La loro idea geniale? Ricavare dagli scarti delle arance una fibra tessile, ridando nuova vita a ciò che altrimenti sarebbe finito nella spazzatura. Enrica Arena (nella foto) e Adriana Santanocito, fondatrici della startup Orange Fiber, sono le vincitrici della prima edizione italiana di Elle Impact2 for Women, il premio internazionale che valorizza le imprese sociali delle donne. Promossa da Elle Italia e Comptoir de l'Innovation, società globale di social investment, insieme a Gruppo Intesa San Paolo, l'iniziativa ha l'obiettivo di incoraggiare le soluzioni più all'avanguardia per un'economia sostenibile create dalle donne, supportandole grazie a finanziamenti e consulenze personalizzate. 

A valutare le imprese selezionate da Elle Impact2 for Women è stata una giuria di eccezione presieduta dal direttore di Elle Italia Danda Santini e composta da Roberta Cocco (direttore Corporate social responsibility e National development Microsoft), Paola Dubini  (direttore del corso di laurea in Economia per le Arti, Cultura e Comunicazione e docente senior area Strategia alla SDA Bocconi), Elena Jacobs (responsabile Servizio Corporate Image Intesa Sanpaolo) e Angela Missoni (imprenditrice e direttrice creativa Missoni). 

Le ideatrici di Orange Fiber, scelte tra le fondatrici di 5 startup finaliste, si sono aggiudicate 5mila euro, oltre a una serie di strumenti per sviluppare il proprio business messi a disposizione da Intesa
Sanpaolo
Start-Up Initiative.  E l'avventura di Adriana ed Enrica è solo all'inizio: Orange Fiber rappresenterà l'Italia al concorso internazionale di Parigi insieme a proposte provenienti da Paesi di tutto il mondo. 

Ma da dov'è nata l'idea di Orange FiberTutto è cominciato nel 2012 quando Adriana, che è di origine catanese, stava lavorando alla sua tesina finale del corso di moda presso l'Agenzia formazione orientamento lavoro (Afol) di Milano Metropolitana. Il suo progetto riguardava appunto un processo  per produrre tessuti innovativi e sostenibili a partire dai sottoprodotti della spremitura degli agrumi. Processo che Adriana ha inventato e brevettato collaborando anche con il Politecnico di Milano. Da lì alla creazione di Orange Fiber, insieme all'amica Enrica Arena che si è occupata fin da subito di project management e comunicazione, il passo è stato breve.  

Nel 2014 le due startupper hanno creato i prototipi di tessuto e nel 2015 hanno prodotto i primi campioni: simile alla seta e "supervitaminica", la fibra Orange Fiber può essere colorata e stampata come qualsiasi altra. Il loro obiettivo ora è creare un tessuto sostenibile che soddisfi anche i brand della moda più esigenti. Il prossimo step dichiarato? Arrivare a riutilizzare le oltre 700.000 tonnellate di scarti che l'industria di trasformazione degli agrumi produce ogni anno in Italia presentando entro quest'anno una collezione di capi realizzati insieme a un brand del fashion che condivida gli stessi valori.   

Il premio della prima edizione di Elle Impact2 for Women Italia, dunque, è altamente meritato, tanto più che il core business virtuoso di Orange Fiber è esportabile in tutto il mondo. Grazie alla sua tecnologia brevettata, infatti, ogni Paese con una larga produzione di agrumi potrà ottenere una materia prima innovativa da un sottoprodotto industriale che in questo modo contribuisce a smaltire, e in più soddisferà la crescente richiesta di cellulosa per uso tessile (derivate da legno, canapa e bambù) senza sfruttare le proprie risorse naturali.


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