1. Il lavoro freelance è una caratteristica dei Millennials e quindi molto probabilmente sarà anche il tuo. Che tu sia un'insegnante di yoga, una segretaria, una copywriter o una dogsitter, insomma qualsiasi sia la tua professione, è alta la probabilità che tu diventi freelance con o senza partita Iva. E questo perché il mercato del lavoro non è più lo stesso da tempo e se sei nata dopo il 1980 hai sperimentato che, a dispetto di qualsiasi Job Act, le aziende assumono meno. Il lavoro da libero professionista è anche una conseguenza della sharing economy, dove l'imperativo è la condivisione, in pratica si affittano beni e servizi da altri e si mettono a propria volta in affitto le competenze, i talenti e anche i propri beni. E non è un caso se, come afferma la Kauffman Foudation, il 54 per cento dei millennials è disposto ad aprire una propria attività.

2. Impari l'alfabeto dell'economia e della finanza anche se all'università hai studiato altro. E questo non perché un dipendente non debba o possa farlo, ma un freelance è costretto a farlo. Frequenti il commercialista come fosse un tuo parente, prendi confidenza con fatture, ricevute, 730. Gestire gli aspetti finanziari diventa parte integrante del tuo lavoro, con il tempo ti accorgi che non puoi lasciarla all'ultimo dell'anno o a una volta al mese, ma va gestita frequentemente al punto da inserirla nelle tue ore normali di lavoro (e considera che come freelance di solito tu non lavori 8 ore al giorno, ma sei attivo praticamente sempre).

3. Cambi il concetto di ferie. Non esistono più vacanze o weekend ma vere e proprie fughe dal lavoro. Chiariamo: non è necessariamente un male, è di fatto un cambio di prospettiva. Anche quando vai in vacanza al 90 per cento sei connesso, rispondi alle mail, alle telefonate di lavoro o a un'urgenza che arriva proprio il 15 agosto… Ma impari a gestire bene il tuo tempo e con l'esperienza sai ricavare del tempo per te e per i tuoi hobby, non per forza la domenica come un dipendente, ma ogni giorno della settimana potrebbe essere quello buono per il riposo. E se proprio vuoi chiudere la baracca, avvisi tutti via social che non ci sei e spegni connessione e cervello per un periodo di detox. Poi prendi il largo su una barca a vela o raggiungi il centro dell'Amazzonia, insomma un posto dove la connessione non c'è e non ti viene neppure la tentazione di sbirciare il cellulare. Ma potresti anche decidere di trasferire il tuo ufficio a Bali per due mesi, così lavori dove ti pare mentre conosci anche una cultura nuova. Ecco: è in questo senso che il concetto di ferie si trasforma completamente.

4. Sei sempre aggiornata perché devi essere altamente competitiva. Non puoi proprio permetterti di essere indietro con le skills. Al contrario, devi anticipare le tendenze che riguardano la tua professione per essere competitiva sul mercato del lavoro. E questo significa fare corsi e workshop o acquistare gli strumenti di lavoro tutto a tue spese.

5. Scopri che la collaborazione tra freelance è preziosissima. Non è solo perché si è tutti sulla stessa barca, ma confrontarsi con freelance del proprio e di altri settori, frequentare associazioni di categoria, seguire gli influencer sui social aiuta a crearti una rete di collaborazioni sulla quale contare. Per esempio con un collega freelance puoi scambiarti favori, clienti, opinioni. Si instaura un'atmosfera di grande condivisione che in effetti non ti fa sentire sola.

6. Più che sul sindacato conti su di te per far rispettare il tuo lavoro e farti pagare quanto meriti. Impari a conoscere bene la quantità di lavoro che puoi accettare e la qualità del tuo impegno. Dopo di ché impari a farle rispettare ai tuoi clienti chiedendo e a volte lottando per ottenere, ciò che ti spetta. Può capitare anche di avere un lavoro talmente strano che devi prima far capire il tipo di lavoro che svolgi per ottenere il rispetto che meriti.

