Il 29 maggio arriva in Italia il Denim Day. È una manifestazione di protesta contro la violenza sulle donne. Se non ne hai mai sentito parlare è perché, appunto, è la prima volta che questo evento, molto sentito negli States, viene ricordato nel nostro Paese. Un'anomalia sulla quale occorrerebbe riflettere. Il Denim Day, infatti, invita tutte le donne a indossare un paio di jeans attillati per rivendicare il diritto a essere libere di vestirsi come si vuole senza per questo essere giudicate o, peggio, molestate. È infatti nato quindici anni fa per iniziativa dell'associazione Peace Over Violence di Los Angeles, come reazione a un clamoroso fatto di cronaca avvenuto proprio… in Italia!

Una sentenza scandalosa.

A scatenare questa forma di protesta nel 1998 fu una sentenza della Corte di Cassazione che annullò la condanna per stupro nei confronti di un uomo di 45 anni. Nelle motivazioni, il magistrato stabiliva che l'imputato non avrebbe potuto portare a termine la violenza senza la collaborazione della stessa vittima, una ragazza di appena 18 anni, in quanto quest'ultima indossava un paio di jeans molto aderenti che l'aggressore da solo non avrebbe potuto sfilare…

Meglio 15 anni dopo che mai.

Ti sembra incredibile? Eppure, è accaduto solo quindici anni fa, e c'è voluto tutto questo tempo perché maturasse anche nel nostro Paese un giusto atteggiamento di protesta e rivendicazione contro una cultura sessista che non rispetta le donne. Nel 1998, invece, questa notizia aveva fatto il giro del mondo suscitando immediate reazioni, culminate appunto nella nascita del Denim Day.

Riappropriamoci delle strade delle nostre città.

Avere la libertà di vestirsi come ci pare, senza per questo venire molestate, giudicate, colpevolizzate o, addirittura, violentate, è un diritto che, purtroppo, ancora oggi va rivendicato. Toppo spesso, infatti, le donne subiscono aggressioni verbali, fisiche e psicologiche, semplicemente camminando per strada. L'anno scorso ha fatto notizia l'esperimento cui si è sottoposta una ragazza americana, Shoshana B. Roberts. Passeggiando per circa 10 ore per le vie di New York in maglietta e pantaloni, un look del tutto neutro, è stata oggetto di attenzioni indesiderate da parte di uomini per ben 108 volte, mentre veniva ripresa da una telecamera nascosta: commenti, occhiate, fischi, inviti, perfino inseguimenti. Ma insieme possiamo contribuire a cambiare la mentalità maschile e riappropriarci delle strade delle nostre città. In Brasile, per esempio, Juliana de Faria Kenski ha lanciato la campagna "Chega de Fiu-fiu" (Basta fischiare) creando sul web una mappa delle zone più a rischio nelle maggiori città, grazie alle denunce geolocalizzate delle utenti.

L'iniziativa: un invito alla solidarietà.

Denim Day è promosso in Italia da Guess Foundation Europe con il patrocinio della sezione italiana di The Circle, un'associazione di donne a favore delle donne, animata da celeb impegnate come la cantante Annie Lennox e la moglie di Colin Firth, Livia Firth. The Circle fa parte di Oxfam, il più grande network di ong contro la povertà e l'ingiustizia nel mondo. Per l'occasione, il brand Guess, attraverso la sua rete di store, dal 17 al 29 maggio, lancia una campagna di sensibilizzazione e charity: per ogni paio di jeans venduto (e alcuni prodotti selezionati), donerà il 10% dei ricavi a D.i.Re Donne in Rete contro la violenza, la grande associazione che riunisce 70 centri anti-violenza e Case delle Donne in tutta Italia (che è uno dei Paesi dove la violenza di genere è più diffusa in Europa). In particolare, Guess sosterrà l'istituzione di "borse lavoro", finanziamenti destinati ad aiutare le vittime degli uomini violenti a ricostruirsi una vita e una dignità, attraverso un percorso professionale.

Insieme si possono cambiare le cose.

Dunque, il 29 maggio che tu vada al lavoro o in università, fuori con le amiche o al ristorante con il tuo compagno, se vuoi sentirti parte di un movimento che dice no alla violenza di genere e lo vuole rivendicare apertamente, ti basterà esibire il tuo outfit denim. Un piccolo gesto che, moltiplicato per centinaia di ragazze, potrà diventare grande. E che tu lo compia contribuendo a un progetto di marketing filantropico intelligente o, più semplicemente, tirando fuori dal guardaroba i tuoi vecchi jeans preferiti, non importa. L'Italia non è più come era nel 1998!

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