno dritte al punto: 

Buongiorno, sono la responsabile commerciale che fa per voi e adesso vi spiego il perché. Dopo tre anni passati a tenere per mano 7 venditori, credetemi, so di cosa parlo. 

Oppure: 

Buongiorno! Ho 4 anni di esperienza come commessa e mi piacerebbe lavorare per la vostra azienda. Ho portato il mio CV nel negozio di via Tizio Caio a Roma, ne allego una copia per il vostro database. 

2. Prima di arrivare al punto stendi un tappeto di bla bla?

Rischiosissimo! Lo so che chiedere al capo di cambiare ruolo è facile come camminare sui cocci di bottiglia, ma tocca farlo, se vuoi crescere. Se gli riempi la testa di parole inutili prima di arrivare al dunque, stai sicura che smette di leggerti nel tempo di uno sbadiglio. Non vuoi partire subito con la richiesta, che ti sembra maleducato? Allora trasforma i convenevoli in un momento di aggancio emotivo e falli lavorare a tuo favore: 

  • Apri ricordando al capo che non sarebbe il tuo capo se molti anni fa non avesse voluto crescere anche lui.
  • Di' subito che cosa vuoi, non prenderla alla larga con il rischio di sembrare confusa 
  • Chiudi evitando parole astiose o lamentazioni: fai capire che se tu lavorerai felice, sarà tutta l'organizzazione a beneficiarne.

Il segreto è scegliere le parole con cura: evocative là dove parli al cuore; chiare, concrete e dirette là dove devi far capire quanto sei decisa. E di, di nuovo, un tocco di personalità, soprattutto nelle righe di aggancio iniziale.

3. Trascuri l'oggetto? Ahia! 

L'oggetto è la porta dell'email ed è il primo elemento su cui si sofferma l'attenzione di chi apre la casella di posta. È la discriminante per decidere se leggere subito o lasciar perdere. Vuoi che la tua email sia letta subito? Allora, evita oggetti generici, lunghissimi, fastidiosi o stile spam (sono quelli che contengono promesse mirabolanti e, poi, quando leggi le email, rimani delusissima).

Scrivi oggetti:

  • Chiari, cioè con parole concrete e semplici.
  • Sintetici, cioè con poche parole.
  • Diretti, cioè che parlino dell'argomento più importante della tua email.

Il segreto è la sintesi, è il saper cogliere l'attimo, quello in cui chi apre la casella di posta lancia l'occhio alla sfilza di oggetti e viene attratto da uno solo:

Ti insegno a truccarti come una diva del cinema, in mezz'ora.

Riesco a piegare 30 maglioncini in 10 minuti.

Cercate una brava barista? Ho un diploma di coffee master!

E per finire: evita come la peste le parole che usano tutti, i modi di dire e le frasi fatte. Mettici un po' di sale, fai vedere chi sei.