7. Superi la tua riservatezza (almeno sul lavoro). E questo perché finito un progetto devi procacciarti un nuovo cliente e non puoi essere timida o startene sulle tue, devi uscire nell'arena, conoscere gente, presentarti agli altri. Devi diventare leader nel tuo settore e farti conoscere: apri un blog e gli account sui social che ti servono come Twitter o LinkedIn per diventare un punto di riferimento nel tuo settore. Mettere da parte riservatezza e timidezza ti servirà anche per il recupero crediti, perché è inutile: un freelance si troverà spesso a chiedere pagamenti che arrivano in ritardo.

8. Ti fai una pensione integrativa. O almeno pensi di farla il prima possibile. Seguendo un po' le leggi, e il tuo settore capisci che forse finché arrivi a 66 anni per la pensione qualcosa devi cominciare a farla ora. Banche e assicurazioni si sono mosse già da tempo offrendo diverse soluzioni, anche con importi mensili molto bassi che puoi gradualmente aumentare, così puoi affrontare anche tu la questione, in barba a chi dice che i giovani non pensano al futuro.

9. Il luogo di lavoro non è sempre lo stesso. La casa è il tuo ufficio, (e a proposito su questo sito C+B, casa più bottega, trovi tante dritte per te), ma è molto piacevole lavorare ogni tanto in uno spazio di co-working o, perché no, al parco purché arrivi la wi-fi.

10. Non hai i giorni di malattia. Ma questo non ti rende immune dall'influenza. Probabilmente lavori finché ti resta un briciolo di lucidità prima che la febbre ti stenda a letto, ma puoi contare su una rete di aiuti tra compagno, genitori e amici che coordini meglio di una direttrice d'orchestra.

11. Conosci bene il work life balance. La bilancia tra vita privata e lavoro è uno degli argomenti più caldi dei prossimi anni e fa parte della strategia europea del 2020 che, tra le altre cose, vuole innalzare il tasso di occupazione femminile in quei paesi europei, come l'Italia, dove è ancora basso rispetto al Nord Europa. Ma questo significa anche che il governo e le amministrazioni devono mettere mano a un'organizzazione che aiuti le donne a conciliare la vita familiare con quella lavorativa. Una freelance, nel suo piccolo, agisce sin da subito senza aspettare le istituzioni, anzi molto spesso si fa promotrice di start up che aiutano le altre donne a trovare questo equilibrio.

12. Il tuo modo di pensare cambia (in meglio) e diventi flessibile, resilente e creativa. Inventi modi sempre nuovi di cavartela nelle situazioni perché impari che le situazioni sono sempre diverse. Scopri che per fare un lavoro non esiste un solo modo, ma ce ne sono tanti. Sperimenti la tua capacità di trovare idee nuove sempre più creative e con il tempo diventi molto abile a farlo e ti diverti. Smetti di percepirti come precaria e ti senti una professionista del problem solving.

13. Quando non lavori non ti senti improduttiva ma sai goderti questo tempo. Vivi periodi di super concentrazione lavorativa, durante i quali se lavori da casa non ti vesti nemmeno e resti in pigiama per non perdere tempo. Per questo non esiste il senso di colpa per i momenti in cui hai meno da fare e ne approfitti per ideare nuovi progetti che all'inizio non sono neanche remunerativi.

14. Fai il lavoro che ti piace. La vita da freelance non è tutta rosa e fiori, le difficoltà sono tante anche perché, per quanto sia diffusa, società, istituzioni e aziende non sempre sanno andare incontro alle esigenze dei liberi professionisti. Se devi affrontare la vita da freelance, in barba a quanti dicono che in tempo di crisi devi fare il lavoro che ti arriva, scegli di svolgere una professione per la quale provi passione e sei disposta a fare qualche sacrificio in cambio di tante soddisfazioni. Perché se non sei stimolata a fare il tuo lavoro, se non ti svegli al mattino sapendo che quello che fai ti rende felice, non riuscirai nel tempo a superare gli ostacoli che incontri durante la tua vita lavorativa, per goderti fino in fondo la libertà di cui disponi.

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