Poche persone hanno la fortuna di imboccare subito la strada professionale giusta appena finiti gli studi. A volte, ritrovarti a fare un lavoro che assolutamente odi è il passo necessario per ottenere gli obiettivi di carriera che desideri davvero. Altre volte, hai bisogno di pagare l'affitto. Per fortuna, qualunque sia la ragione che ti ha bloccato in una trappola che ti sta succhiando l'anima, sappi che esistono almeno nove modi per evitare di essere infelice.

1. Considera la sofferenza come un rito di passaggio

«Le persone che hanno fatto carriera ripensando ai compiti noiosi che hanno dovuto sbrigare durante la "gavetta", spesso si rendono conto che in realtà sono stati loro utilissimi, perché è grazie a queste odiose incombenze che sono arrivati dove sono oggi», spiega Jennifer J. Deal, ricercatrice e autrice dell'ebook What Millennials Want from Work. «Certo, lo capisci con il senno di poi perché al momento sembra tutto orribile». La studiosa racconta che lei stessa all'inizio della propria carriera, durante il post-dottorato, è rimasta incollata allo schermo di un pc giorno dopo giorno a gestire un database. A nessuno piace un lavoro simile, ma senza quell'esperienza, non avrebbe avuto le qualità per la sua attuale posizione di ricercatore senior presso il Center for Creative Leadership.

2. Tieniti impegnata e partecipa

«Se aspetti solo l'ora di tornare a casa la frustrazione da-lavoro-insopportabile non farà che salire alle stelle, per non parlare della noia», dice Chip Espinoza, ricercatore e autore del libro Millennials @ Work. Questo atteggiamento, infatti, ti trasmette un senso di alienazione rispetto al lavoro e ti impedisce di capire che, in realtà, se partecipi in modo attivo in ufficio puoi imparare anche molte cose e perfino cambiarle in meglio.  Se ritieni di essere sottovalutata, prendi l'iniziativa e chiedi al capo se c'è un progetto di cui potresti occupare. Se invece ti senti proprio bloccata nel posto sbagliato, cerca di vivere le tue frustrazioni quotidiane come occasioni per praticare la pazienza, una dote necessaria per qualsiasi carriera di successo. Tutti i percorsi, anche quelli più vincenti, comportano dei momenti di impasse. Se dunque punti in alto, è bene che inizi a imparare a resistere. Non rimuginare sulla tua situazione del momento è il primo passo da compiere.

3. Iscriviti a un corso di aggiornamento

Se ti iscrivi a un corso di formazione per dipendenti potresti migliorare la dura arte di gestire  la tua attuale situazione. Capire come affrontare i problemi pratici legati al lavoro, infatti, secondo una ricerca dell'Università dello Iowa (Usa), può anche ridurre il senso di impotenza che ti porti a casa tutte le sere. 

4. Fai più chiarezza su ciò che ci si aspetta da te

Forse pensi che il tuo capo è troppo esigente oppure non hai idea a quali compiti dovresti dare la priorità: in entrambi i casi, ti conviene chiedere un incontro con il responsabile di livello superiore per chiarirti le idee. «Il boss presumibilmente necessita che il lavoro venga fatto», dice Deal. «Dunque, la questione è: per quando ne ha bisogno e che livello di qualità si aspetta?». Prova a iniziare il discorso così: «Ci tengo a fare tutto il necessario e in modo rapido: mi può dire cosa ha la priorità? E con quale sequenza desidera il resto dei compiti?». Se la mole di lavoro è tanta e il tempo è poco, Deal consiglia di mettere le mani avanti spiegando al boss che non essendoci molto margine i risultati potrebbero non essere così stellari, ma tu farai del tuo meglio. Oppure chiedi se è possibile delegare o ritardare altri impegni. «L'obiettivo è fargli capire che sei una persona strategica che sa ottimizzare l'uso del tempo, e non che sei pigra», avverte Deal.

5. Sospendi il giudizio sul boss difficile 

«A volte un boss è più incline a interferire sul tuo lavoro rendenti la vita un inferno se chi ti ha preceduto in quell'impiego si è dimostrato scarso e inefficiente oppure se a sua volta è sotto pressione da parte del suo super capo», osserva Deal. In questi casi, ti conviene non prenderla sul personale. Ma può anche accadere che le cose vadano male soltanto perché il tuo datore di lavoro non è riuscito a spiegarti in maniera efficace cosa vuole da te. Se è così, chiedigli dei chiarimenti. 

6. Fatti degli amici

Secondo uno studio dell'Università della Georgia (Usa) avere relazioni positive con i colleghi rende più motivati al lavoro. Essere gentile con le persone con cui condividi l'ufficio potrebbe far sì che la tua settimana lavorativa diventi molto più divertente.

7. Trova il modo di sentirti utile 

«Che si tratti di mettere a frutto le tue capacità comunicative nel corso di una riunione o di risolvere problemi come evitare con gentilezza che un collega eccessivamente loquace deconcentri il team, la sensazione di aver fatto qualcosa di utile può trasformare anche l'incarico più umile in un'impresa gratificante», dice Deal.

8. Diventa una insider 

«Ogni posto di lavoro ha le proprie regole non dette», osserva Deal. «Se sei appena arrivata, puoi risparmiarti un sacco di sangue marcio se chiedi a un collega che è lì da tempo qualche dritta su come comportarsi in sintonia con il clima aziendale». In altre parole, a quante mail si aspettano davvero che tu risponda dopo l'orario di lavoro? È visto di buon occhio portarsi ogni tanto un po' di pratiche da  evadere a casa? Per pranzo di solito si esce per mangiare al bar o nei ristoranti convenzionati o la maggior parte dei dipendenti manda giù un panino alla scrivania?

9. Sii professionale (ed evita di lamentarti)

Piagnucolare o sfogarti davanti al tuo capo e ai colleghi su quanto sei stressata e scontenta è controproducente per tutti a iniziare da te stessa», avverte Deal. Certo, la tentazione c'è. Soprattutto se la tua insoddisfazione è condivisa. Ma diversi studi dimostrano che lamentarsi non solo non serve, ma fa stare ancora peggio, mentre è molto più benefico cercare di gestire lo stress in modo più consapevole. Vomitare il tuo malessere sugli altri ti rende ancor più negativa e, oltretutto, la tua professionalità ne rimane danneggiata. Meglio trovarti un amico con cui parlare dei tuoi problemi fuori dagli orari di lavoro. Oppure, se stai davvero soffrendo molto, ti conviene rivolgerti a uno psicoterapeuta o a un gruppo di sostegno.

Nella foto: Cameron Diaz, nel film Una Cattiva Maestra, quanto odiava insegnare? Eppure poi ha cambiato idea...

DaCosmopolitan US