Sara Abbate ha 36 anni e vive a Roma. Da sempre innamorata del mondo beauty, ha trasformato la sua passione in un lavoro ed è diventata creatrice di cosmetici green attraverso il suo sito Tailored Beauty-Double B. Anche tu sei interessata a far decollare un tuo business in questo settore? Fatti ispirare dalla sua storia e segui le sue dritte.

Com'è nata la passione per i cosmetici green?

«Per puro caso: un pomeriggio ho cercato su Google tutti gli ingredienti della crema viso che usavo (prescritta dal dermatologo e comprata in farmacia): un orrore! Era piena di componenti chimici che, nel migliore dei casi, facevano male all'ambiente oppure alla mia pelle, e nel peggiore erano dannosi per entrambi. Continuando a cercare ho scoperto il mondo dell'autoproduzione di cosmetici, ho ordinato online le materie prime e ho iniziato la mia avventura nel mondo dello "spignatto", così chiamo la fase creativa».

Qual è stata la tua prima crema autoprodotta?

«Una crema mani molto ricca, che ho realizzato per mio padre: fa sempre mille lavori di bricolage e aveva le dita dalla pelle screpolata e ruvida, così gli ho preparato questa bomba idratante a base di burro di karité, olio di riso, vitamina E e acido ialuronico. Ho voluto creare un'emulsione ad assorbimento rapido, perché si sa che in genere gli uomini detestano sentire le mani unte ed è così che è nata la Crema mani Double B, che io definisco "a prova di smartphone" perché si assorbe subito e non lascia tracce sul touchscreen del telefonino».

La parte più bella del tuo lavoro?

«Occuparmi di ogni cosa in prima persona. Sto facendo tutto da sola, anche sul piano finanziario: fa paura, ma è anche una grandissima soddisfazione! Ho fondato Double B, ho trovato un laboratorio chimico cosmetico che producesse e testasse le mie formule e adesso seguo tutto il processo: dalla scelta degli ingredienti alla grafica del packaging, dalla gestione del sito e del blog alla strategia editoriale dei canali social. Una fatica pazzesca, ma mi diverto un mondo».

Come hai fatto a trasformarlo in un business?

«Ho buttato giù un business plan che mi aiutasse a capire se la mia idea fosse sensata: ho studiato i dati relativi al mercato della cosmesi green, fatto un piano di marketing per analizzare il mio target potenziale e cercato di capire se per dare vita a Double B i miei risparmi sarebbero bastati. Una volta che ho avuto chiara la situazione, si trattava solo di metterla in pratica».

Hai avuto difficoltà burocratiche?

«La difficoltà maggiore è stata quella di trovare un laboratorio chimico cosmetico che producesse le mie formule: la produzione artigianale non è consentita in Europa e tutti i prodotti cosmetici per tutelare il consumatore devono essere realizzati e confezionati all'interno di laboratori sterili, con tecnici specializzati che sappiano maneggiare le materie prime. Dopo una lunga ricerca ho trovato un laboratorio certificato ICEA per la produzione di cosmetici bio e vegan e con loro lavoro benissimo».

Che consiglio dai a una ragazza che vuole fare come te?

«Le consiglierei di seguire la pancia e di non farsi scoraggiare da quella odiosa vocina che abbiamo tutte nella testa e che ti dice "Non sei abbastanza in gamba per...". Io ho avuto mille dubbi e paure, ma poi mi sono detta che non ero la prima e di sicuro nemmeno l'ultima a trasformare un sogno in realtà. E il fatto di aver studiato Relazioni Internazionali invece di Chimica non doveva essere una scusa per non provarci. È vero che la realizzazione delle creme deve essere seguita da professionisti (a questo serve il laboratorio!), ma è anche vero che Sir Richard Branson non faceva il pilota di aerei prima di fondare la Virgin!».

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