Troppo poche donne sanno davvero come investire i risparmi in modo responsabile. A dirlo è la giornalista finanziaria Usa Jean Chatzky, che ha stilato la classifica dei cinque peggiori errori che facciamo con i soldi. Un tema delicato, perché saper gestire bene il proprio gruzzolo non significa solo ritrovarsi più ricche (beh, non solo quello almeno), ma anche e soprattutto più libere e indipendenti. In pratica, avere cura delle proprie finanze vuol dire investire nella propria autonomia. E non sto parlando solo di quella economica.

Tante donne agiscono con competenza e sicurezza nel pianificare il budget casalingo, ma quando si tratta di far fruttare i propri risparmi in un investimento, una pensione integrativa o anche solo un conto deposito, si sentono perse come Cappuccetto Rosso nel bosco. E a chi si affidano? Se tante si rivolgono a un uomo, che  sia il marito/fidanzato o il consulente finanziario, parecchie di più lasciano perdere perché non si fidano né di se stesse né di nessun altro. 

Jean Chatzky cita un sondaggio del sito TODAY.com secondo il quale quasi il 40% delle intervistate  hanno dichiarato di "non aver alcuna idea" di cosa si dovesse fare per investire bene i propri risparmi. Peccato che il 30% delle intervistate abbia confessato anche che parlare di questo argomento le rende così nervose, che alla fine preferiscono non fare nulla. Questo negli Stati Uniti, ma in altri Paesi come l'Italia, la situazione sembra essere simile. Lo conferma tra gli altri un recente studio presentato al CeRP (Center for research on Pensions and Welfare Policies) di Torino da Annamaria Lusardi, docente di Financial Literacy alla George Washington University School of Business.

Dunque, quali sono gli errori più diffusi (e pericolosi) che le donne fanno con il proprio denaro? Ecco la classifica di Jean Chatzky, che ti spiega anche come rimediare e perché è importante farlo. 

Errore n° 1: sottovalutare il proprio valore

Il divario salariale penalizza tutte le donne, in qualsiasi professione, negli Usa come in Italia. Chatzky a questo proposito cita uno studio pubblicato sul Journal of American Medical Association, dal quale emerge che una specialista in medicina guadagna in media solo 79 centesimi per ogni dollaro intascato dal collega maschio a pari ruolo.

Contro i meccanismi culturali che agiscono ai massimi livelli nel determinare il gender money gap ovviamente non puoi fare nulla, ma a livello di contrattazione individuale è possibile fare di più. L'esperta raccomanda di non farsi trovare impreparate nel momento in cui ci si si ritrova a definire la cifra da chiedere (o da accettare), per un dato lavoro. È importante prima fare una piccola indagine per capire quali sono i compensi di mercato: solo così sarà possibile fare una richiesta equa, ragionevole ma non al ribasso. 

Va detto che in Italia parlare del proprio stipendio è tabù peggio che smettere di tingersi i capelli, quindi potrà essere difficile raccogliere informazioni precise. In questo, però, potremmo iniziare a dare il buon esempio noi donne. È nel nostro interesse: per superare il divario salariale, infatti, occorre più trasparenza.

Errore n° 2: lasciare che qualcun altro gestisca i tuoi soldi

Dato che di fondi, Bot, Cct e investimenti non ci capisci nulla, dai carta bianca al tuo compagno, perché lui sì che ci capisce? Secondo una ricerca del fondo pensione integrativo Fidelity il 57% delle donne si comporta come te. Ciò non toglie, però, che sia sbagliato. Potete essere la coppia più affiatata del mondo, ma Chatzky avverte che è essenziale essere ugualmente responsabili delle decisioni finanziarie, che siano personali o congiunte. 

Che fare se parti da zero? Se vuoi compiere delle scelte consapevoli, devi innanzitutto mettere a fuoco tutti gli elementi che hai in mano, compilandone una lista completa. E cioè: quanto guadagni, cosa possiedi (per esempio la casa, se è tua), l'ammontare dei tuoi eventuali debiti (la rata dell'auto), quanto spendi in media al mese. Ora puoi capire quanto sei in grado di mettere da parte e se è il caso di fare un investimento a basso o a medio rischio, per un breve periodo o a lungo termine.

