Da pochi mesi è online HOPSTOK, una piattaforma web business to business (cioè rivolta agli addetti ai lavori) che permette ai negozi di riassortire il magazzino e smaltire l'invenduto "scambiandosi" i capi. L'idea è venuta a Giulia Ruggi e Luca Vannucci, 29 e 32 anni, entrambi di Lucca. 

Giulia ha studiato Economia all'università di Bologna e dopo essersi laureata alla specialistica, ha lavorato in una multinazionale come Project Manager. Dopo aver frequentato un master in Web Marketing ha lavorato un anno come consulente freelance e ha ritrovato l'amico Luca, laureato in Informatica, con un'esperienza lavorativa in un negozio di abbigliamento multimarca. Luca ha raccontato a Giulia la sua idea per smaltire la merce invenduta dei negozi di abbigliamento ed effettuare riassortimenti, un'idea nata proprio dalla sua esperienza in negozio. 

Quali sono i capisaldi del tuo background che ti hanno aiutata a sviluppare la tua idea?

«Per poter avviare un'impresa, nel mio caso, è stato molto utile aver avuto una precedente esperienza in un'azienda. Lavorare in un'azienda già strutturata ti consente di apprendere metodologie e capire come ci si rapporta in un contesto lavorativo.»

Com'è lavorare in una startup? 

«L'ambiente startup è molto diverso ovviamente, molto orizzontale e con dinamiche destrutturate; ma nella mia esperienza è stato molto utile conoscere le best practice e cercare di organizzare al meglio il lavoro mio e del team. In una startup tutto succede molto velocemente e le cose da fare sono sempre tantissime. Per questo è fondamentale saper organizzare il lavoro ed avere un modello a cui tendere.»

Per imbarcarsi in questa avventura serve carattere...

«Personalmente sono sempre stata una persona molto ambiziosa, determinata e molto curiosa e queste caratteristiche mi hanno sicuramente aiutato ad affrontare questo percorso. Bisogna essere sempre disposti ad imparare da tutto e da tutti: solo così si colgono le opportunità. Sicuramente i miei studi di economia e direzione aziendale rivestono un ruolo fondamentale nel mio lavoro giornaliero perché, anche se all'università affronti tutto solo a livello teorico, sapere cosa sono certe cose e sapere come affrontarle aiuta molto.»

Un passo falso o un momento di stallo che ti hanno insegnato qualcosa per migliorarti?

«La più grande sfida e la componente più importante nella vita di una startup è sicuramente il team. Spesso capita, a causa della velocità e necessità di fare, o a causa dell'inesperienza, di coinvolgere persone che non rispecchiano la vision del progetto o persone non adatte a ricoprire certi ruoli. Un momento di stallo per HOPSTOK è stato appunto legato ad un errore di valutazione di questo tipo che ci ha rallentato, ma da cui abbiamo imparato molto.»

A una ragazza che coltiva un grande sogno consigli un'esperienza in azienda prima di buttarsi nella sua impresa? 

«Ecco i 3 consigli che mi sento di dare a chi vuole iniziare un percorso imprenditoriale: 

1) Non avere paura! Il cambiamento fa paura, il rischio fa paura, lasciare un lavoro fa paura. Ma se hai analizzato bene la fattibilità della tua idea, non riesci a pensare ad altro e sei felice quando lavori al vostro progetto, buttati. La vita è una! 

2) Cerca persone intelligenti di cui fidarti, da inserire nel team. Non smettere mai di farlo, forniscigli una vision e impegnati a creare un bell'ambiente di lavoro. Avere al tuo fianco persone che credono nel progetto quanto te e che sono felici di farne parte è il tuo più grande vantaggio. 

3) Non temere di parlare della vostra idea. Il confronto e il feedback è importantissimo, soprattutto all'inizio. Meglio sapere prima se la tua idea può funzionare e quali sono le criticità, che persone non emotivamente coinvolte vedono e magari tu no. Se hai paura che "ti rubino l'idea" (tranquilla, è difficile che succeda), svela quanto basta, senza esporti troppo. Good luck!»