Cari mamma e papà,

Il prossimo 26 ottobre ci sarà una doppia ricorrenza da celebrare: non solo compirò trent'anni, ma saranno trent'anni tondi tondi che viviamo insieme! Certo, mi scappa un po' la voglia di festeggiare se penso che voi alla mia età eravate già sposati, avevate una casa tutta vostra e due figli... Del resto, immagino che il fatto che io abiti ancora nella mia cameretta sia allarmante per voi almeno quanto lo è per me. A quest'ora dovrei avere un marito o, come minimo, un posto mio dove vivere, e pubblicare su Facebook le tappe fondamentali della mia vita. Ma si dà il caso che scovare un fidanzato sia più difficile che trovare il Sacro Graal. Inoltre, ho lasciato una carriera per iniziarne un'altra, il che significa che sono più felice, ma anche molto più povera di prima. Considerando che il prezzo medio di un appartamento in buono stato in una grande città come Milano è di e 300.000 e affittare un monolocale non costa meno di e 800 al mese, gli unici successi che posso permettermi di annunciare sono i punteggi ottenuti giocando a FarmVille. E non si tratta solo di me. Milioni di ragazzi come me, tra i 18 e i 34 anni, in Europa tardano a lasciare la casa dei genitori. In Gran Bretagna hanno perfino coniato una definizione per noi giovani adulti impossibilitati a lasciare il nido: clipped-wing generation, la generazione con le ali tarpate. Per questo ho deciso di scrivere non solo a voi che siete i miei genitori, ma a tutti i padri e le madri che ospitano in modo stanziale i propri pargoli fin troppo cresciuti. Per meglio preservare la nostra salute mentale, infatti, sarebbe il caso di stabilire alcune regole di base. Capisco la mentalità del "si fa così perché lo dico io", ma visto che non accenniamo proprio ad andarcene, credo sia arrivato il momento di instaurare un regime più democratico. Ecco la mia proposta.

LE REGOLE DELLA CASA

1. Quando vengono in visita i vostri amici, evitate di usarci come spunto per le vostre battute («Non so se riusciremo mai a sbarazzarci di lei»; «Abbiamo provato a buttarla fuori ma è tornata indietro di corsa» ecc. ecc.). E, per favore, non sentitevi sempre tenuti a spiegare come mai viviamo ancora con voi (selezionare l'opzione desiderata: «Ha avuto una brutta delusione sentimentale», «È ancora single», «Non guadagna abbastanza»). O almeno, abbiate l'accortezza di fare questi discorsi quando non siamo presenti! Perdonate se ci sfugge il lato umoristico della nostra crisi abitativa, ma per noi vivere coi genitori alla nostra età è un tasto delicato. Già ci pesa abbastanza doverci giustificare con ogni Roberto, Paolo e Andrea che incontriamo al primo appuntamento (non esiste conversazione per rompere il ghiaccio senza le fatidiche domande: «Dove abiti?» e/o «Con chi vivi?»). Almeno a casa nostra vorremmo sentirci immuni dai giudizi e dal senso del ridicolo,quindi siate gentili, non infliggete ulteriori colpi al nostro ego per farvi due risate con gli amici.

2. Se torniamo a casa tardi, o non torniamo affatto, non date sempre per scontato che siamo con un uomo. Sfortunatamente, il dating non funziona più come negli Anni Settanta: nel 2017 implica fare swipe a sinistra su Tinder mentre ti chiedi se sia venuto il momento di abbassare ulteriormente i tuoi standard. Quando chiedete con quell'aria ammiccante se ci stiamo vedendo con qualcuno di speciale, è più probabile che abbiamo fatto le ore piccole a casa di un'amica discutendo su qual è l'età esatta che fa scattare lo status ufficiale di zitella.

3. Questa cosa che fate sempre, ovvero scriverci per chiedere se dovete tenerci la cena in caldo… Be' ecco, continuate a farla. Dopo che ci si è attardate con i colleghi all'uscita dal lavoro è di conforto sapere che mentre gli altri vanno a distruggersi il fegato con pollo fritto e patatine in un fast-food, noi possiamo invece contare su un piatto di pasta col ragù fatto in casa. In cambio, promettiamo di non criticare la vostra cucina.

