Barbara Casalaspro è una torinese con il sole dentro. Ha due bimbi e un lungo curriculum che unisce gli studi artistici a quelli di marketing. Appassionata di libri gialli, di cinema, cucina orientale e viaggi "zaino in spalla" è un vero vulcano di idee! E non è un caso che Barbara ha ideato Byhand, una mostra mercato di moda indipendente e autoprodotta dove trovare capi e accessori unici a tiratura limitata. La prossima edizione sarà a Torino dal 27 al 29 novembre a Palazzo Saluzzo Paesana. Le abbiamo chiesto qualcosa del suo lavoro, per scoprire cosa c'è dietro il successo di una donna creativa: una donna al top!

Che cos'è per te il successo?
È una sensazione. Un mix interiore di emozioni, libertà, amore, scelte, relazioni, rispetto, esperienze, soddisfazioni. Uno stato che va costantemente alimentato, con tanta ironia. È quando l'ideale e il reale si sfiorano e si rincorrono continuamente. È sapersi godere il percorso.

Come organizzi la tua giornata lavorativa?
La mia giornata lavorativa ideale inizia sempre con l'andare a dormire, la sera prima, sapendo cosa dovrò fare il giorno dopo: pianifico le attività (anche se spesso non riesco a seguire il programma completo) perché mi aiuta a dare una forma e un'impostazione al tempo. Non c'è nessuno che mi imponga orari o scalette. Questo è molto positivo, ma può essere anche catastrofico senza organizzazione e disciplina. Conosco i miei punti deboli e cerco di proteggermi il più possibile. Avendo attività e progetti di varia natura e una vita privata molto intensa con due bambini piccoli, mi piace rispettare una routine quotidiana che mi garantisca, ogni giorno, di riservare tempo sicuro e totalmente dedicato alle priorità. Il mattino è un buon momento per lavorare senza interruzioni, commissioni o tentazioni. Sono le ore in cui lavoro meglio. E le dedico alle attività di ricerca e di scrittura. Il pomeriggio è per le mail, le telefonate, il contatto col mondo esterno (e gli imprevisti). La chiave, per me, è rispettare uno schema: c'è qualcosa di magico e di rituale nella ripetizione.

A chi ti ispiri ogni giorno per il tuo lavoro?
Non mi ispiro a nessuno in particolare. Sono molto affascinata da figure femminili forti, intelligenti e anticonformiste come Rita Levi Montalcini o Coco Chanel. Visionarie e geniali donne che hanno dato un senso profondo alla loro vita, convinte dei valori che portavano avanti contro barriere e stereotipi, regalando al mondo scoperte fondamentali o penetrando le menti e gli animi con emozioni, novità e bellezza. Rappresentano grandi esempi e moniti. Credo che l'ispirazione sia ovunque e che passi attraverso l'emozione e l'intuizione, nei rapporti con le persone, nella musica, nell'arte, nella moda, nei libri, nel cinema, nel cibo, nei viaggi. Cammino moltissimo e osservo. I luoghi, le persone e quello che fanno, come parlano, le loro idee, sono fonti inesauribili. Sono molto curiosa, faccio e mi faccio tante domande. Mi ispira tutto ciò che che mi comunica qualcosa di bello e di nuovo. E mi piace molto entrare nel mondo creativo accompagnata da qualcuno (un artista, un amico, un collaboratore) per poi proseguire, grazie ai loro punti di vista, esterni e improvvisi, per la mia strada, con orizzonti più ampi.

Come hai scoperto il tuo talento?
Da bambina e da ragazza ho viaggiato molto con i miei genitori. Durante questi viaggi, che sono stati la migliore scuola che esista, amavo molto ricercare botteghe, studi, piccole realtà, contenitori di oggetti da mettere nella mia valigia del mondo. Selezionavo con molta cura ciò che per me era speciale e significativo dal punto di vista estetico, emozionale ed esperienziale: pezzi unici o piccole produzioni che avrei potuto trovare solo lì, in quei luoghi, e che avrei potuto avere solo io, o quasi. Oggetti che parlavano di storie e di mani che li avevano fatti con amore e bellezza, tempo e ricerca.

Quanto ti influenza Torino, la città in cui vivi?
Penso che tra una persona e il luogo in cui vive si crei un'empatia naturale, anche se molte volte inconscia, poco consapevole. Torino mi influenza moltissimo. È un macro-organismo di cui sono ospite, e di cui mi nutro. La vivo prevalentemente a piedi, la osservo, la respiro, e ci sono luoghi e abitudini irrinunciabili, che mi legano a lei e volgono le mie giornate in meglio. Sento un'infinita poesia che si sprigiona da questa città elegante e popolare, solare e noir, enigmatica e bella da mozzare il fiato. Una poesia che raggiunge il suo più alto grado d'espressione in autunno, quando le ombre si allungano, la natura è in convalescenza e i cieli sono limpidi e gonfi di aria frizzante, di un blu struggente.

Hai una frase mantra che ripeti spesso?
Ho due mantra che mi accompagnano da molti anni nella vita: Less is more e Think global, act local.

Cosa fai per superare un blocco creativo?
Stacco e faccio qualcosa di manuale. Metto in ordine, faccio piccoli lavoretti in casa (quelli che attendono da mesi), giardinaggio. Qualcosa di pratico, che focalizzi la mia attenzione e mi rilassi. Oppure esco, cammino all'aria aperta. Mi aiuta a far girare i pensieri in un altro modo.

Che cosa ti dà il buonumore?
Una giornata di sole, vedere i miei bambini ridere, una serata con gli amici, un nuovo progetto da affrontare.

Il viaggio più importante che hai fatto?
È stato un viaggio che ho fatto da sola in India del sud, dopo la laurea. Sono partita con un biglietto aereo open, uno zaino leggero e lo stato d'animo di una nuvola, che si fa trasportare. È stato molto importante perché è stato un periodo totalmente dedicato a me stessa. Una sorta di rito d'iniziazione a un nuovo evo della vita. È stata un'esperienza molto formativa durante, ma soprattutto dopo. Osservare da lontano ciò che conoscevo mi ha permesso di ripercorrere la mia esperienza e di vederla con altri occhi. E sono tornata a casa con nuove energie e motivazioni verso l'azione e il cambiamento. I Paesaggi, i suoni, gli odori, i sapori, i volti, gli scorci, i tempi mai provati prima. E quello che sono diventata, grazie a loro. Lo scambio tra ciò che ho portato e quello che ho raccolto. Questa, per me, è la vera essenza di un viaggio.

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