L'Image Consultant è il professionista che mette le proprie capacità al servizio di chiunque voglia migliorare la propria immagine per piacere di più a se stessi e agli altri, sia in campo privato che professionale. Per immagine si intende non solo il look o l’aspetto fisico, ma anche l’atteggiamento e i comportamenti: tutti elementi che ci permettono di comunicare all’esterno quella che è la nostra vera personalità, scoprendo ed esaltando i nostri punti di forza. All’estero e in Italia la figura professionale dell’Image Consultant è rappresentata dall’AICI – Association of Image Consultants International, che si pone l’obbiettivo di diffondere la conoscenza di questo mestiere tra il pubblico e offrire agli associati del settore continui percorsi formativi d’eccellenza. Se sei interessata a una carriera in questo campo, abbiamo chiesto dei consigli a Fabiola Franceschi, Image Consultant e Presidente di AICI Italy Chapter.

Oggi si parla spesso di Image Consulting: in cosa consiste questo lavoro?
«Tutti noi ci preoccupiamo della nostra immagine. Siamo attenti al nostro aspetto e cerchiamo di soddisfare contemporaneamente due bisogni: quello di piacere a noi stessi e quello di piacere agli altri, sentendoci a nostro agio. La Consulenza d’Immagine aiuta le persone a soddisfare queste due esigenze attraverso un percorso di miglioramento personale. E non si esaurisce nel modo di vestire, ma arriva a toccare ambiti quali il modo di parlare, e la gestualità. AICI sintetizza in ABC le sfere di intervento della Consulenza d’Immagine: Appearence – Behaviour – Communication (aspetto, atteggiamento, comunicazione). Il Consulente d’Immagine è quindi un professionista che fornisce al cliente gli strumenti per valorizzare la propria immagine sia a livello personale, sia a livello professionale. Andando a scoprire più da vicino come lavoro un Consulente d’Immagine, una delle tecniche usate è l’analisi colorimetrica della persona con cui si determinato i colori amici: quelli che si armonizzano meglio con i colori personali (occhi, capelli, carnagione) e che danno luminosità, un aspetto più giovane, sano e riposato in modo veloce, naturale e sicuramente meno costoso di un lifting! L’analisi della figura, invece, permette alle persone di comprendere meglio la propria struttura fisica, al di là della taglia, e individuare le linee guida che valorizzano i punti forti e minimizzano quelli deboli. E per non dimenticare l’ambito professionale, i consigli di un Consulente d’Immagine specializzato arrivano a coprire l’area del public speaking e della business etiquette. Insomma la Consulenza d’Immagine è una professione con diverse possibilità di specializzazione e differenti aree di intervento».

Perché oggi quella dell'image consultant è una figura molto richiesta?
«È vero, ultimamente si sente parlare tanto di consulenza d’immagine e tante sono le persone che desiderano farne una professione. Ma spesso si parte da un erroneo presupposto: si crede che sia sufficiente avere gusto, consigliare con successo le amiche, conoscere le ultime tendenze e che per queste nostre capacità troveremo solo clienti “top” disposti a pagare centinaia di euro l’ora per fare shopping nei quadrilateri del lusso. Ma questa in realtà è una visione distorta della professione. Per fare il consulente d’immagine occorrono infatti talento e tanto studio. I servizi poi si indirizzano a tutte le fasce sociali e a tutte le professioni: liberi professionisti, casalinghe che vogliono sentirsi meglio, neolaureati che devono dismettere gli abiti, soprattutto mentali, degli studenti per iniziare la loro vita di giovani professionisti. Ma anche aziende che chiedono alla propria rete vendita maggior efficacia nel rappresentarla, che vogliono dare al proprio management strumenti diversi per interagire con i propri collaboratori, che desiderano instaurare migliori relazioni con i loro interlocutori. Molti invece credono che sia un servizio riservato solo a coloro che hanno un’immagine pubblica: attori, politici, personaggi televisivi».

Quali studi consigliate per prepararsi a questa professione?
«In prima istanza ci sono le tecniche base: colorimetria, lo studio morfologico del viso e della figura, l’analisi degli stili, beauty care, personal shopping. E poi naturalmente ci sono le diverse aree di specializzazione: immagine donna, immagine uomo, comunicazione, public-speaking, look per la sposa, etichetta e bon ton, business image. L’offerta formativa è piuttosto variegata. Come Associazione non possiamo e non vogliamo consigliare specifiche accademie o scuole. Quello che possiamo suggerire è di verificare che il docente sia un Consulente d’Immagine professionista e non soltanto un professionista, anche se di successo, in ambito moda; analizzare i programmi nel dettaglio e, se possibile, avere dei feedback da chi magari ha già frequentato quel corso perché. Ma oltre alle competenze tecniche è necessario avere anche conoscenze di marketing, informatica, pianificazione e organizzazione, budgeting. Non c’è spazio per improvvisazione e superficialità. Siamo dei professionisti a tutto tondo. Come un avvocato o un geometra».

Al di là delle competenze, quali sono le qualità e doti personali necessarie in questa professione?
«Il Consulente d’Immagine prima di tutto deve saper ascoltare, comprendere le esigenze della persona che chiede un suo intervento. Aiutarlo a formulare i suoi obiettivi. In un ambito così intangibile non è sempre facile definire quali siano. Deve anche esprimersi in modo corretto, perché quello che per i nostri clienti sono “difetti” per noi sono “caratteristiche”. Un Consulente d’Immagine lavora sempre in assenza di giudizio e il nostro cliente lo deve percepire chiaramente. Il Consulente d’Immagine consiglia, suggerisce, prospetta e spiega le ragioni di queste proposte, non ingiunge. Aiuta la persona a sperimentare le cose nuove, a comprenderne lo spirito, e a valutarle in modo funzionale alle analisi svolte, agli obiettivi concordati, e alla personalità del cliente/della cliente».

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