Le foto simbolo della fuga da Kiev che nessuno avrebbe mai voluto scattare
Il 24 febbraio a Kiev in un fotoracconto-simbolo dell’invasione russa.
Da oggi in Ucraina, a Kiev, in Russia, nel resto del mondo esisterà per sempre un prima e un dopo il 24 febbraio 2022. Una data già diventata triste simbolo di quanto dalla storia, forse, l’umanità non ha imparato niente. Quel “dopo” è iniziato la notte fra il 23 e il 24 febbraio, quando l’esercito russo ha invaso l’Ucraina, attentando a diverse città del Paese tra cui la Capitale, Kiev. Ai suoi delle esplosioni, dei carri armati russi, delle macchine dei civili che provano a lasciare la città, delle telefonate disperate, si sono aggiunte anche le parole di Putin, che ha annunciato l’offensiva puntualizzano che la reazione della Russia sarà “immediata” nei confronti di “chiunque proverà a interferire” durante l’operazione. Macigni che nemmeno il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, è riuscito a sollevare dal cuore di chi ascolta. “Ci difenderemo” ha ribattuto in un discorso alla nazione “e voi attaccando vedrete le nostre facce, non le nostre spalle”.
In questo breve fotoracconto scattato da Pierre Crom per Getty Images proviamo a raccontarvi per immagini il “dopo il 24 febbraio 2022 a Kiev”.
Watch Next
#2 // La guerra raccontata dai designer ucraini
3 designer ucraine raccontano la guerra
7 brand ucraini da conoscere, amare e sostenere
Aiutare l'Ucraina prenotando case su Airbnb