Immagina una serra gigante con dentro centiniaia di ragazzi, tutti concentrati a digitare sulle tastiere dei loro Mac, a gruppetti di 4 o 6 persone, o a confabulare in cerchio seduti sull'erba. Parlottano fitto fitto, qualcuno prende appunti: sono i partecipanti all'#HackTravel organizzato il 19 e 20 settembre da H-Farm, il campus di incubazione e accelerazione di start up fondato 10 anni fa a Roncade, in provincia di Treviso, che sforna ogni anno decine di app, piattaforme, start up. Tra di loro girano dei ragazzi con la maglietta verde: sono i mentor, che li aiuteranno a sviluppare i brief delle aziende.

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Ma cos'è esattamente un hackathon? È una maratona di programmazione. In genere c'è un tema, ci sono aziende del settore che hanno bisogno di rinnovare la loro anima digitale, la loro presenza sui social, migliorare la customer experience dei loro clienti, fidelizzarli con un programma di loyalty, proporre meglio i propri servizi, etc... Gli obiettivi possono essere innumerevoli, il mezzo con cui l'hackathon cerca di raggiungerli è lo sviluppo di una piattaforma. Mettendo all'opera tante menti brillanti, in un tour de force intellettuale, ci sono più chance di trovare l'idea che spacca!

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Come funziona. L'organizzatore dell'hackathon fa una call, una chiamata alle armi, attraverso i propri canali web e social. Le aziende passano un brief sul quale i partecipanti si devono misurare. L'hackathon dura 24 ore filate, compresa la notte, durante le quali i gruppi devono tirare fuori un'idea, darle forma con un mock-up (ovvero una simulazione grafica) e convincere il cliente con un pitch (una presentazione) di 3 minuti. La notte è lunga, un pisolino è consentito, ma in genere si cerca di tenersi svegli con qualsiasi mezzo a disposizione...

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Chi può partecipare? Tutti! In particolare se hai una formazione nel campo IT, marketing, design. Le figure più richieste sono i developer e gli UX designer. Le squadre sono composte in genere da almeno un programmatore, un grafico e una persona che ne sa di marketing. L'iscrizione di solito è gratis. Ci si iscrive via web e ci si presenta nel giorno stabilito, meglio se già in gruppo, altrimenti si possono trovare sul campo le figure mancanti.

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Cosa ci guadagni? Leggi qui sotto i 5 motivi per partecipare: i vantaggi sono tanti, ma c'è anche qualche aspetto delicato da considerare: in genere ogni hackathon ha un regolamento che stabilisce che fine farà la tua idea, se e quanto verrà ricompensata l'idea della squadra vincitrice, se dovrai cedere i diritti di utilizzo alla società che organizza l'hack (o all'azienda). Informati prima su quali sono i termini e le condizioni di partecipazione, per capire se ne vale la pena.

Come fai a sapere quali sono i prossimi hackathon? Il sito hackathon.it segnala gli hack in tutta Italia. H-ack.com segnala gli hackathon organizzati da H-Farm. ItaliaStartUp.it segnala hack organizzati direttamente dalle aziende. Sui social segui l'hashtag #hackathon o crea un Google Alert per intercettare i prossimi hack, anche all'estero.

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Sei incuriosita? Allora ecco 5 buoni motivi per buttarti nella mischia!

1. Ti fai notare dalle aziende. L'hackathon è una grande opportunità per conoscere i responsabili delle aziende nel settore in cui ti piacerebbe lavorare. Hai un confronto diretto con i manager ed è l'occasione buona per allungare il tuo CV o fare quattro chiacchiere davanti a un caffè (il caffè non manca mai a ogni hack che si rispetti!).

2. Fai nuove amicizie. Conosci centinaia di ragazzi con cui hai una naturale affinità elettiva. E mentre ti confronti con i tuoi compagni di squadra potresti avere un colpo di fulmine professionale: se la vostra idea vince, l'incubatore potrebbe proporvi un'accelearazione e a quel punto vi trovereste a lavorare insieme, stavolta facendo molto sul serio. Perciò guardati intorno e vai a conoscere anche i ragazzi di altre squadre: tra di loro potrebbero esserci i tuoi nuovi business partner.

3. Impari a collaborare. Se stai ancora studiando e non hai ancora messo piede nel mondo del lavoro, l'hackathon è un corso accelerato di collaborazione. Il lavoro in team con una deadline così stretta è una buona palestra perché impari a "pensare veloce" e a integrare le tue idee con quelle dei tuoi compagni di squadra.

4. Ti diverti un sacco. Durante l'H-ack sono stati serviti decine di hamburger e centinaia di tranci di pizza. All'ora della merenda è passato il carrettino dei gelati. Verso l'1 di notte, per spezzare l'abbiocco, i mentor hanno organizzato dei challenge divertentissimi. Verso le 2 è iniziato un pigiama party a sorpresa. Insomma non c'è proprio il tempo di annoiarsi...

5. Fai networking. Dopo l'evento ti resta la sensazione di essere stata al posto giusto, al momento giusto. Durante l'hack in genere le aziende tengono delle conferenze che ti fanno capire il mercato e le opportunità del settore. A volte intervengono le start up per presentare le loro idee innovative. Alla fine puoi restare in contatto (anche su LinkedIn) con i manager e gli startupper che hai conosciuto lì. Un'occasione d'oro per iniziare a prendere contatti.