Errore n° 3: non credere nella tua capacità di investimento

Diversi studi sottolineano il divario tra uomini e donne rispetto alla fiducia negli investimenti finanziari. In particolare, un'indagine della società finanziaria SpectrumGroup, che monitora questo aspetto da oltre dieci anni, ha appurato che le seconde tendono a tenere i soldi cash sul conto e sono restie a investirli in azioni. L'esperta in finanza, però, ti spinge ad agire. 

Se hai qualche risparmio, lasciare semplicemente i soldi in banca non è mai vantaggioso. «Far fruttare i soldi non deve essere spaventoso o complicato», spiega. «Il trucco è puntare su una strategia quanto più possibile sicura, investendo in un portafoglio diversificato con un fondo pensione con data di scadenza». Se hai dei dubbi operativi su come muoverti e non sai come investire sicuro, rivolgiti a un consulente finanziario indipendente. L'importante è andarci già con una infarinatura di base e qualche idea da sottoporgli.

Errore n° 4: esagerare con la shopping terapia

Chi non ha mai usato lo shopping compulsivo come premio di consolazione? Jean Chatzky, però, ti mette in guardia: «Quando entrano in gioco le emozioni, e viene il momento di strisciare la carta di credito, il nostro giudizio spesso si offusca». Uno stato di trance shopaholica che, secondo un sondaggio di Ebates.com, colpisce il 64% delle donne, rispetto al 40% degli uomini. 

Prima di qualsiasi acquisto, l'esperta ti suggerisce di rispondere a queste 4 domande: 1)perché voglio acquistare questo articolo? 2) Perché lo sto comprando adesso? 3) Cosa succede se lo compro? 4) E se invece lo lascio lì? 

Dopodiché, aspetta 24 ore (o lascia l'articolo nel carrello per lo stesso tempo, se fai shopping online). Se il giorno dopo sei ancora motivata, procedi pure. Ma ci sono alte probabilità che nel frattempo ti sia resa conto che quella cosa non ti serve affatto.

Hai comprato un vestito d'impulso ma vuoi diventare più responsabile? La guru del risparmio ti consiglia di tenere un mini diario per annotare le tue impressioni su tuo acquisto una settimana più tardi. Nel frattempo, evita di usarlo e di togliere l'etichetta: casomai scoprissi di essertene pentita, puoi sempre restituirlo per scegliere qualcosa che indosserai davvero. In questo modo, piano piano il tuo modo di fare shopping diventerà più consapevole.

Errore n° 5: farsi prendere dalla sindrome della chioccia  

Quello di anteporre gli interessi dei figli ai propri, quando si tratta di gestire i risparmi, a prima vista pare più un gesto protettivo, lungimirante e generoso, ma Jean Chatzky lo considera un errore. «Da mamma, so che è difficile, perché un genitore desidera sempre aiutare i propri figli, eppure non è sempre la strada giusta», osserva. L'esperta prende di mira l'abitudine diffusa tra le famiglie americane di convogliare tutti i risparmi fin dalla nascita dei figli, in un fondo per il futuro pagamento delle costosissime rette al college, a discapito della pensione integrativa. 

In Italia l'università, anche quella privata, non raggiunge le cifre stratosferiche degli Usa, ma di sicuro non siamo seconde a nessuno, quando si tratta di fare le chiocce. Un comportamento che si riflette soprattutto sui consumi. I dati dicono, infatti, che le donne, quando mettono su famiglia, spendono più per i figli che per se stesse. Se dunque hai un bambino, è poco probabile che tu stia già mettendo i soldi da parte in vista della sua università, adesso che va all'asilo, ma forse risulti esposta al rischio baby shopping mania. Sei sicura che quell'adorabile pagliaccetto firmato, caro come il fuoco, debba assolutamente finire nel guardaroba del tuo bambino? Forse ti conviene seguire i suggerimenti per rimediare all'errore numero 5.

Segui Adelaide su Twitter