4. Se vi imbattete in una vostra amica che vi racconta che sua figlia si è fidanzata e ha appena comprato la sua prima casa, non c'è bisogno che ci riportiate la notizia tutti eccitati. Ci rendiamo conto che vi infonde speranza ed evoca visioni di cesti del bucato vuoti, ma a noi non fa che ricordare il nostro handicap di partenza nella corsa verso i traguardi della vita. Evitate di girare il coltello nella piaga e noi, da parte nostra, ci asterremo dall'accennare alla nostra amica ricca che si è appena trasferita nel suo fantastico appartamento generosamente acquistato per lei da mammina e papino. Affare fatto?

5. A proposito di soldi e della "Banca Mamma & Papà", promettiamo di non abusarne e ci impegniamo a pagare puntualmente la nostra quota di affitto (purché ragionevole). Tuttavia, ricordate quei 20 euro che ci siamo fatte prestare il giorno prima dello stipendio, dicendo che ve li avremmo restituiti? Be', è improbabile che li rivediate. Spiacenti.

6. Anche se viviamo in casa vostra e ci godiamo la nostra "prolungata adolescenza", non significa che siamo delle ritardate mentali. Sì, papà, sappiamo come funziona una lavastoviglie, grazie. È solo che stamattina non avevamo voglia di svuotarla. D'accordo, siamo in casa vostra, ma se fossimo nella nostra ci comporteremmo allo stesso modo. Chiudete un occhio sull'occasionale pigrizia che talvolta ci attanaglia e vedrete che poi ci daremo da fare.

7. Vi prego, non siate apprensivi. So che abbiamo detto che saremmo solo andate a bere una cosa al volo dopo il lavoro, ma poi Katia ha iniziato con gli shot di tequila e così ci siamo dimenticate che, a differenza degli altri che abitano in monolocali non lontani dal centro, noi stiamo in un quartiere residenziale in periferia, collegato solo dal treno. Ma siamo adulte responsabili. E mentre le colleghe smanettano sul telefono per rimediare un puntello last minute, noi stiamo rispondendo al vostro sms: "Tutto ok? Chiama appena leggi!".

8. Se andiamo subito a chiuderci in camera, non dateci delle teenager scontrose. Innanzitutto gli anni dell'adolescenza sono lontani e poi, come voi, abbiamo bisogno di spazio. La nostra stanza è l'unico rifugio dove stare un po' da sole. Sono certa che quando finalmente ci trasferiremo in un loft di 30 mq dai muri ammuffiti ripenseremo con nostalgia a quando ci accoglievate sulla porta di casa con un fuoco di fila di domande sulla nostra giornata, ma per ora vorremmo non essere disturbate. Trattateci come papà mentre guarda lo sport in tv.

9. Siamo donne adulte ed è normale che, di tanto in tanto, abbiamo delle "frequentazioni", se non una relazione vera e propria. Insomma, senza tanti giri di parole, quel che sto cercando di dire è che vorremmo un minimo di privacy. Sì, lo sappiamo che non siete i tenutari di un bordello, ma non pensavamo nemmeno di vivere in un convento. Se vogliamo portarci un uomo a casa, non fatene un dramma! Mettiamola così: quel particolare qualcuno potrebbe anche essere la risposta alle vostre preghiere (in realtà, è improbabile, ma non si sa mai…).

10. Infine, dopo avere letto questo articolo, per favore non sbatteteci fuori! Per quanto possiamo lagnarci, in segreto amiamo vivere con voi. L'affitto è più che onesto e la compagnia è ottima (anche quando bisticciamo). E poi il frigo è sempre pieno (e senza bisogno di fare la spesa), l'acqua calda funziona alla perfezione e di sicuro preferiamo stare qui che spendere l'intero stipendio per un buco di monolocale in zona semiperiferica. Nel complesso, siete dei padroni di casa fantastici, i migliori che potremmo mai avere. Ci basterebbe solo un po' più di spazio per allargare le nostre alucce tarpate.

Con tanto affetto, vostra figlia Laura x

PS. Un'ultima cosa: potete evitare quella battuta sul fatto che finirete in sedia a rotelle prima che io mi sarò sposata?